Le biblioteche come punto di riferimento sul territorio #conibambini

Possono essere un presidio nel contrasto alla povertà educativa. Una funzione sociale che va oltre il prestito dei libri. Un focus sull’offerta di biblioteche e bibliopoint a Roma.

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La presenza di una rete diffusa di biblioteche pubbliche, accessibili per tutte le ragazze e i ragazzi, può dare un contributo importante nel contrasto alla povertà educativa. A maggior ragione se, come abbiamo avuto modo di raccontare, una famiglia italiana su 10 non ha nessun libro in casa e circa la metà dei minori non legge.

Certo, dal punto di vista dell’abitudine alla lettura, non è solo la presenza in sé di una biblioteca vicino a casa ad avvicinare i più giovani. È necessaria la capacità di coinvolgere i ragazzi, ad esempio integrando alcune attività scolastiche con quelle della biblioteca. Aspetti di cui la presenza sul territorio può fare da prerequisito.

Ma la presenza delle biblioteche sul territorio non riguarda solo la diffusione della lettura tra i minori, tema di cui ci siamo già occupati.

Le biblioteche possono essere anche luoghi di aggregazione per i più giovani.

Talvolta manca la consapevolezza di quanto le biblioteche non siano solo luoghi dove prendere in prestito i libri. Possono essere anche luoghi di aggregazione per i giovani di un quartiere, per ritrovarsi dopo la scuola. Possono offrire a tutti un posto sicuro e tranquillo dove studiare e leggere, o anche solo incontrarsi con gli amici. È un aspetto che rischia di essere sottovalutato: sono tanti i bambini e ragazzi che vivono in case dove manca un luogo per studiare. Oppure dove è difficile ospitare i compagni di classe.

Nel valutare la deprivazione infantile infatti, uno degli indicatori utilizzati da Unicef è proprio se il bambino ha a disposizione un posto tranquillo con spazio e luce a sufficienza per fare i compiti.

Questo problema riguarda soprattutto le famiglie a basso reddito. Perciò anche la presenza fisica di luoghi pubblici e accessibili dove studiare conta nel contrasto alla povertà educativa.

I limiti attuali al monitoraggio

La banca dati nazionale delle biblioteche italiane è il riferimento principale per le analisi sul tema. Si tratta un lavoro di censimento molto prezioso, perché aggrega in modo sistematico una serie di informazioni per tutti i comuni italiani.

Allo stesso tempo rispetto ai nostri scopi incontriamo alcuni limiti. Su una quota importante di strutture infatti disponiamo solo delle informazioni anagrafiche di base, come il nome e l’indirizzo, cosa che riduce molto le possibilità di analisi. Per fare un esempio, possiamo dire quante sono le biblioteche per ciascun comune, senza però poter ponderare questa informazione con altre altrettanto rilevanti (come la dimensione, il numero di utenti ecc.).

Per ovviare a questi limiti, possiamo integrare questa base dati con altre sullo stesso argomento, come quelle rilasciate dai singoli comuni. Attraverso i dataset e le informazioni presenti sul sito di biblioteche di Roma e su quello del comune, possiamo approfondire presenza e accessibilità di queste strutture nella Capitale.

Biblioteche e bibliopoint a Roma

L’offerta nel comune di Roma si sviluppa principalmente attraverso due canali. In primo luogo, le 39 strutture della rete comunale. In aggiunta a queste, per i nostri scopi è interessante includere anche i 33 bibliopoint presenti sul territorio. Si tratta di biblioteche scolastiche che, attraverso una convenzione con il comune, possono essere aperte anche nel pomeriggio, così da diventare punti di riferimento per il quartiere. Ovviamente con orari ridotti rispetto a quelle tradizionali (variabili da uno a tre pomeriggi alla settimana).

La presenza di queste strutture si distribuisce in modo disomogeneo tra le zone che compongono la città.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Roma Capitale e Biblioteche di Roma
(ultimo aggiornamento: lunedì 10 Dicembre 2018)

Come si nota dalla mappa, la maggiore concentrazione si trova nel I municipio, la ripartizione che comprende il centro storico. Qui si trovano 4 bibliopoint (in blu) e 7 biblioteche tradizionali (in verde). Rispetto a queste ultime, spiccano anche il II e il V municipio (4 strutture ciascuno).

Bibliopoint complementari alle biblioteche

Possiamo mettere in relazione questi dati con il numero di minori in età da lettura (6-17 anni). Rispetto alle biblioteche tradizionali, i valori più alti si raggiungono nei municipi I (4,5 strutture ogni 10.000 minori), II (2,2) e XII (2).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Roma Capitale e Biblioteche di Roma
(ultimo aggiornamento: lunedì 10 Dicembre 2018)

È interessante notare come in alcuni municipi, e in particolare nel III e nell'VIII, forse anche per compensare la minore presenza di biblioteche tradizionali, siano stati aperti un numero considerevole di bibliopoint nelle scuole (rispettivamente 4 e 3).

Il patrimonio librario posseduto

Attraverso gli opendata della rete comunale, è possibile anche ricostruire alcune informazioni aggiuntive sulle biblioteche "tradizionali". Ad esempio, quello sulla quantità di titoli posseduti da ciascuna biblioteca.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Roma Capitale e Biblioteche di Roma
(ultimo aggiornamento: lunedì 10 Dicembre 2018)

Con oltre 90mila titoli disponibili, le biblioteche del V municipio sono quelle che complessivamente dispongono del patrimonio librario più consistente, insieme a quelle del I municipio (89.490 titoli).

Questo dato può essere anche messo in relazione con il numero di biblioteche presenti sul territorio. Con oltre 30mila titoli posseduti in media da ciascuna biblioteca, le strutture più fornite (mediamente) sono quelle dell'XI, del X e del XIII municipio.

Se mettiamo in relazione il numero di titoli posseduti con i minori residenti in età da lettura, è il I municipio a prevalere, con una media di 5,7 titoli per ciascun residente di età compresa tra 6 e 17 anni. Seguono l'XI (5 titoli per minore) e il II (4,7 titoli per minore). Un dato che va comunque maneggiato con cautela, dal momento che tra i titoli posseduti sono compresi testi di tutti i generi, non solo quelli davvero fruibili dai minori.

Gli orari di apertura delle biblioteche

Un altro dato importante per valutare il ruolo delle biblioteche come punto di riferimento sul territorio è quello relativo agli orari di apertura.

Considerando solo quelle tradizionali (non i bibliopoint), è possibile valutare due aspetti.

In primo luogo, l'orario di apertura media settimanale delle strutture presenti in ciascun municipio. Stando agli orari presenti sul sito, le biblioteche del XV, del XIII e del V municipio sono quelle che garantiscono (in media) la fascia oraria più ampia.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Roma Capitale e Biblioteche di Roma
(ultimo aggiornamento: lunedì 10 Dicembre 2018)

Ovviamente, molto cambia in funzione del numero di biblioteche presenti sul territorio municipale. Nel XV municipio ad esempio l'orario di apertura media è il più ampio, ma questa informazione va ponderata anche con il fatto che è presente una sola struttura. La linea blu identifica la somma delle ore di apertura settimanale di tutte le biblioteche presenti nel municipio. In questo caso prevale il I, con 285 ore, in virtù del maggior numero di strutture (7), seguito dal V municipio.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. Le fonti dei dati sono i siti di Roma Capitale e di Biblioteche di Roma.

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