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Dichiarazione di Andrea MARTELLA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Malpensa. «Escamotage per salvare Bossi» - INTERVISTA

  • (12 gennaio 2009) - fonte: Il Gazzettino - Ario Gervasutti - inserita il 12 gennaio 2009 da 31

    «Alcune delle cose scritte dal ministro Brunetta sul Gazzettino sono anche condivisibili, ma dimostrano che nel centrodestra non è stata fatta nessuna "battaglia" per Malpensa; e di fatto è un’altra stoccata alle posizioni della Lega». Andrea Martella come "ministro ombra" per le Infrastrutture del Pd ha seguito la vicenda Alitalia e la successiva polemica sui destini di Malpensa e Fiumicino. E il suo giudizio è drastico: «È uno scandalo nazionale».
    Dov’è lo scandalo?
    «È la logica conseguenza della scelta di ritagliare per un gruppo di imprenditori condizioni su misura grazie alle quali dividersi un po’ di utili e poi vendere tra qualche anno Cai ad Air France. Fa un affare anche Air France che entra a condizioni molto più vantaggiose di dieci mesi fa; fa un affare Air One che era indebitata ed è stata pagata due terzi di Alitalia; e fa un affare Banca Intesa che aveva il ruolo di advisor ma deteneva anche gran parte dei debiti di Air One. Quindi non è un’operazione che fa gli interessi nazionali, ma gli italiani pagano conto salatissimo: tre miliardi di debiti pregressi, dieci mesi da incubo nei viaggi, un ridimensionamento del 30% dei voli e tariffe più alte».
    Perché dà per scontato che Air France sarà la vera padrona della nuova Alitalia?
    «Il governo ha fatto il "lavoro sporco" per Air France, che con 300 milioni anziché i 2 miliardi di 10 mesi fa diventa socio di riferimento, e poi al primo aumento di capitale gli italiani se ne andranno. A quel punto l’hub sarà solo Fiumicino. Nel frattempo il costo finale per gli italiani è di 4 miliardi di euro, due volte lo stanziamento per la social card e i bonus famiglia; avrebbero potuto lasciare il 10% dell’Irpef ai Comuni. Con il risultato che a Venezia i voli Alitalia e Air One da 11 sono diventati 4 con un dimezzamento dell’occupazione».
    Ma l’emendamento salva-Malpensa che liberalizzerà i voli sullo scalo lombardo non aprirà il mercato?
    «Ma già adesso nelle competenze del Governo c’è la possibilità di rinegoziare con Paesi stranieri l’arrivo di nuove compagnie aeree su Malpensa. Il fatto è che difficilmente nuove compagnie scenderanno su Malpensa finché opera Linate.»
    La Lega però si dichiara soddisfatta.
    «La Lega apparentemente si accontenta di un emendamento fumoso che è solo un escamotage per consentire a Bossi di salvare la faccia. Si accontenta di poco, e credo che nella Lega il mal di pancia sia grande».
    Però la "battaglia per Malpensa" è stata una battaglia sulla quale la Lega ha impresso il marchio degli "interessi del Nord".
    «Ho letto quel che ha detto il ministro Zaia al Gazzettino. E mi ha confermato l’impressione che ci sia una battaglia tutta interna al centrodestra per ridimensionare il ruolo della Lega, e limitarne il peso nell’azione di governo. Lo deduco dalla vicenda Malpensa, dalla fine che hanno fatto gli emendamenti leghisti sui balzelli agli immigrati, e dalla fine che farà il federalismo che non sarà certo quello ipotizzato dalla Lega. La sparano grossa ma alla fine ottengono ben poco».
    Ma la "politica degli annunci" in ogni caso sembra pagare ugualmente, almeno stando ai sondaggi.
    «Fino a quando? Se alla prova dei fatti la Lega è sempre costretta a fare marcia indietro, quando gli elettori si accorgeranno che non risolve nulla è una politica che si trasformerà in un boomerang».

    Fonte: Il Gazzettino - Ario Gervasutti | vai alla pagina
    Argomenti: alitalia, malpensa, occupazione, soldi pubblici, venezia, airfrance, governo ombra, lega, AirOne, fiumicino, Cai | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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