Referendum, non rassegnamoci ad un parlamento irrilevante Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi il nostro approfondimento in vista del referendum.

151.210

abitanti per deputato secondo quanto previsto dalla riforma. Attualmente sono circa 96mila per deputato. Con l’approvazione della riforma, in Italia il rapporto tra abitanti e deputati supererebbe quello di Spagna (133.312 abitanti per deputato), Germania  (116.855 abitanti per deputato), Francia (116.500 abitanti per deputato), Paesi Bassi (114.121 abitanti per deputato) e Regno Unito (101.905 abitanti per deputato). Scopri il confronto tra i paesi Ue.

75%

delle leggi approvate dal 2008 ad oggi erano di iniziativa governativa. L’iniziativa legislativa appare sempre più concentrata nelle mani dell’esecutivo. Questa quota negli ultimi mesi, anche in conseguenza dell’emergenza, è ulteriormente aumentata: quasi l’84% delle leggi approvate durante l’esecutivo in carica (Conte II) è di iniziativa governativa. La preponderanza dei governi nel processo legislativo.

2,75

decreti legge al mese emanati dal governo Conte II. Un altro aspetto del ridimensionamento delle prerogative delle camere è l’abuso della decretazione d’urgenza. I decreti legge, da strumento eccezionale offerto dalla costituzione per “casi straordinari di necessità e d’urgenza”, sono diventati quasi la modalità ordinaria con cui il governo sottopone le proprie proposte alle camere. Gli ultimi 7 governi hanno varato una media di quasi due decreti legge al mese. Confronta gli ultimi 7 governi.

32%

dei decreti attuativi previsti dalle ultime 6 leggi di bilancio non è stato adottato. Un processo legislativo che ridimensiona il ruolo delle camere non funziona meglio. Se prendiamo le ultime 6 leggi di bilancio approvate, storicamente il provvedimento che richiede il maggior lavoro extra parlamentare per trovare piena implementazione, vediamo come tutte – a volte anche a distanza di anni – abbiano un certo numero di decreti ancora non adottati. I decreti non adottati delle ultime leggi di bilancio.

78 milioni

il costo medio annuo delle procedure di infrazione per l’Italia dal 2012 al 2018. Le procedure di infrazione rappresentano un costo reale per le casse dello stato e per i cittadini, su cui sarebbe il caso di interrogarsi tutte le volte che dalla politica viene agitato lo specchietto per allodole dei risparmi facili. Il vero costo della politica è un processo decisionale che non funziona. Scopri l’andamento nel tempo delle procedure di infrazione.

 

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