Il parlamento delle scadenze Governo Conte

Tra decreti da convertire, legge di bilancio e pausa natalizia il prossimo mese sarà ricco di impegni e scadenze. C’è molta carne sul fuoco per governo e parlamento.

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Dopo una lunga discussione parlamentare, giovedì la camera ha approvato in prima lettura il disegno di legge anti-corruzione. Un dibattito molto travagliato, che è dovuto passare anche per una battuta d’arresto del governo, con l’approvazione a voto segreto dell’emendamento Vitiello sul peculato. Il deputato in questione tra le altre cose era stato eletto proprio con il Movimento 5 stelle, ma successivamente espulso per i suoi legami con la massoneria.

Deciso a rimediare, il governo Conte ha dichiarato che vuole modificare il testo al senato, togliendo la norma in questione, e quindi richiedendo una seconda approvazione di Montecitorio. Il tutto con una tempistica molto serrata, come sottolineato dal vice presidente del consiglio Luigi Di Maio, che ha promesso di concludere l’iter entro l’anno.

A capodanno oltre a festeggiare il nuovo anno, festeggiamo anche la galera per i corrotti perché entro fino anno sarà approvato il disegno di legge anti corruzione.

I decreti in scadenza

Nonostante le buone intenzioni del governo sul provvedimento presentato dal ministro della giustizia Bonafede, è giusto ricordare la fitta agenda dei lavori che aspetta il nostro parlamento nelle prossime settimane, considerando anche la prossima pausa per le feste di natale. Sul tavolo del parlamento ci sono 3 decreti in scadenza: il decreto sicurezza e immigrazione, il decreto giustizia sportiva e il decreto fiscale.

3 i decreti del governo in scadenza da qui a fine anno.

Il primo dovrà essere convertito in legge entro il prossimo 3 dicembre, e dopo la prima approvazione a Palazzo Madama, si trova attualmente in commissione alla camera. Da calendario dei lavori l’avvio della discussione in aula, che doveva avvenire oggi, è stato rinviato a lunedì 26 novembre. I deputati avranno quindi una settimana di tempo per approvare il testo.

Il decreto giustizia sportiva, con scadenza il prossimo 5 dicembre, e il decreto fiscale, con scadenza il prossimo 22 dicembre, devono invece ancora iniziare il loro iter in aula. Nessuno dei due ha ricevuto una prima approvazione, e mentre per il decreto fiscale pare esserci il tempo necessario, per il decreto giustizia sportiva i tempi sono molto stretti. Il provvedimento è ormai finito fuori dai radar del governo che non lo convertirà in legge inserendolo però in un altro decreto, come comunicato dal sottosegretario Guidesi in commissione a inizio mese. Non a caso il testo non compare neanche nel calendario dei lavori di Palazzo Madama, ramo in cui il provvedimento si trova al momento.

Il calendario dei lavori

La prossima settimana l’aula del senato riaprirà i battenti martedì. In programma fino a giovedì la discussione del decreto fiscale, del ddl di delega per i decreti correttivi sulle crisi d’impresa e della legge europea 2018. Come visto invece la camera sarà impegnata con la discussione e approvazione del decreto sicurezza e immigrazione presentato dal ministro Salvini.

La sessione di bilancio incombe

Il vero ostacolo da affrontare da qui a fine anno però è la legge di bilancio. Viste le tante critiche da parte dell’Unione europea è immaginabile che la discussione parlamentare sarà particolarmente animata. Come se non bastasse è giusto ricordare che per legge il testo deve essere approvato entro la fine dell’anno, e quindi i tempi sono molto risicati.

Tempi stretti per la legge di bilancio. La prima approvazione non arriverà entro novembre, come avveniva nella scorsa legislatura.

Per dare un termine di paragone durante la scorsa legislatura tutte le leggi di bilancio discusse avevano ottenuto la prima approvazione entro novembre. Questo di fatto non sarà possibile, considerando che nell’ultima settimana del mese la camera, ramo in cui si trova attualmente il provvedimento, è impegnata con il decreto sicurezza e immigrazione.

Come se non bastasse in 4 occasioni su 5 nella scorsa legislatura il provvedimento ha richiesto la navetta, quindi la doppia approvazione da parte di uno dei due rami. Questo esemplifica ulteriormente quanto l’iter del provvedimento sia generalmente tortuoso.

Ricorso alla fiducia?

Fino ad oggi il governo Conte si è contraddistinto per un uso moderato della fiducia, strumento generalmente utilizzato per velocizzare la discussione e conseguente approvazione dei provvedimenti. Da quando si è insediato è stato utilizzato solo in due occasioni, per l’approvazione del milleproroghe alla camera, e per il decreto sicurezza e immigrazione al senato. Considerando che i precedenti esecutivi Renzi e Gentiloni dopo 6 mesi di governo viaggiavano ampiamente in doppia cifra, deve essere apprezzato lo sforzo della squadra guidata dal presidente del consiglio Conte di non abusare della fiducia.

2 voti di fiducia su provvedimenti in discussione da quando si è insediato il governo Conte. Un numero molto basso rispetto agli esecutivi Renzi e Gentiloni.

Ciò detto, vista la fitta agenda dei lavori e le tante scadenze previste “per legge”,  bisognerà capire se il governo riuscirà a mantenere il trend positivo portato avanti fino ad ora.

Riepilogando

Appare quindi evidente che da qui alla fine del 2018 gli impegni da rispettare siano tanti, molto ravvicinati e su provvedimenti ampiamente dibattuti e controversi. Riepiloghiamo qui di seguito le date clou che aspettano governo e parlamento:

  • Decreto sicurezza e immigrazione – approvazione finale entro il 3 dicembre (per legge). Manca il via libera di Montecitorio;
  • Decreto fiscale – approvazione finale entro il 22 dicembre (per legge). Manca ancora il via libera di entrambi i rami;
  • Disegno di legge anti corruzione – approvazione finale entro fine anno (così dichiarato da Luigi Di Maio). Già approvato alla camera, verrà modificato al senato, richiedendo un secondo passaggio a Montecitorio;
  • Legge di bilancio 2019 – approvazione finale entro fine anno (per legge). Manca ancora il via libera di entrambi i rami;

 

Foto credit: Palazzo Chigi – Licenza

 

 

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