L’impegno necessario per l’inclusione dei minori con disabilità #conibambini

Il diritto allo studio non può essere compromesso dalla disabilità. Servono servizi per garantire che questa prerogativa non resti sulla carta, come insegnanti di sostegno e trasporto scolastico. Approfondiamo l’investimento dello stato su quest’ultimo aspetto.

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Il diritto dei minori con disabilità di accedere all’istruzione nelle stesse condizioni di tutti i bambini e ragazzi rappresenta un cardine per il nostro sistema educativo.

In Italia questa prerogativa è riconosciuta dalle leggi dello stato e affermata a più riprese dalle sentenze. Su tutte, il pronunciamento della corte costituzionale che nel 1987 ha ribadito il diritto incondizionato per tutti gli studenti portatori di disabilità di poter frequentare le scuole di ogni ordine e grado.

Dal 1992 questo diritto è tutelato dalla legge 104, la legge quadro sull’assistenza, l’integrazione e i diritti delle persone con disabilità.

L’esercizio del diritto all’educazione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né di altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all’handicap.

Diritti incondizionati, che non devono restare solo sulla carta

Rendere concreti questi diritti comporta un investimento, da parte dello stato e degli enti locali e territoriali, per l’inclusione dei minori con disabilità.

L’approccio alla condizione dei minori con disabilità è cambiato negli ultimi anni.

A maggior ragione dopo il cambio di paradigma stabilito dalla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia con la legge 18/2009. Si tratta di un cambio di approccio per cui il minore con disabilità non deve essere considerato solo l’utente di un servizio dedicato. Ma come persona che ha diritto di veder rimossi gli ostacoli alla partecipazione alla vita pubblica, sociale e culturale.

Ciò significa offrire un’ampia rete di servizi socio-educativi, all’interno della scuola e non solo, come gli insegnanti di sostegno e gli assistenti all’autonomia. Vuol dire disporre di scuole inclusive, anche nella progettazione, ed effettivamente accessibili. A partire dalla necessità di un trasporto scolastico garantito a tutte e tutti.

48,1% gli edifici scolastici statali che dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità.

Quando vengono stabiliti dei principi, il rischio sempre dietro l’angolo è che restino solo sulla carta, o comunque parzialmente inattuati. Per scongiurare questa possibilità e mettere in pratica le previsioni delle convenzioni internazionali e delle leggi dello stato serve un investimento sull’inclusività del sistema educativo.

L’accessibilità della scuola per i minori con disabilità

Va proprio in questa direzione il percorso intrapreso negli ultimi anni per garantire il trasporto scolastico agli studenti disabili.

Nell’anno scolastico 2021/22, in base ai dati raccolti dal ministero dell’istruzione, circa la metà degli edifici scolastici (48,1%) è risultato raggiungibile con il trasporto dedicato agli alunni con disabilità. Una percentuale che – come abbiamo avuto modo di ricostruire in passato – è fortemente variabile sul territorio nazionale.

Anche per questa ragione diventa strategica la prospettiva verso l’inserimento di questo servizio, come di altri, tra i “livelli essenziali delle prestazioni” (Lep). Parliamo delle funzioni che – essendo connesse con un diritto civile o sociale – devono essere garantite in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.

I Lep sono i livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi che devono essere garantiti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale, perché riguardano diritti civili e sociali da tutelare per tutti i cittadini. Vai a “Che cosa sono i Lep, livelli essenziali delle prestazioni”

Per garantire un’attuazione omogenea dei diritti, lo stato deve farsi carico – se necessario – delle risorse aggiuntive che mancano agli enti sul territorio.

In questa direzione, la legge di bilancio 2022 ha introdotto un obiettivo di servizio sul trasporto per gli alunni con disabilità. Ciò significa che lo stato ogni anno deve destinare ai comuni – in base al fabbisogno – le risorse affinché possano garantire il servizio sul territorio.

I dati presentati fanno riferimento alle risorse del fondo di solidarietà comunale (Fsc) destinate all’obiettivo di servizio sul trasporto scolastico per gli studenti con disabilità. Le risorse sono destinate ai comuni delle regioni ordinarie, a quelli della Sicilia e della Sardegna.

Tale stanziamento è stato previsto attraverso una modifica della legge 232/2016, introdotta con l’articolo 1, comma 174, della legge di bilancio per il 2022. Finora queste risorse sono state attribuite dal fondo di solidarietà comunale, anche se è in discussione – con la prossima legge di bilancio per il 2024 – l’assegnazione a un fondo speciale, in coerenza con quanto previsto dalla sentenza 71/2023 della corte costituzionale.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Normattiva
(consultati: martedì 18 Luglio 2023)

Questo obiettivo è stato finanziato con 30 milioni nel 2022, mentre 50 sono quelli previsti per l’anno in corso. Gli importi sono destinati a crescere fino a 120 milioni di euro dal 2027.

Le risorse 2023 per il trasporto dei minori con disabilità

Attraverso i dati sullo stanziamento dei 50 milioni previsti per il 2023, possiamo ricostruire dove saranno destinati questi fondi. Attualmente tali risorse sono attribuite dal fondo di solidarietà comunale, anche se è in discussione – con la prossima legge di bilancio per il 2024 – l’assegnazione a un fondo speciale, in coerenza con quanto stabilito in primavera da una sentenza della corte costituzionale. Si tratta di finanziamenti destinati al potenziamento del trasporto scolastico per i minori con disabilità, rivolti ai comuni di Sicilia, Sardegna e delle regioni a statuto ordinario.

Nel 2023 sono stati oltre cinquemila i comuni finanziati con questo scopo, per un importo totale, come già anticipato, di circa 50 milioni di euro. Si tratta di risorse legate a un target di aumento del numero di utenti che usufruiscono del servizio. Perciò, in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo, “dovranno essere restituite in tutto o in parte a seconda dei risultati raggiunti” (cfr. con Sose). 

Anche su questo aspetto, nel disegno di legge di bilancio per il 2024 è previsto un rafforzamento dei meccanismi sanzionatori in caso di mancato utilizzo per le finalità indicate, in coerenza con la sentenza 71/2023 della corte costituzionale.

5.098 i comuni finanziati per incrementare il trasporto per studenti disabili.

Lo stanziamento previsto dal fondo serve a garantire l’accesso al servizio a 14.373 utenti aggiuntivi, dagli alunni delle scuole d’infanzia a quelli delle secondarie di primo grado, distribuiti nei diversi comuni italiani.

I dati sono tratti dagli allegati al protocollo 33713/2023, relativo agli “obiettivi di servizio trasporto scolastico di studenti disabili e modalità di monitoraggio per la definizione del livello dei servizi offerto per il 2023“.

Fanno riferimento alle risorse del fondo di solidarietà comunale (Fsc) destinate all’obiettivo di servizio sul trasporto scolastico per gli studenti con disabilità. Le risorse sono destinate ai comuni delle regioni ordinarie, a quelli della Sicilia e della Sardegna. Finora queste risorse sono state attribuite dal fondo di solidarietà comunale, anche se è in discussione – con la prossima legge di bilancio per il 2024 – l’assegnazione a un fondo speciale, in coerenza con quanto previsto dalla sentenza 71/2023 della corte costituzionale.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Sose
(pubblicati: lunedì 6 Marzo 2023)

Tali risorse garantiranno il servizio per 410 utenti aggiuntivi a Napoli. Si tratta del comune che riceve più risorse dal fondo di solidarietà comunale per questo scopo – 1,4 milioni di euro su 50 totali – e che pertanto vedrà il maggior incremento in termini assoluti. Seguono Palermo (+312 utenti con risorse aggiuntive per quasi 1,1 milioni) e Catania (+243 alunni con disabilità serviti, con una spesa di 845.335 euro).

Al quarto e quinto posto, rispettivamente, Milano (612mila euro, +176 utenti) e Roma (circa 609mila euro e 175 alunni in più).

Nei prossimi anni è prevista una crescita dello stanziamento per il trasporto scolastico dei minori con disabilità. Risorse destinate a una funzione chiave, come quella di attuare il diritto costituzionale all’istruzione. Valorizzare al meglio queste risorse, mettendole al servizio di quanto previsto dalle norme nazionali e dalle convenzioni internazionali, rappresenta una priorità per il paese e per le amministrazioni destinatarie dei fondi.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati sulle risorse e gli utenti aggiuntivi del trasporto per studenti con disabilità sono tratti dall’allegato alla nota metodologica della commissione tecnica per i fabbisogni standard, pubblicati da Sose.

Foto: Ben White (unsplash)Licenza

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