Cosa sono le giunte parlamentari

Sono organi permanenti che svolgono compiti legati al funzionamento delle camere e alla tutela dell’autonomia dei parlamentari. Nonostante non abbiano una funzione di indirizzo politico il loro lavoro può essere molto impattante.

Definizione

Le giunte parlamentari sono organi permanenti che si trovano – in forma leggermente diversa – sia alla camera che al senato. Svolgono compiti legati al corretto funzionamento dell’aula di appartenenza e alla tutela dell’autonomia dei parlamentari rispetto agli altri poteri dello stato. Tali organi non hanno un ruolo di controllo politico e non contribuiscono alla produzione legislativa.

A differenza delle commissioni, il carattere principalmente tecnico delle funzioni svolte fa sì che la nomina dei componenti delle giunte non spetti ai gruppi parlamentari ma sia effettuata direttamente dal presidente dell’aula. Questi, nella sua scelta, dovrà comunque tenere conto del fatto che i gruppi siano adeguatamente rappresentati. Le giunte inoltre non si rinnovano al termine del primo biennio di legislatura come avviene invece per le commissioni.

I componenti delle giunte sono scelti dai presidenti d’aula.

Alla camera gli organi di questo tipo sono 3: la giunta per il regolamento, quella delle elezioni e quella per le autorizzazioni. Al senato sono invece solamente 2 ma le funzioni svolte sono le stesse. Oltre a quella per il regolamento infatti esiste un solo altro organo che prende il nome di giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari.

La giunta per il regolamento è l’unica a essere presieduta dal presidente dell’aula. Le altre invece nominano al loro interno il presidente, i vicepresidenti e i segretari.

Giunta per il regolamento

Sia alla camera che al senato la giunta per il regolamento è composta da un minimo di 10 membri. Numero che può essere incrementato per garantire una rappresentanza a tutti i gruppi. Tra i compiti di quest’organo vi sono la produzione di pareri in merito all’interpretazione dei regolamenti di camera e senato, la risoluzione dei conflitti di competenza tra le commissioni e lo studio delle proposte di modifica del regolamento stesso. Queste ultime poi dovranno essere sottoposte al voto dell’assemblea.

Il presidente dell’aula può inoltre sentire la giunta in caso di dubbio sull’oggetto di una deliberazione su cui sia stato chiesto il voto segreto.

Giunta delle elezioni

La giunta delle elezioni controlla che i candidati che hanno ottenuto un seggio in parlamento abbiano tutti i requisiti richiesti per poter essere proclamati. Dopo aver fatto le proprie valutazioni, la giunta propone all’assemblea la convalida oppure l’annullamento dell’elezione. In base all’articolo 66 della costituzione, tale potere spetta esclusivamente alla camera di appartenenza del candidato risultato eletto. La giunta ha anche competenza esclusiva a giudicare su eventuali ricorsi di candidati risultati non eletti.

La giunta valuta inoltre se vi siano motivi di ineleggibilità o incompatibilità con il mandato parlamentare e riferisce in proposito all’assemblea, che poi decide. Alla camera si compone di 30 deputati mentre al senato i membri dell’unica giunta delle elezioni e delle immunità sono 19. Il presidente è solitamente un esponente dell’opposizione, anche se questa prescrizione è espressamente prevista solamente nel regolamento del senato.

Giunta per le autorizzazioni

Alla giunta spetta il compito di esaminare le domande di autorizzazione a procedere a forme di restrizione della libertà personale presentate dalle autorità giudiziarie (inclusi intercettazioni e sequestri). A seguito della riforma dell’articolo 68 della costituzione infatti la magistratura non è più tenuta a richiedere l’autorizzazione prima di poter semplicemente indagare su un parlamentare.

La giunta è competente a esaminare anche le questioni relative all’insindacabilità delle opinioni espresse e dei voti resi dai parlamentari. Oltre che alla concessione dell’autorizzazione per sottoporre a procedimento penale i ministri per reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni. La camera si esprime per i membri del governo che sono anche deputati, in tutti gli altri casi invece la questione è di competenza del senato. La giunta valuta la richiesta del magistrato e successivamente riferisce in assemblea, che decide.

Come già detto, al senato esiste un’unica giunta delle elezioni e autorizzazioni a procedere. L’organo per le autorizzazioni della camera invece è composto da 21 deputati e anche in questo caso la prassi prevede che la presidenza spetti all’opposizione. 

Dati

Grazie alle informazioni presenti sui portali di camera e senato è possibile farsi un’idea del lavoro svolto dalle giunte parlamentari nel corso della precedente legislatura (2018-2022). Dal punto di vista dell’interesse pubblico, probabilmente l’aspetto più rilevante è quello relativo alla gestione dei rapporti tra politica e attività giudiziaria.

In questo caso, gli ambiti di intervento delle giunte competenti si suddividono in 4 sottocategorie. Tre di queste riguardano le disposizioni contenute nell’articolo 68 della costituzione. La prima è l’esame delle richieste di autorizzazione a procedere presentate dalle autorità giudiziarie relativamente a provvedimenti di limitazione della libertà personale dei parlamentari, a sequestri o ispezioni di beni di loro proprietà o all’utilizzo di intercettazioni telefoniche o ambientali o al controllo della corrispondenza, sia cartacea che digitale.

Un altro caso riguarda le richieste di deliberazione in materia di insindacabilità delle posizioni espresse dai parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni, anche fuori dalle aule. La giunta infine è chiamata anche ad autorizzare eventuali procedimenti nei confronti di membri del governo che siano accusati di aver commesso reati nell’esercizio delle loro funzioni.

Di queste 4 categorie, la più consistente in termini numerici è quella relativa all’insindacabilità delle posizioni espresse dai parlamentari. Fattispecie che si è verificata in 50 occasioni nell’arco della scorsa legislatura. Nella maggior parte dei casi l’ipotesi di reato di cui i parlamentari sono accusati è quello della diffamazione a mezzo stampa. In 20 occasioni invece le giunte si sono espresse relativamente alla richiesta di autorizzazioni a procedere. Queste nella maggior parte dei casi hanno riguardato l’utilizzo di intercettazioni ma ci sono state anche situazioni in cui la richiesta da esaminare era quella della disposizione degli arresti domiciliari.

FONTE: elaborazione openpolis su dati parlamento
(consultati: martedì 2 Gennaio 2024)

La giunta del senato si è poi occupata anche delle questioni che vedevano imputati due membri del governo. Il più noto è certamente Matteo Salvini (ministro dell’interno all’epoca dei fatti contestati) messo sotto accusa dalle procure di Catania e Palermo per la sua gestione delle navi che si occupavano di salvare i migranti in mare. In un caso, quello relativo al sequestro della nave Diciotti l’aula ha poi negato l’autorizzazione a procedere. Mentre la fumata bianca è arrivata per quanto riguarda i fatti relativi alla nave Gregoretti e alla Open Arms. In entrambe le circostanze il reato ipotizzato era quello del sequestro di persona aggravato.

3 le richieste di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini presentate nella XVIII legislatura per la sua “gestione” dei flussi migratori.

La giunta si è poi occupata anche di un caso riguardante Corrado Clini, ministro dell’ambiente all’epoca del governo Monti. L’imputato in questo caso era accusato, tra le altre cose, di corruzione. Il procedimento si è poi concluso con un diniego.

Più limitato il lavoro delle giunte per quanto riguarda le elezioni. Al di là delle normali verifiche svolte all’inizio della legislatura infatti, la giunta della camera è stata chiamata in causa in 3 occasioni per valutare contestazioni presentate da candidati risultati non eletti. Al senato invece le controversie di questo tipo sono state 5 mentre in 3 occasioni si è valutata la compatibilità dell’incarico di senatore con altre funzioni. Tra queste, la situazione più nota è quella che ha visto come protagonista Matteo Renzi. In particolare per quanto riguarda la sua vicinanza ad alcune istituzioni che fanno capo direttamente alla famiglia reale dell’Arabia Saudita.

Analisi

Nonostante le giunte non svolgano specificamente un ruolo di controllo politico, è indubbio che le valutazioni che sono chiamate a fornire possano potenzialmente condizionare in maniera anche molto significativa l’attività di governo e parlamento. Anche se poi la decisione finale spetta all’assemblea infatti, è in questi organi che si entra effettivamente nel merito delle questioni.

Le giunte non hanno funzioni di indirizzo ma sono composte comunque da politici.

In generale si può osservare che sebbene le giunte si occupino di temi eminentemente tecnici, esse sono composte da politici. È inevitabile quindi, che valutazioni di natura tecnica siano almeno in parte condizionate da valutazioni di appartenenza e opportunità politica. Risulta spesso non semplice quindi, anche in seno a questi organi, trovare degli accordi tra esponenti della maggioranza e delle opposizioni.

Da questo punto di vista l’elemento più critico e maggiormente al centro dell’attenzione anche dei media negli anni è stato quello del rapporto con l’autorità giudiziaria. Ma non è l’unico. Un altro aspetto delicato è quello riguardante il controllo di eventuali incompatibilità di deputati e senatori con altre cariche.

Un caso affrontato nella XIX legislatura dalla giunta del senato è quello che ha visto come protagonista Maurizio Gasparri. A seguito di un’inchiesta della trasmissione tv Report si è scoperto che l’esponente azzurro aveva omesso di dichiarare il ruolo di presidente nella società Cyberealm Srl, operante nel ramo della cybersecurity. In un momento successivo a queste rivelazioni peraltro Gasparri ha lasciato l’incarico di vicepresidente del senato, sostituito nel ruolo dalla collega di partito Licia Ronzulli.

Dal resoconto dei lavori della giunta è emersa una spaccatura tra maggioranza e opposizione. Per gli esponenti del centrodestra infatti non ci sarebbe nessuna incompatibilità tra i due incarichi dato che la società in questione, in base alle dichiarazioni rese dallo stesso Gasparri, non ha mai avuto alcun rapporto con la pubblica amministrazione. D’altra parte invece per gli esponenti delle opposizioni sarebbero stati necessari ulteriori approfondimenti.

La senatrice Rossomando (Pd-Idp), nel ringraziare il senatore Potenti per aver svolto una relazione puntuale ed approfondita, evidenzia che […] da notizie emerse sulla stampa la società Cyberealm sembra detenere partecipazioni societarie in altre società collegate che potrebbero avere avuto rapporti con lo Stato e la Pubblica Amministrazione. Rispetto a quest’ultimo profilo, proprio per acquisire elementi conoscitivi formali e ricostruire la rete societaria complessiva, appare utile e doveroso insistere sulla proposta d’integrazione istruttoria.

Alla fine della discussione gli esponenti della maggioranza hanno poi respinto le richieste di ulteriori approfondimenti arrivate dalle opposizioni.

Anche se meno rilevante da un punto di vista mediatico infine, anche il lavoro delle giunte per il regolamento non è stato scevro da elementi di criticità. Ad esempio, nel corso della XVIII legislatura la giunta della camera non è riuscita a trovare un accordo per la riforma del regolamento. Una modifica che pure era resa necessaria dal taglio dei parlamentari. Ciò ha avuto delle conseguenze per il lavoro dell’aula di Montecitorio che ha dovuto adottare una soluzione transitoria, nell’attesa di una riforma definitiva.

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