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Dichiarazione di Antonio DI PIETRO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) 


 

«Fonti alternative, ecco la risposta giusta» - INTERVISTA

  • (14 marzo 2011) - fonte: La Stampa - Schianchi Francesca - inserita il 14 marzo 2011 da 31

    «Sul Referendum la gente si esprimerà. I partiti hanno il dovere di non porre ostacoli»

    Ha raccolto le firme per il referendum contro il nucleare (oltre che contro il legittimo impedimento e per l'acqua pubblica, insieme al Forum), che si terrà probabilmente il 12 giugno. Alla luce delle notizie allarmanti che arrivano dal Giappone, il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, predica: «Tutte le altre realtà con un passato nucleare, come la Germania, vanno oltre; noi andiamo all'indietro».

    Onorevole, dal centrodestra invitano a non fare sciacallaggio...

    «Si vorrà dare atto a questo partito spesso bistrattato, l'Italia dei Valori, che, avendo disposto la raccolta delle firme l'anno scorso, dimostra che non c'è nessun sciacallaggio sui fatti di oggi. Non siamo approfittatori ma semmai preveggenti».

    Il vostro è un no tout court al nucleare o un no a questo piano del governo?

    «E' un no che deriva dall'evoluzione tecnologica dell'energia eolica, solare, geotermica, delle bio-masse. E' una falsa verità anche dire che col nucleare si risparmia, visto che non abbiamo in Italia un grammo di uranio o plutonio».

    Al referendum dell'87 lei come votò?

    «Votai contro il nucleare. Oggi ne sono convinto più che mai perché non solo resta il pericolo, ma, appunto, ci sono sistemi alternativi più puliti, sicuri ed economici».

    Sono sufficienti? Non c'è il rischio di restare troppo dipendenti dall'estero?

    «L'Idv ha presentato anche varie proposte di legge per creare incentivi alla produzione industriale e abitativa di energia alternativa. Faccio notare che la Germania prevede di produrre l'80% dell'energia dal sole e dal vento, il 15% dal petrolio e solo il 5 dal nucleare».

    Ma su un tema così tecnico, su cui gli stessi specialisti sono spesso divisi, non c'è il rischio che il popolo faccia scelte di corto respiro sull'onda dell'emozione?

    «Proprio perché è una questione tecnica, c'è l'evidenza che non c'è sicurezza nel nucleare e si è invece sviluppata la produzione di energia alternativa, più sicura, più economica e meno pericolosa, i cittadini ragionano non di pancia, ma per quello che dicono gli scienziati: si può trovare di meglio».

    Fatto sta che il referendum sul nucleare potrebbe «trascinare» il quorum anche di quello contro il legittimo impedimento...

    «Quello che io chiedo è che i partiti facciano i preti e non gli spretati. Il fedele ha tutto il diritto di andare o non andare in chiesa, ma sarebbe una violazione quella di un prete che invitasse a non andare a messa. Rispetto chi è per il nucleare, ma trovo biasimevole il politico che invita a non andare a votare, e quel ministro che trucca le carte rendendo difficile l'esercizio di voto: perché il referendum non lo si fa il 15 maggio con le amministrative, o al limite il 29, e invece si buttano 300 milioni di euro? Questo sl è sciacallaggio».

    Fonte: La Stampa - Schianchi Francesca | vai alla pagina

    Argomenti: nucleare, referendum, election day, energie rinnovabili, germania, acqua pubblica, energia alternativa | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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