La gestione dei rifiuti nelle cinque grandi città al voto in autunno Bilanci dei comuni

Analizzare le somme dedicate alla gestione dei rifiuti urbani nei bilanci dei comuni può essere utile alla valutazione delle politiche pubbliche, in vista delle elezioni amministrative di ottobre, che riguardano anche cinque delle maggiori città del paese.

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Dopo aver parlato della spesa per la mobilità nelle maggiori città italiane al voto il prossimo ottobre, analizziamo quanto si investe in questi grandi centri urbani per un altro comparto tradizionalmente fondamentale per il territorio: la gestione dei rifiuti.

Nei bilanci dei comuni, infatti, si trova una voce di spesa chiamata proprio “rifiuti“.

Essa comprende gli investimenti necessari alla raccolta, al trattamento e allo smaltimento, ma anche le uscite sostenute dall’amministrazione per la pulizia delle strade, delle piazze, dei viali e dei mercati da tutti i tipi di rifiuti.

Inoltre, una parte rilevante delle somme presenti in questa voce è relativa agli importi previsti dai contratti di servizio che le amministrazioni stipulano con le aziende (pubbliche o private) che si occupano della gestione dei rifiuti.

I rifiuti nelle grandi città al voto

Cinque delle sette città più popolose del paese andranno al voto i prossimi 3 e 4 ottobre: si tratta di Roma (2,9 milioni di abitanti), Milano (1,4), Napoli (966mila), Torino (882mila) e Bologna (389mila).

6,48 milioni di abitanti (pari a oltre il 10% della popolazione italiana) vivono nelle maggiori città dove si svolgeranno le elezioni amministrative nel 2021.

In questi grandi centri urbani la quantità di rifiuti raccolti ogni anno (indifferenziabili o soggetti a raccolta differenziata) è molto rilevante.

I dati mostrano la quantità di rifiuti urbani totali (indifferenziabili o successivamente differenziati) raccolti nel 2018 nelle 5 maggiori città dove si svolgeranno le elezioni amministrative nell’autunno 2021.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 30 Agosto 2021)

Tra le grandi città al voto in autunno è Roma quella dove nel 2018 sono stati raccolti più rifiuti per abitante: 603,4 kg. Più di Bologna (581,1), Napoli (524,7), Torino (512,4) e Milano (504,4).

Questa classifica è nettamente diversa se consideriamo invece la percentuale di raccolta differenziata raggiunta nello stesso anno.

I dati mostrano la percentuale di raccolta differenziata raggiunta, rispetto al totale dei rifiuti raccolti, nel 2018 nelle 5 maggiori città dove si svolgeranno le elezioni amministrative nell’autunno 2021.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 30 Agosto 2021)

Milano è quella a raggiungere una percentuale di raccolta differenziata più alta, nel 2018. Nel capoluogo lombardo quasi 6 rifiuti su 10 (il 58,8%) viene differenziato. Seguono Bologna con il 51,5% di raccolta differenziata, Torino (46,6%), Roma (42,9%) e Napoli (36%).

I dati mostrano la spesa pro capite per cassa riportata nella voce di bilancio “Rifiuti”. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Sono state considerate le 5 città più popolose dove si svolgono le elezioni amministrative nel 2021.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Tutti e cinque i territori che consideriamo spendono più di 200 euro pro capite per la gestione dei rifiuti. Quella a investire più somme in bilancio per questa voce è Roma (273,77), un dato coerente con il maggior volume di rifiuti raccolti per abitante.

La capitale spende di più di Torino (230,93), Napoli (223,82), Milano (207,98) e Bologna (206,95).

In termini assoluti Roma investe più del doppio di tutte le altre città considerate: 776,7 milioni di euro nel 2019, a fronte dei 290,3 milioni di Milano e dei 215,5 di Napoli.

I dati mostrano la spesa pro capite per cassa riportata nella voce di bilancio “Rifiuti”. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Sono state considerate le 5 città più popolose dove si svolgono le elezioni amministrative nel 2021.

FONTE: openbilanci - consuntivi dal 2016 al 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Fatta eccezione per Milano, i comuni analizzati hanno aumentato gli investimenti in bilancio dedicati alla gestione dei rifiuti.

Roma è quello che ha fatto registrare un aumento percentuale maggiore dal 2016 al 2019, passando da 134,36 a 273,77 euro pro capite (+104%). Nella capitale si è registrato un picco di spesa nel 2017 (ben 597,57 euro pro capite), ridimensionato tuttavia negli anni successivi.

Le altre grandi città hanno invece mantenuto livelli di spesa abbastanza stabili nel tempo: Milano ha visto una diminuzione del 2%; Napoli, Torino e Bologna hanno aumentato la spesa rispettivamente del 21%, del 25% e del 5%.

Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

I dati mostrano per ogni comune italiano la spesa totale e la spesa pro capite destinata alla gestione dei rifiuti urbani. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Non sono disponibili i dati di alcuni comuni perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2019.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

 

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un'attività di monitoraggio civico dei dati, con l'obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

 

Foto credit: Brian Yurasits - licenza

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