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Le persone con disabilità sono una fascia di popolazione da tutelare e la loro inclusione nella comunità va promossa attraverso politiche specifiche. Ad esempio incentivando l’inserimento nel mondo del lavoro, come passaggio importante in un percorso di autonomia e di riduzione del rischio di povertà. Non solo, politiche specifiche servono anche a livello strutturale, per abbattere le barriere architettoniche che rendono difficile l’accesso al posto di lavoro o alla scuola, oltre a rendere impossibile una vita domestica autonoma.

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A questo fine, come abbiamo già visto, il piano nazionale di ripresa e resilienza contribuisce con uno specifico investimento.

500 milioni € gli investimenti del Pnrr a favore delle persone con disabilità. 

Come abbiamo già anticipato nel capitolo in cui abbiamo ricostruito l’iter per l’assegnazione delle risorse a comuni e Ats, anche in questo caso si sono riscontrate delle difficoltà. Non tutte le risorse stanziate inizialmente infatti sono state poi effettivamente assegnate.

In questo capitolo approfondiremo quali sono gli obiettivi che si intende perseguire con questa misura e la distribuzione dei fondi sul territorio. Prima però passeremo velocemente in rassegna alcuni elementi che ci aiuteranno a comprendere più nel dettaglio il contesto attuale. Dai dati Istat sui soggetti con disabilità gravi nel nostro paese, alla spesa sostenuta dai comuni nel 2021 per politiche di tutela.

Cosa prevede il Pnrr per le persone con disabilità

Delle 3 misure oggetto del nostro report la M5C2-1.2, cioè l’investimento denominato “Percorsi di autonomia per persone con disabilità”,  è l’unica che non si suddivide in ulteriori sotto-misure.

Il Pnrr punta, fra le altre cose, all’abbattimento delle barriere architettoniche e a favorire l’ingresso dei disabili nel mondo del lavoro.

Anche in questo caso però l’investimento ha molteplici obiettivi. In primo luogo si punta a potenziare l’offerta dei servizi di assistenza domiciliare. Ciò potrà avvenire attraverso un rinnovamento degli spazi domestici in base alle esigenze specifiche di ognuno oltre che della famiglia di appartenenza. Inoltre potranno essere sviluppate nuove abitazioni pensate appositamente per questo scopo, anche tramite l’assegnazione di proprietà immobiliari confiscate alla criminalità organizzata.

Sono previsti anche interventi per fornire ai soggetti con disabilità dei dispositivi digitali (pc, tablet eccetera) associati a un supporto formativo volto a fornire a queste persone competenze che consentano loro di accedere al mercato del lavoro.

Ma quanti sono le persone con disabilità in Italia? E quanto stanno già facendo i comuni per sostenere loro e le loro famiglie?

I soggetti con disabilità presenti in Italia nel 2021

Riuscire a stimare quante persone disabili sono presenti oggi nel nostro paese non è un’operazione semplice. Una disabilità infatti può essere temporanea oppure permanente. Inoltre può avere diversi livelli di gravità che comportano delle limitazioni più o meno consistenti nello svolgimento delle attività quotidiane.

Alcune informazioni per comprendere il contesto di riferimento sono fornite da Istat attraverso l’indagine campionaria “Multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana”. Purtroppo, come tutti i sondaggi, questo tipo di rilevazione è soggetta ad alcune limitazioni. In primo luogo si basa sulle risposte fornite dai diretti interessati ai questionari sottoposti. Non è detto però che tutti i soggetti potenzialmente coinvolti partecipino alla rilevazione. Inoltre anche quando lo fanno non è detto che forniscano risposte esaurienti.

È proprio il caso di questa indagine. Istat infatti definisce come “disabili” le persone che vivono in famiglia e dichiarano di avere delle limitazioni gravi nelle attività che svolgono abitualmente, a causa di motivi di salute che durano da almeno 6 mesi. I soggetti che rientrano in questa definizione rappresentano una percentuale della popolazione italiana che può sembrare ridotta ma che non è per nulla trascurabile.

5% la popolazione italiana che Istat classifica come “disabile grave”.

Come possiamo vedere anche dal grafico (che comprende l’intera popolazione nazionale, anche chi non ha nessuna limitazione) però c’è un altro 6% di soggetti che non indica la gravità delle limitazioni di cui soffre. Il numero effettivo di persone disabili quindi potrebbe anche essere superiore. Un altro elemento di criticità riguarda il fatto che i dati forniti dall’istituto di statistica si fermano al livello regionale. Non è possibile tuttavia approfondire ulteriormente. Un passaggio che servirebbe invece per valutare, in base alla presenza di queste persone a livello locale, se le risorse del Pnrr sono state allocate nei territori dove ce n’era effettivamente bisogno.

Fatte queste premesse, è comunque utile passare in rassegna i dati regionali per farsi un’idea del contesto in cui gli investimenti del Pnrr vanno a intervenire. Complessivamente in Italia i soggetti con disabilità secondo l’Istat sono oltre 3 milioni. La regione che ne ospita di più in termini assoluti è la Lombardia (441mila).

FONTE: elaborazione openpolis – Forum nazionale del terzo settore su dati Istat
(consultati: mercoledì 12 Aprile 2023)

Ci sono poi altre regioni in cui, secondo la rilevazione, sono presenti almeno 200mila persone disabili. Si tratta di Lazio (307mila), Sicilia (276mila), Campania (257mila), Puglia (222mila), Emilia Romagna (220mila), Piemonte (205mila) e Veneto (200mila).

Se però si considera la percentuale di soggetti con disabilità in rapporto alla popolazione, vediamo che il dato più significativo è quello dell’Umbria (7,2%). Successivamente troviamo invece Sardegna (7%), Calabria (6,2%) e Friuli Venezia Giulia (5,7%). Sopra la media nazionale ci sono infine anche altre 7 regioni (Basilicata, Sicilia, Puglia, Liguria, Toscana, Lazio e Marche).

La spesa dei comuni a favore dei soggetti disabili

Un ruolo fondamentale nella tutela dei diritti delle persone con disabilità è svolto dai comuni (anche attraverso gli Ats) che possono prevedere delle specifiche voci per questo scopo all’interno dei loro bilanci. Grazie alla piattaforma Open bilanci siamo in grado di sapere quanto ogni singolo ente locale ha speso in questo senso nel corso del 2021.

13,23 € la spesa media pro capite dei comuni italiani nel 2021 a favore delle persone con disabilità.

Anche in questo caso utilizziamo il dato sulla spesa pro capite come indicatore per valutare l’impegno delle varie amministrazioni. Considerando tutti i comuni italiani, possiamo osservare che la spesa media è pari a 13,23 euro pro capite. Le amministrazioni sarde sono quelle che spendono di più (112,85 euro a persona) assieme a quelle friulane e giuliane (19,39) e marchigiane (18,15). Riportano le uscite minori le amministrazioni della Valle d’Aosta (2,19 euro pro capite), del Piemonte (2,06) e della provincia autonoma di Bolzano (0,31).

FONTE: elaborazione openpolis – Forum nazionale del terzo settore su dati OpenBDAP
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Gennaio 2023)

Restringendo l’analisi ai comuni più popolosi d’Italia invece, possiamo osservare che quello che riporta le uscite maggiori è Trieste, con 121,72 euro pro capite. Più del doppio rispetto a Venezia (64,31), Verona (51,81) e Milano (50,77). In fondo a questa classifica troviamo invece i comuni di Genova (8,96 euro pro capite), Messina (5,02) e Bari (3,36).

I dati mostrano la spesa per cassa relativa agli interventi per la disabilità. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2021.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum nazionale del terzo settore su dati OpenBDAP
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Gennaio 2023)

Come si distribuiscono i fondi del Pnrr

Come abbiamo già visto in precedenza, gli investimenti del Pnrr per l’autonomia delle persone con disabilità ammontano a mezzo miliardo. Riuscire a individuare i progetti e assegnare le risorse per gli interventi previsti da questa misura, così come per le altre, non è stato semplice. Tant’è che alla fine del lungo iter che abbiamo già descritto in un capitolo precedente non è stato possibile assegnare tutte le risorse.

409,7 milioni € le risorse del Pnrr per l’autonomia delle persone con disabilità effettivamente assegnate a comuni e Ats.

I progetti che saranno effettivamente finanziati per questa misura sono 600 in totale. La regione in cui ne saranno realizzati di più è la Lombardia (78), seguono Lazio (71), Campania (57) ed Emilia Romagna (52). Logicamente, i territori in cui si realizzeranno più progetti sono anche quelli che ricevono più fondi. A livello di risorse infatti alla Lombardia sono stati assegnati 53,5 milioni, al Lazio 50,4, alla Campania 37,6 e all’Emilia Romagna 36,2 milioni di euro.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum nazionale del terzo settore su dati ministero del lavoro e delle politiche sociali
(ultimo aggiornamento: mercoledì 17 Maggio 2023)

A livello di singoli progetti, le risorse assegnate vanno da un minimo di 38mila a un massimo di 715mila euro. In effetti è quest’ultima la cifra di risorse assegnata per la maggior parte degli interventi (546 progetti). In 8 casi invece i fondi allocati ammontano a 357mila euro mentre in 6 casi sono previsti progetti del valore di 565mila euro e altrettanti da 420mila.

Con il codice Cup accedendo al portale Open Cup è possibile ottenere maggiori dettagli su cosa prevedono i progetti selezionati. Maggiori informazioni sulla conformazione degli Ats invece sono disponibili nell’apposita sezione del sito del ministero del lavoro e delle politiche sociali.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum nazionale del terzo settore su dati ministero del lavoro e delle politiche sociali
(ultimo aggiornamento: mercoledì 17 Maggio 2023)

Ricordando sempre che anche i comuni in forma singola hanno ottenuto dei finanziamenti, a livello di Ats possiamo osservare che a ricevere più fondi è quello che comprende il territorio di Roma Capitale. Qui infatti arriveranno 21,5 milioni di euro per la realizzazione di 30 progetti. Al secondo posto troviamo invece l’Ats del comune di Torino a cui sono stati destinati 5 milioni. Segue l’Ats che raggruppa tutti i 175 comuni che fanno parte della provincia autonoma di Trento dove arriveranno circa 4,3 milioni. È interessante notare che tra i primi 15 Ats che ricevono più fondi 4 sono veneti.

Maggiori informazioni sulla conformazione degli Ats sono disponibili nell’apposita sezione del sito del ministero del lavoro e delle politiche sociali. Non è stato possibile attribuire risorse per un importo complessivo di 18,3 milioni.

FONTE: elaborazione openpolis – Forum nazionale del terzo settore su dati ministero del lavoro e delle politiche sociali
(ultimo aggiornamento: mercoledì 17 Maggio 2023)

Come risulta evidente anche in questo caso però la diversa organizzazione degli Ats decisa nelle regioni rende complesso valutare a priori quali saranno gli impatti dei fondi Pnrr assegnati. Per comprendere meglio l’impatto del piano nelle diverse aree del paese quindi saranno indispensabili delle analisi a posteriori.

Lo stato dell’arte

Un ultimo elemento che vale la pena sottolineare riguarda lo stato di avanzamento dei progetti finanziati da questa misura. Il cronoprogramma del Pnrr prevedeva infatti entro la fine del 2022 la realizzazione di almeno un progetto per ogni Ats relativamente alla ristrutturazione di spazi domestici e/o alla fornitura di dispositivi digitali.

Non ci sono dati sullo stato di avanzamento dei progetti finanziati.

Alla fine dello scorso anno il governo aveva annunciato il completamento di tutti gli obiettivi previsti per il secondo semestre del 2022, inclusa la scadenza in esame. Purtroppo però tale adempimento presenta delle criticità. Al di là dei comunicati stampa rilasciati dall’esecutivo infatti non sono molte le informazioni relative a quali siano i progetti effettivamente realizzati.

Recentemente sul portale Italia domani sono stati pubblicati dei nuovi dati che però non forniscono indicazioni sullo stato di avanzamento dei lavori. L’unica indicazione, molto vaga, fornita da questo punto di vista è contenuta nella già citata terza relazione del governo per il parlamento sullo stato di avanzamento del Pnrr. Qui si legge che, con l’avvio delle attività, sono state erogate le prime tranche di finanziamento a titolo di anticipo pari a circa 29,5 milioni di euro relativi a 391 progetti.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Foto: Unsplash – Steven HWG

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