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Dichiarazione di Angelino ALFANO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Ministro  Giustizia (Partito: PdL) 


 

Le intercettazioni sui reati contro la Pubblica amministrazione, come corruzione e concussione, non saranno eliminate.

  • (11 gennaio 2009) - fonte: Reuters - inserita il 11 gennaio 2009 da 31

    Le intercettazioni sui reati contro la Pubblica amministrazione, come corruzione e concussione, non saranno eliminate. A dirlo, in un'intervista a La Repubblica, è il ministro della Giustizia Angelino Alfano.

    "La corruzione e gli altri reati contro la pubblica amministrazione sono inclusi nel ddl licenziato dal Consiglio dei ministri che era presieduto da (il presidente del Consiglio Silvio) Berlusconi", ha detto il ministro in una intervista al quotidiano sulla presunta divergenza tra il premier e il presidente della Camera Gianfranco Fini in merito al mantenimento delle intercettazioni su questo tipo di reati.

    Nei mesi scorsi, Berlusconi aveva ripetutamente detto di voler limitare le intercettazioni consentite ai soli reati più gravi, come terrorismo e mafia.

    Il ddl del governo, che deve ancora essere valutato dal Parlamento, autorizza lo strumento di indagine solo per reati che prevedono pene superiori ai 10 anni di reclusione, con l'eccezione appunto dei crimini contro la Pubblica amministrazione, e prevede tre anni di carcere per i giornalisti che pubblicano i testi delle intercettazioni e cinque anni per i pubblici ufficiali che le divulgano.

    Il disegno di legge "sarà quello varato dal Cdm presieduto dal premier", ha detto Alfano nell'intervista, "Potrà subire variazioni in Parlamento. Ma corruzione e reati contro la pubblica amministrazione resteranno nei termini fissati dal governo, e cioè tra quelli intercettabili".

    Ieri, in una lettera al Corriere della Sera, il presidente della Camera Fini ha proposto di varare una riforma della giustizia con ampio consenso parlamentare, con punti condivisi come lo snellimento dei tempi dei processi, un breve periodo in cui il Parlamento fissa le priorità dell'azione penale (che per la Costituzione italiana è obbligatoria per ogni notizia di reato), una riforma anti-correntizia del Consiglio superiore della magistratura, la separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti ma senza attentare all'indipendenza dei giudici e infine il mantenimento delle intercettazioni per i reati contro la Pubblica amministrazione.

    Fonte: Reuters | vai alla pagina

    Argomenti: giustizia, intercettazioni, corruzione, pubblica amministrazione, ministro della Giustizia, giornalisti, presidente della Camera, DDL | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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