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Dichiarazione di Marco BELTRANDI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Referendum. «Il mio voto contrario all'election day» - INTERVISTA

  • (26 marzo 2011) - fonte: L'Eco della Terra - inserita il 08 maggio 2011 da 31

    Le domande sono incentrate sul suo voto contrario all'Election day, ovvero all'accorpamento dei referendum con il ballottaggio delle elezioni amministrative.

    1- Onorevole, come mai ha votato in maniera difforme rispetto al gruppo dei Radicali in parlamento?

    Ho votato in modo difforme perchè convinto che l'accorpamento di una consultazione con un quorum, quale un referendum, con consultazioni che non lo prevedono, sia inopportuna, in quanto nelle consuete (e ahimè prevedibili) condizioni di scarsa informazione è certo che si determinerebbe un effetto trascinamento che favorirebbe il conseguimento del quorum per ragioni estranee al merito dei quesiti referendari.

    2- Lei ha giustificato il no all'election day facendo riferimento al rischio falsificazione del referendum, riferendosi al raggiungimento del quorum. Ma i Radicali non si sono sempre battuti per eliminare il quorum, che ha affossato i referendum degli ultimi 15 anni?

    Anche io mi batto non da oggi per l'abolizione del quorum, unico vero rilancio possibile della consultazione referendaria, e proprio anche per questo, per rilanciare la questione, mi sono opposto all'abbinamento.

    3- Non pensa che il risparmio di centinaia di milioni di euro in un periodo di crisi economica e di tagli da parte del governo fosse un valido motivo per votare a favore?

    Non amo in generale nelle questioni attinenti agli istituti di democrazia, così fondamentali, far prevalere ragioni economiche di costi, anche se è vero che avrei potuto considerare con più attenzione tale elemento nel contesto di crisi generale.

    4- Il segretario Mario Staderini e Marco Pannella, pur sottolineando le assenze negli altri partiti di opposizione, hanno comunque criticato la sua posizione in merito: può essere motivo di rivalutazione della sua scelta?

    Certamente sì, non mi considero infallibile, anche se alcune delle ragioni da loro epresse sul punto continuano a non convincermi.

    5- Qual è la sua posizione in merito al nucleare, alla privatizzazione dell'acqua e al legittimo impedimento?

    Sono a favore del sì, a favore dell'abolizione, per ciascuno dei tre quesiti.

    6- Secondo lei il quorum nei referendum va eliminato, modificato o può restare così com'è?

    Va cancellato il quorum, e non aggirato, perchè solo con la sua cancellazione è possibile un confronto aperto e vero tra le ragioni del sì e del no, in un contesto in cui tutti incentiverebbero la massima partecipazione al voto.

    7- Cosa si sente di dire ai tanti che sono amareggiati se non arrabbiati con la sua presa di posizione?

    La verità: anzitutto che il mio voto non è stato determinante, dati i numerosi assenti in tutte le forze politiche di opposizione. E poi che la mia scelta, opinabile sicuramente almeno quanto ogni altra, è stata unicamente dettata da un mio consolidato convincimento giuridico e politico. Ed è anche la prima volta che in Aula non voto con le opposizioni. Mi batterò infine in Commissione di Vigilanza Rai affinchè sui referendum ci sia il massimo di informazione, come non è accaduto in passato.

    Fonte: L'Eco della Terra | vai alla pagina

    Argomenti: nucleare, referendum, election day, opposizione, Parlamento Italiano, crisi economica, quorum, legittimo impedimento, referendum acqua | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 08 maggio 2011 da 31
    Il fatto che vi fossero altre defezioni nell'opposizione, non scusa Beltrandi dall'assumere le proprie responsabilità, invece di cercare di scansarle tramite scaricabarile con altri irresponsabili, assenti dal loro lavoro ben pagato che, non a caso, chiamasi opposizione. Beltrandi, oltre a non aver svolto il compitino facile facile, in questa intervista dimostra come sia sanzionabile, perlomeno, a calci nel sedere. Alla domanda 3: "Non pensa che il risparmio di centinaia di milioni di euro in un periodo di crisi economica fosse un valido motivo per votare a favore?" Risponde: "Non amo in generale nelle questioni attinenti agli istituti di democrazia, far prevalere ragioni economiche di costi...". Ricorderò allora allo smemorato onorevole che, tra gli istituti di democrazia, pur tra notevoli difficoltà di cui ora è protagonista a pieno titolo, rientra il Parlamento Italiano. Magari non se n'è accorto, eppure è proprio là che ha espresso il suo voto. Inoltre, a molti italiani che si sbattono per tirare fine mese, e nel contempo sono attivi per evitare leggi basate sul mero profitto, anche a scapito della giustizia, può dare mooolto fastidio un parlamentare con annessa poltroncina anche in Commissione di Vigilanza Rai che su "ragioni economiche di costi" spara un tranquillo:"è vero che avrei potuto considerare con più attenzione tale elemento nel contesto di crisi generale". Caro. Beltrandi Marco. Ma ci fai o ci sei? Nel futuro, tu pensi di prendere per i fondelli altre volte o capisci che ad un certo punto la corda può spezzarsi?

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