I progressi delle misure Pnrr per donne e giovani Priorità trasversali

Nella sua ultima relazione la corte dei conti ha analizzato gli effetti della revisione del Pnrr sulle misure dedicate a donne e giovani. Ne risulta un quadro positivo, anche se in un certo senso incompleto.

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Abbiamo già parlato in precedenti articoli degli effetti della revisione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) italiano. Per farlo, abbiamo anche analizzato la recente relazione della corte dei conti, che condivide informazioni e dati inediti della piattaforma Regis, che non sono accessibili pubblicamente.

Tra i vari capitoli della relazione, uno si occupa delle modifiche e dei progressi delle misure dedicate alle priorità trasversali di abbattimento dei divari tra donne e uomini e tra giovani e non. Su questo fronte il parere della corte dei conti è complessivamente positivo.

In sintesi, l’attuazione appare, per le misure aventi impatto su giovani e donne,
pressoché in linea con i programmi.

Purtroppo l’analisi di queste informazioni è limitata dall’impossibilità di accedere ai dati originali e da alcune lacune vere e proprie.

Continuiamo a non sapere nulla sulla priorità trasversale dedicata al sud.

Al di là di quello che è contenuto nella relazione, va sottolineato che le priorità trasversali del piano sono tre, ma di quella dedicata all’abbattimento dei divari territoriali non si sa nulla. Non solo la corte dei conti non ne parla, ma in generale in nessuna documentazione ufficiale pubblicata sul Pnrr dal suo avvio a oggi, si trovano riferimenti chiari su questo aspetto. Mancano informazioni accessibili su quali sono le misure a essa dedicate, gli indicatori di valutazione, i progressi, gli importi. Ci chiediamo dunque se questa sia ancora una priorità per il Pnrr e se sì in che modo il governo intenda perseguirla.

Le modifiche alle misure per donne e giovani

La revisione del Pnrr italiano ha riguardato anche le misure indirizzate al contrasto dei divari di genere e generazionale, che hanno visto complessivamente aumentare le loro risorse di 164 milioni di euro.

6 le misure definanziate dalla revisione del Pnrr e altrettante quelle che sono state rifinanziate.

Tra gli interventi che hanno subito un taglio delle risorse, il più rilevante è di oltre 1 miliardo in meno per il Piano asili nido.

I motivi di questa decisione non sono del tutto esplicitati. Sappiamo – dalla quarta relazione del governo al parlamento sull’attuazione del Pnrr – che la commissione europea non ha considerato ammissibili le spese correnti e di gestione inizialmente previste per la misura, pari a 900 milioni di euro. Altre ragioni dichiarate del governo sono legate all’aumento generale dei costi di realizzazione e alla scelta di finanziare solo i progetti che si era certi potessero aggiudicare i lavori entro giugno 2023.

Riguardo gli aumenti invece, il più consistente è quello per la riforma sulle politiche attive del mercato del lavoro (poco più di 1 miliardo). Sempre nella quarta relazione del governo si legge che tale incremento ha avuto lo scopo di mantenere invariato lo stesso numero di beneficiari della formazione, nonostante l’aumento dei costi di realizzazione.

Guardando al cronoprogramma infine, le modifiche alle misure su donne e giovani replicano lo stesso modello della revisione complessiva. Cioè uno slittamento in avanti di numerosi interventi, con una riduzione della spesa prevista per il 2023 e un aumento di quella per il 2024-2026.

3 miliardi € circa, le risorse tolte da quelle inizialmente previste nel 2023 e previste come spesa da effettuare tra il 2024 e il 2026.

Dunque se è vero, come conclude la corte dei conti, che l’attuazione delle misure su donne e giovani è in linea con il programma, è anche vero che si tratta di un programma che ha posticipato molti adempimenti verso gli ultimi anni di attuazione del Pnrr.

Dove sono localizzate le risorse

A proposito di attuazione, entriamo nel merito della cosiddetta “messa a terra” degli investimenti che il Pnrr prevede per donne e giovani.

68,5% le risorse già allocate in progetti selezionati, sul totale delle risorse previste per misure dedicate a donne e giovani.

Analizzando la destinazione territoriale di questi progetti, le regioni che ricevono le risorse più ingenti sono Lombardia (3.061 milioni di euro), Campania (2.661), Lazio (2.313) e Sicilia (1.779). Una distribuzione in linea con la popolosità dei territori.

La somma dei progetti dedicati a giovani e donne è maggiore del totale perché alcuni di essi impattano su entrambi gli obiettivi. Sono esclusi i progetti che hanno un impatto nazionale e non locale.

FONTE: elaborazione Openpolis su dati corte dei conti e Regis
(ultimo aggiornamento: giovedì 29 Febbraio 2024)

Nella relazione, la corte dei conti mette inoltre a rapporto il numero di questi progetti rispetto alla popolazione di riferimento, cioè donne e giovani (0-29 anni). In questo modo si osserva che le regioni più interessate sono Molise (3 interventi ogni 1.000 donne e under 30), Basilicata (2,8) e Calabria (2,4). Il Molise si conferma primo anche nel rapporto tra risorse e popolazione di riferimento (908 euro pro capite).

Rapportati alla popolazione, i progetti su donne e giovani si concentrano principalmente nel sud.

Come abbiamo sottolineato prima in merito alle modifiche al Pnrr, anche questa analisi ha il limite di non condividere tutti i dati utili a comprendere il quadro completo. Tuttavia, facendo fede alle conclusioni della corte dei conti, i progetti destinati a migliorare le condizioni socio-economiche di donne e giovani sembrano indirizzati in misura maggiore al sud, rispetto al resto del paese. Questo risponderebbe ai maggiori divari di genere e generazionali riscontrati nel mezzogiorno su vari aspetti: occupazione femminile, in particolare delle madri, abbandono scolastico, giovani Neet e molti altri.

Lo stato di attuazione dei lavori

Per approfondire l’avanzamento di questi progetti, in particolare di quelli che prevedono la realizzazione di lavori, la corte dei conti ha incrociato i dati della piattaforma Regis con il database Mop (monitoraggio opere pubbliche). Questo ha dato vita a un sottoinsieme che però non corrisponde alla totalità, sia per questioni di tempi diversi di aggiornamento dei due database, sia per gravi lacune informative.

40% dei progetti Pnrr su donne e giovani è censito nel database Mop, ma non presenta dati sullo stato di attuazione.

I progetti su cui si concentra l’analisi sono 3.248. Pur non avendo a disposizione i dati relativi al totale di interventi su donne e giovani che prevedono la realizzazione di opere, sappiamo che tutti i progetti che intervengono sulle due priorità ammontano a 72.952. È chiaro quindi che parliamo di un numero irrisorio di progetti, assolutamente sottorappresentativo. A ciò si aggiunge il fatto che il database Mop è aggiornato a ottobre 2023, ben 8 mesi fa, dunque si tratta di informazioni piuttosto datate per essere rappresentative dello stato di avanzamento dei lavori. Inoltre, non sono disponibili nella relazione i dati disaggregati tra i progetti dedicati alla parità di genere e quelli dedicati alla parità generazionale, ma solo i dati aggregati.

seppur l’analisi presentata in questo paragrafo si focalizzi solamente su un sotto-insieme di progetti, data la disponibilità ridotta dei dati, i risultati […] descrivono una situazione in cui buona parte dei progetti sono ormai entrati nelle fasi centrali di realizzazione.

Pur riconoscendo alcuni limiti nell’analisi, la corte dei conti fornisce comunque un parere positivo sull’attuazione di questi interventi. Osservando i dati, escludendo i 1.339 progetti non monitorati o che si trovano in fasi non meglio identificate, gli altri sono perlopiù allo stadio di progettazione esecutiva (943), seguiti dall’esecuzione vera e propria dei lavori (397). Lo step di chiusura intervento viene invece riconosciuto solo per 27 progetti.

FONTE: Elaborazione Openpolis su dati corte dei conti, Regis, Mop
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Ottobre 2023)

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

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