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Dichiarazione di Franco MARINI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Contratti. Il coraggio di cambiare

  • (24 gennaio 2009) - fonte: Il Messaggero - Franco Marini - inserita il 26 gennaio 2009 da 31

    L’accordo sul nuovo modello contrattuale è certamente una svolta positiva per le relazioni industriali e per tutto il Paese. In un momento di grave emergenza economica e sociale non sono sufficienti i provvedimenti e le misure che il governo sta portando all'esame del Parlamento. Tocca anche alle parti sociali fare la propria parte, rimettersi in gioco e soprattutto impegnarsi responsabilmente per risollevare il Paese dalla crisi. Da almeno dieci anni, le imprese ed i sindacati inseguivano il traguardo di un nuovo assetto contrattuale più moderno e meno conflittuale, capace di risollevare i salari e nello stesso tempo di incrementare la produttività delle aziende. Ed è proprio rafforzando gli organismi partecipativi e bilaterali che possiamo uscire dalla crisi economica ed occupazionale.

    Ha ragione il Presidente della Repubblica quando ci ha ricordato che la politica di "concertazione" è il modello italiano su cui dobbiamo saper puntare. La parola chiave non può che essere: responsabilità. Oggi la priorità è quella di difendere tutti i posti di lavoro e tutelare i redditi dei lavoratori e dei pensionati. In questa grande "depressione" del 2009 non ci sono soggetti che, purtroppo, resteranno indenni. A rischio ci sono lavoratori sia assunti a tempo indeterminato, sia i giovani precari. È necessaria una straordinaria mobilitazione di tutte le risorse disponibili da parte del governo e da parte delle Regioni, estendendo gli ammortizzatori anche ai precari e sostenendo le attività economiche ed i settori in crisi, come quello automobilistico. Ma non c'è migliore garanzia per affrontare e contenere le crisi economiche di una efficace e solidale convergenza di interessi tra lavoratori e imprenditori nel governo dell'impresa e negli indirizzi di riforma. Questa è la sfida e l'opportunità che oggi questa crisi ci invita a saper cogliere.

    In questa ottica è importante avere spostato, con l'accordo di mercoledì il baricentro della contrattazione e delle relazioni sindacali nelle aziende e nei territori per migliorare la qualità dei nostri prodotti e dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione ai cittadini. Ed è una ricetta che vale sia per le aree più dinamiche del nord sia per quelle depresse del mezzogiorno. Per queste ragioni è più che mai necessario che il sindacato affronti unito la crisi. Le divisioni fanno male ai lavoratori ed al Paese. Questo è l'appello che rivolgiamo, rispettando la loro autonomia, a tutti i sindacati ed alla Cgil in particolare. Bisogna fare tutti gli sforzi possibili per ritrovare un cammino unitario. Non potrà essere un governo seppur forte né una opposizione politica forte a risolvere i problemi su cui il Paese si dibatte da almeno un ventennio. Oggi occorre partecipazione nella responsabilità. Da questa fase difficile possiamo uscire se tutte le energie del Paese si misureranno concretamente sui problemi, superando gli steccati ideologici e la contrapposizione sterile ed improduttiva.

    Fonte: Il Messaggero - Franco Marini | vai alla pagina

    Argomenti: lavoro, pubblica amministrazione, contratti, sindacati, occupazione, precari, Cgil, crisi economica, responsabilità | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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