Quanto spendono i comuni per la viabilità e le infrastrutture stradali Bilanci dei comuni

Le amministrazioni locali svolgono continue attività di manutenzione nelle strade di loro competenza. Questi servizi sono importanti per garantire una mobilità sicura, efficiente e sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale.

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Strade, parcheggi, ma anche percorsi pedonali e ciclabili, rappresentano parte fondamentale del sistema infrastrutturale e della viabilità in un determinato territorio. Per la sicurezza e l’agibilità delle strade sono necessari continui interventi di manutenzione, che sono svolti dai comuni nei tratti stradali a loro competenti.

Avere una rete stradale adeguata è necessario per supportare la mobilità di milioni di autoveicoli circolanti. Basti pensare che, nel 2020, erano 50 milioni quelli che componevano il parco veicolare in Italia. Di questi, l’88,3% era composto da automobili, l’11% di autocarri e lo 0,2% di autobus. In media, nei capoluoghi italiani circolavano 627 autoveicoli ogni 1.000 abitanti.

Il dato rappresenta la quantità di autoveicoli circolanti ogni 1.000 abitanti ed è stato elaborato per Istat dal pubblico registro automobilistico (Aci). Gli autoveicoli sono tutti i mezzi di locomozione con almeno quattro ruote.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: mercoledì 23 Marzo 2022)

I capoluoghi del mezzogiorno sono quelli in cui in media circolavano più mezzi, con 658 autoveicoli ogni 1.000 abitanti. Il dato cala risalendo la penisola, con 639 al centro e 590 al nord. Scendendo nel dettaglio, a Frosinone c'è la maggior quantità di autoveicoli in circolazione (819 ogni 1.000 abitanti). Altre due città superano la soglia degli 800, sono Isernia (805) e L'Aquila (803). In fondo alla classifica invece troviamo tre capoluoghi del nord: Milano (497 autoveicoli ogni 1.000 abitanti), Genova (490) e Venezia (437).

La gestione delle infrastrutture stradali è importante per garantire una mobilità sicura. A seconda della tipologia dei collegamenti svolti, le strade vengono divise sul piano amministrativo in diversi livelli di competenza. In particolare, le strade comunali sono quelle che collegano le frazioni presenti nel comune o mettono in comunicazione il capoluogo con sedi di servizi di interesse collettivo come ad esempio aeroporti o stazioni ferroviarie.

La spesa per le strade e la viabilità

All'interno della decima missione riguardante i trasporti, c'è una voce dedicata alla viabilità e alle infrastrutture stradali. Sono comprese tutte le uscite legate al funzionamento e alla manutenzione di strade urbane, percorsi ciclopedonali e parcheggi. Sono considerate inoltre le spese per la riqualificazione stradale e la concessione dei permessi per le zone a traffico limitato.

Infine, sono inclusi gli interventi sull'illuminazione stradale, sui semafori e sull'abbattimento delle barriere architettoniche. La voce riguarda esclusivamente le infrastrutture stradali, sono quindi escluse quelle relative ad altre vie di trasporto (come ad esempio le ferrovie) e non si considerano le uscite legate al trasporto pubblico.

I dati mostrano la spesa per cassa per viabilità e infrastrutture stradali. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Napoli, Palermo, Catania e Messina perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2020.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: giovedì 17 Marzo 2022)

Tra le grandi città, quella con le uscite maggiori per questa voce è Venezia con 235,90 euro pro capite. Subito dopo ci sono Torino (155,20) e Firenze (128,19). Tutti i comuni riportano cifre superiori ai cento euro pro capite tranne Genova (99,12 euro pro capite), Roma (95,91), Trieste (77,60) e Bari (74,14).

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2020.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2016-2020
(ultimo aggiornamento: giovedì 17 Marzo 2022)

Nel 2016, i valori di spesa di Milano e Venezia erano molto simili, rispettivamente 204,14 e 212,86 euro pro capite. Gli andamenti delle due città negli anni successivi sono però molto diversi. Il capoluogo lombardo ha infatti registrato un calo fino a un minimo di 114,40 euro pro capite. Milano è pure la città che ha registrato il calo maggiore di spesa dal 2016 (-42,24%). Il comune di Venezia invece ha riportato, dopo una diminuzione iniziale a 97,24 euro pro capite, una costante crescita dal 2018 fino al 2020 risultando per tutti questi anni l'amministrazione che spende di più tra quelle considerate.

Andando ad ampliare l'analisi all'intero paese, in media i comuni italiani riportano uscite pari a 183,49 euro per abitante per la voce considerata. Le regioni in cui mediamente le amministrazioni spendono di più sono quelle della Valle d'Aosta (726,22 euro pro capite), di Bolzano (477,52) e di Trento (429,23). Al contrario, le spese sono minori per i comuni laziali (89,86 euro pro capite), pugliesi (78,98) e siciliani (61,17).

Tornando a Venezia, invece, è interessante rilevare come nonostante si prevedano somme importanti per le infrastrutture stradali, il capoluogo veneto sia quello in cui si registra il minor numero di autoveicoli circolanti, anche per la peculiare conformazione urbana della città. Analizziamo la situazione anche nei comuni della città metropolitana di Venezia.

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: giovedì 17 Marzo 2022)

Mediamente i comuni veneziani riportano uscite pari a 100,01 euro pro capite per le infrastrutture stradali, un valore al di sotto della media nazionale. La spesa del capoluogo è chiaramente al di sopra della media, così come lo è per altre 15 amministrazioni su un totale di 44. I comuni che spendono di più sono Cavallino-Treporti (385,64 euro pro capite), Caorle (340,98), San Michele al Tagliamento (261,32) e Venezia (235,90).

Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: giovedì 17 Marzo 2022)

Considerando tutte le amministrazioni italiane, quella che spende di più per questa voce di bilancio è Ingria, un comune di 46 abitanti in provincia di Torino, con 7.518,55 euro pro capite. Seguono Lastebasse (Vicenza, 6.062,51) e Carrega Ligure (Alessandria, 5.813,74). Su quasi 8mila amministrazioni considerate, 133 riportano dei valori superiori ai 1.000 euro pro capite.

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un'attività di monitoraggio civico dei dati, con l'obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto credit: serendypita - licenza

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