La spesa per la viabilità delle strade comunali Bilanci dei comuni

Gli spostamenti quotidiani di un italiano su due avvengono su strada. Vista la centralità della questione, vediamo quanto spendono i comuni per la cura delle condizioni stradali e della viabilità sul proprio territorio.

|

Il rapporto Istat 2017 su spostamenti e mobilità stima che in Italia si muovano tutti i giorni 30 milioni di persone, per raggiungere il proprio luogo di lavoro o di studio. Di questi, l’81,6% si sposta utilizzando mezzi, principalmente propri ma anche pubblici, mentre il restante 17,4% a piedi. Qualsiasi sia la modalità dunque, gli spostamenti quotidiani di un italiano su due avvengono su strada. In questo senso la viabilità, e in particolare le condizioni stradali, si pongono come questioni centrali nella vita dei cittadini.

Per l’indagine, Istat ha considerato 100 famiglie con caratteristiche simili per ogni regione italiana.

FONTE: dati Istat elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 31 Dicembre 2018)

Dalla mappa emerge che in tutte le regioni, almeno il 20% delle famiglie esprime un giudizio negative sulle strade del territorio in cui vive. Lazio, Umbria e Puglia hanno le percentuali più alte, mentre nel nord Italia questa quota si riduce, in particolare in Trentino, Valle d'Aosta e Friuli, dove si registrano le percentuali più basse.

Condizioni stradali insoddisfacenti possono essere determinate da diversi fattori. Nel nostro paese, la tendenza a usare maggiormente mezzi propri rispetto a mezzi pubblici per spostarsi, fa sì che ci siano più veicoli in circolazione. Questo può causare una maggiore usura delle strade, oltre che problemi di traffico, parcheggi e altri ostacoli alla mobilità, in particolar modo nelle città.

La spesa dei comuni italiani per viabilità e infrastrutture stradali

Gli enti amministrativi hanno il compito e gli strumenti per migliorare le condizioni della viabilità in Italia. Nella maggior parte dei casi, le regioni svolgono per lo più un ruolo di programmazione e coordinamento per la rete di strade e autostrade di interesse regionale. Province e comuni, invece, si occupano di gestire rispettivamente strade provinciali e comunali, in coerenza con la programmazione regionale.

Per svolgere queste funzioni, gli enti territoriali possono destinare parte del proprio bilancio alla voce di spesa dedicata a viabilità e infrastrutture stradali. Nel caso dei comuni, questa comprende attività di costruzione e manutenzione di strade e vie urbane, percorsi ciclabili e pedonali, zone a traffico limitato, parcheggi e aree di sosta a pagamento. Sono inoltre incluse le spese per l'illuminazione stradale e gli impianti semaforici.

Dal momento che la questione viabilità è problematica soprattutto all'interno delle grandi città, vediamo quanto hanno speso in quest'ambito, i comuni più popolosi d'Italia.

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2017
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)

Il capoluogo lombardo registra un ampio divario rispetto agli altri comuni seguito, al secondo e terzo posto, da Genova e Firenze. Chiudono la classifica due città siciliane, Catania e Palermo, con una spesa nettamente inferiore rispetto a quella delle altre amministrazioni.

Roma, che amministra una rete stradale nettamente superiore a quella di tutte le altre città, non emerge per spesa in viabilità, un tema che sappiamo essere molto dibattuto nella capitale. Inoltre, abbiamo visto prima che la maggior parte delle famiglie del Lazio giudicano negativamente le condizioni stradali del territorio. Abbiamo dunque approfondito la questione nella regione, considerando la spesa per viabilità di tutte le amministrazioni locali del Lazio.

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Il dato non è disponibile per i comuni che non compaiono nella mappa.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2017
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)

La capitale è al primo posto tra i comuni con più di 40.000 abitanti, ma risulta 111esima nella classifica regionale. Gli enti che spendono di più pro capite sono invece quelli che amministrano i territori più piccoli della regione, con il minor numero di abitanti.

Una carenza di dati che limita l'analisi

È difficile reperire dati aggiornati sulle strade comunali d'Italia.

Nel precedente modello di bilancio comunale, in uso fino al 2015, erano inclusi i dati sulla lunghezza in chilometri delle strade interne ed esterne al comune. Con l'entrata in vigore dei bilanci armonizzati, dal 2016, queste informazioni non sono più incluse nei rendiconti degli enti locali. Alcune amministrazioni inseriscono il dato nel documento unico di programmazione, ma per la maggior parte dei casi, è un'informazione difficilmente reperibile da fonti ufficiali.

Questo pone un grande limite all'analisi. Avere dati aggiornati sull'estensione delle strade comunali, sarebbe utile per confrontare i livelli di spesa degli enti locali, in viabilità e infrastrutture stradali.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno, i comuni inviano i propri bilanci alla direzione centrale della finanza locale del ministero dell'interno, che li pubblica. Noi estraiamo i dati, li elaboriamo aggregandoli in voci di entrata e di spesa, e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati di openbilanci possono essere liberamente scaricati e utilizzati per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

 

Foto credit: Pixabay The_Double_A - Licenza

PROSSIMO POST