Il costo economico degli eventi climatici estremi Ambiente

Sono sempre più frequenti gli eventi atmosferici estremi, il cui impatto negativo investe non solo l’ambiente e la salute, ma anche l’economia. A esserne colpite sono anche le imprese, e tra queste, in termini di redditività, soprattutto quelle di dimensioni inferiori.

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Il clima è un fenomeno complesso all’interno del quale sono interconnessi fattori ambientali, sociali ed economici. Il cambiamento climatico ha un peso su tutti questi e può così esasperare delle vulnerabilità preesistenti.

Grazie alle risorse di cui dispone, l’Europa ha in parte ridotto la portata del danno e sono relativamente poche le vittime, a differenza di altri paesi dove le persone spesso perdono la vita o la propria abitazione a causa di eventi atmosferici. Tuttavia il peso da un punto di vista economico risulta significativo.

I danni causati dai cambiamenti climatici in Europa

Secondo la European environmental agency (Eea), nel periodo tra il 1980 e il 2019 i paesi dello spazio economico europeo hanno perso, collettivamente, circa 446 miliardi di euro a causa dei cosiddetti eventi climatici estremi, quali le temperature particolarmente elevate, le piogge torrenziali e la siccità.

11,1 miliardi di euro persi mediamente ogni anno a causa degli eventi atmosferici estremi nello spazio economico europeo, secondo l’Eea.

Non tutti i paesi sono ugualmente esposti a questi eventi meteorologici e quindi non tutti riportano danni della stessa entità.

In numeri assoluti, la Germania è il primo paese Ue da questo punto di vista. Tra il 1980 e il 2019 ha infatti registrato una perdita pari a circa 107 miliardi di euro. L’Italia è al secondo posto, con una perdita economica di 72,5 miliardi.

I dati si riferiscono alle perdite economiche subite dai vari paesi Ue nel periodo tra il 1980 e il 2019, in numeri assoluti. Tra gli eventi estremi sono considerati quelli meteorologici, idrologici e climatici, secondo la classificazione dell’International council for science (Icsu). I dati Eea si riferiscono a tutti i paesi dello spazio economico europeo, ma qui sono riportati solo quelli relativi all’Ue-27.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eea
(ultimo aggiornamento: martedì 30 Novembre 2021)

Si tratta però di due degli stati più estesi e popolosi del continente. Se rapportiamo il danno a questi due fattori infatti la situazione cambia.

Con più di 470mila euro di danni per chilometro quadro, è Malta il paese Ue che ha registrato la maggiore perdita economica a causa degli eventi atmosferici estremi rispetto alla sua estensione territoriale.

Seguono Lussemburgo (369mila) e Germania (300mila). L'Italia è quinta da questo punto di vista, con oltre 240mila euro in danni per chilometro quadro negli ultimi 40 anni. Mentre i paesi meno colpiti sono quelli baltici e scandinavi, in particolare Finlandia e Estonia.

I dati si riferiscono alle perdite economiche subite dai vari paesi Ue nel periodo tra il 1980 e il 2019, per chilometro quadrato. I dati Eea si riferiscono a tutti i paesi dello spazio economico europeo, ma qui sono riportati solo quelli relativi all’Ue-27.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eea
(ultimo aggiornamento: lunedì 29 Novembre 2021)

Rapportando invece il danno alla popolazione, la Danimarca si posiziona come primo paese Ue, con 2.016 euro di danno per ogni abitante del paese. Segue la Germania, con 1.329 euro pro capite, e quindi l'Italia (1.254).

L'impatto degli eventi climatici estremi sulle imprese italiane

Nel periodo tra il 1980 e il 2019 l'Italia ha subito, secondo le stime dell'Eea, circa 72,5 miliardi di euro di danni riconducibili a eventi meteorologici e idrologici anomali. Il nostro paese infatti registra ogni anno numeri piuttosto elevati di fenomeni atmosferici estremi come alluvioni e siccità.

1.118 gli eventi climatici estremi registrati in Italia dal 2010 al 2021, secondo l'Osservatorio clima città di Legambiente.

Questi fenomeni hanno effetti spesso deleteri sulle città e sui loro servizi. A causare i danni maggiori, in particolare, sono le precipitazioni intense, che portano ad allagamenti e frane, oltre a causare danni alle infrastrutture e al patrimonio storico. In Italia dal 2010 a oggi si sono verificati 951 episodi di questo tipo.

I dati si riferiscono al periodo dal 2010 a novembre 2021 e sono raccolti dall’Osservatorio città clima.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Legambiente
(ultimo aggiornamento: martedì 30 Novembre 2021)

Sono inoltre significativi gli episodi di trombe d'aria (308) e le esondazioni fluviali (134). Anche siccità e temperature estreme risultano piuttosto frequenti, con 48 episodi registrati dal 2010.

Gli effetti di questi fenomeni sull'economia, tra le altre cose, sono rilevanti. E hanno anche un impatto notevole sulle imprese.

Le aziende di piccole dimensioni hanno perso maggiori quote di redditività a causa degli eventi meteorologici estremi.

Secondo l'Osservatorio climate finance, che studia l'impatto del rischio ambientale sulle aziende, all'innalzamento di un grado centigrado delle temperature medie corrisponde una riduzione del fatturato del 5,8%(ovvero dei loro ricavi complessivi derivanti dalla vendita di beni e dalla prestazione di servizi). Quanto alla redditività (con cui si intende la capacità delle imprese di produrre reddito). È importante notare come la perdita di fatturato abbia riguardato soprattutto le aziende di grandi dimensioni, mentre a perdere in redditività sono state soprattutto quelle più piccole, che hanno maggiori difficoltà a gestire le situazioni anomale e ad assorbirne le conseguenze.

133 miliardi di euro è il danno economico causato alle imprese dagli eventi climatici estremi nel 2018, secondo l'Osservatorio climate finance.

Il 2018, in particolare, è stato un anno significativo per il caldo anomalo che è stato registrato in tutta la penisola.

I dati sono ricavati dal rapporto tra le temperature medie annue regionali e il fatturato delle imprese. Il riferimento è al 2018, anno in cui si è registrato un caldo anomalo.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Osservatorio climate finance
(ultimo aggiornamento: lunedì 29 Novembre 2021)

Il Veneto è stata la regione più colpita in questo senso e il 7,1% del fatturato di tutte le imprese è stato perso a causa del caldo. Anche in Trentino Alto Adige (6,7%), Toscana (6,5%), Friuli Venezia Giulia (6,4%) e Lazio (6,3%) le imprese hanno subito danni significativi. Il centro e il nord-est della penisola sono stati colpiti più duramente, mentre le perdite registrate in meridione si attestano su cifre decisamente inferiori.

 

Foto credit: Matthew - licenza

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