La lettura tra i minori e l’offerta di biblioteche Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Vai all’approfondimento La rete delle biblioteche nel contrasto della povertà educativa.

73,5%

dei minori figli di lettori leggono. Quando né il padre né la madre leggono, la quota scende al 34,4%. La lettura è una delle abitudini che più risentono dell’influenza dell’ambiente familiare. Dietro questo meccanismo si cela la trappola della povertà educativa: nascere in una famiglia svantaggiata significa spesso essere privati degli strumenti per migliorare la propria condizione da adulto, rendendo il fenomeno della povertà ereditario. Vai all’articolo.

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i minori lettori abituali in Emilia Romagna. In Sicilia e Calabria la quota supera di poco un terzo dei bambini e ragazzi residenti tra 6 e 17 anni. Tutte le regioni con l’incidenza più bassa di lettori abituali tra bambini e ragazzi si trovano nel mezzogiorno. Oltre a Calabria e Sicilia, in Campania dove si attestano al 38,2%, in Molise, Puglia e Basilicata dove superano di poco il 40%. In questo quadro, che riflette dati pre-pandemici (2019), il ruolo delle biblioteche nell’accessibilità dei minori alla lettura è essenziale. Vai al grafico.

28,1%

le biblioteche pugliesi che hanno attivato progetti di inclusione rivolti a persone in povertà economica o educativa. Nel 2021 è stata la regione con più biblioteche attive su questo fronte. In Italia la quota media è del 12,4%. Ad aver attivato progetti di inclusione sono state soprattutto le biblioteche del mezzogiorno e quelle collocate in piccole città e sobborghi a densità intermedia di popolazione (13,9%), con un picco tra i 30 e i 50mila abitanti (16,8%). Il presupposto per attuare questo tipo di politiche è l’esistenza di una rete strutturata di biblioteche sul territorio. E su questo vi sono profonde differenze a livello locale. Vai al grafico.

20,45

biblioteche ogni 10mila minori a Pavia, il capoluogo con l’offerta più ampia. Tra le città, dispongono di almeno 15 biblioteche ogni 10mila residenti tra 0 e 17 anni anche Mantova, Trento, Cagliari, Belluno, Gorizia, Biella, Bolzano e Udine. Seguono, con cifre poco inferiori, Ferrara (14,92), Venezia (14,84) e Firenze (14,78). Mentre agli ultimi posti troviamo i comuni di Andria, Reggio Calabria, Brindisi, Grosseto, Imperia, Ragusa, Barletta e Terni, con meno di 2 biblioteche complessivamente censite da Istat ogni 10mila residenti tra 0 e 17 anni. Vai alla mappa.

10,6%

delle biblioteche italiane ha come principale categoria di utenti i bambini e i ragazzi. La quota raggiunge il 17,6% nei piccoli comuni, fino a duemila abitanti. A testimonianza di come, soprattutto nelle realtà più piccole ma non solo, le biblioteche restino un presidio da valorizzare nel contrasto della povertà educativa. Vai all’articolo.

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