La spesa dei comuni per la gestione della polizia municipale Bilanci dei comuni

Dai controlli stradali alle verifiche degli esercizi commerciali, sono numerose le attività inserite all’interno dei bilanci. Un’analisi sulle spese per garantire la sicurezza delle amministrazioni.

|

Vivere in un luogo sicuro è importante, dalle comunità più piccole e isolate agli agglomerati urbani più densi. Oltre alle forze dell’ordine che fanno direttamente capo a vari organi dello stato, sono presenti anche corpi di polizia municipale gestiti dalle amministrazioni.

Secondo la costituzione, l’ordine pubblico, la difesa, le forze armate e la sicurezza dello stato sono materie di competenza esclusivamente nazionale. L’unica eccezione è quella della polizia amministrativa locale, un tema di titolarità delle singole regioni, che definiscono le norme generali. Sono poi affidati ai comuni, sia singoli che in forma associata, gli aspetti operativi legati a questo ambito.

Come abbiamo già analizzato, le attività della polizia municipale sono numerose, dal rispetto del codice della strada alla viabilità. Sono però differenti le necessità che caratterizzano i piccoli centri rispetto a quelle delle grandi città. I costi per il comparto vengono sostenuti dai comuni, che li contabilizzano all’interno dei bilanci.

Le spese per ordine pubblico e sicurezza

All’interno dei documenti di bilancio è presente un’intera missione dedicata alla sicurezza nelle amministrazioni. È composta da due voci: polizia locale e amministrativa e sistema integrato di sicurezza urbana. La prima include tutte le uscite legate alle attività della polizia municipale, dal controllo stradale alle verifiche connesse al settore commerciale, oltre a varie altre funzioni relative alla sicurezza pubblica.

La seconda comprende invece le spese per le attività di supporto, divise in piani e programmi. Include inoltre la promozione della legalità e gli importi per l’assunzione di soggetti privati allo scopo di migliorare il controllo sul territorio.

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nella voce di bilancio relativa all’ordine pubblico e alla sicurezza. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risulta accessibile il bilancio consuntivo 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: venerdì 7 Luglio 2023)

Firenze è il comune con le uscite maggiori tra quelli che superano i 200mila abitanti, con 142,57 euro pro capite. Seguono Roma (122,25), Venezia (117,14) e Torino (113,52). Sono invece tre le grandi città che spendono meno di 70 euro pro capite. Si tratta di Verona (66,62), Catania (65,34) e Messina (62,62).

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nella voce di bilancio relativa all’ordine pubblico e alla sicurezza. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2016-2021
(consultati: venerdì 7 Luglio 2023)

Sono due le città che tra il 2016 e il 2021 hanno riportato i valori maggiori: Milano e Firenze. La prima si è mantenuta con cifre attorno ai 140 euro pro capite fino al 2019, anno in cui Firenze ha speso di più. Tra il 2020 e il 2021 le uscite del capoluogo lombardo sono calate. Tra le città considerate Milano è anche quella dove tra il 2016 e il 2021 viene registrato un calo più evidente (-18,9%). È invece Venezia la grande città in cui le spese aumentano di più (+39,14%).

Ampliando l’analisi a tutti i comuni italiani, la spesa media ammonta a 36,4 euro pro capite. Si spende di più nelle amministrazioni valdostane (70,92), sarde (50,84) e liguri (50,52). Si riportano uscite medie minori nei territori del Friuli-Venezia Giulia (29,66 euro pro capite), del Molise (26,58) e del Piemonte (26,42).

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nella voce di bilancio relativa all’ordine pubblico e alla sicurezza. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati.

FONTE: openbilanci – 2021
(consultati: venerdì 7 Luglio 2023)

Castel Condino, in provincia di Trento, è invece l’amministrazione che spende di più per il servizio della polizia municipale, con 1.637,84. Seguono Portofino (Genova, 907,02), Roseto Capo Spulico (Cosenza, 890,73) e Melpignano (Lecce, 747,85). Una parte dei comuni che registrano le cifre maggiori è situata in zone caratterizzate da attività di tipo turistico.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da Openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto: wikimedialicenza

PROSSIMO POST