Partner

Nel comune di Cagliari la quota di giovani adolescenti risulta essere al di sotto della media nazionale (9,6%). Nel 2022 infatti i residenti di età compresa tra i 10 e i 19 anni erano il 7,6% rispetto al totale degli abitanti. Si tratta del dato più basso tra i comuni oggetto dell’analisi.

Il report completo, in formato pdf

All’interno del territorio l’area subcomunale con più adolescenti è la circoscrizione di Monte Mixi, dove sono l’8,3% del totale dei residenti. Mentre quella con meno ragazzi e ragazze di 10-19 anni è Mulinu Becciu dove sono il 6,8%.

FONTE: elaborazione Openpolis – Con i bambini su dati Istat censimento permanente
(ultimo aggiornamento: venerdì 31 Dicembre 2021)

Scendendo a un livello di disaggregazione ulteriore è possibile ricostruire alcuni aspetti della condizione sociale ed educativa di ragazze e ragazzi sul territorio del comune. A partire dall’analisi delle famiglie che si trovano in condizioni di potenziale disagio economico. Grazie ai dati rilasciati da Istat per la Commissione periferie, per quanto riguarda il capoluogo sardo si riesce ad arrivare fino al livello dei quartieri.

La zona dove si registra una maggiore difficoltà potenziale per le famiglie con figli è Borgo Sant’Elia. In quest’area la quota di nuclei con figli dove la persona di riferimento ha fino a 64 anni e non ci sono componenti occupati o pensionati raggiunge il 4,4%. Molto più della media comunale dell’1,9%. Al contrario, nel Quartiere Europeo le famiglie in questa condizione sono lo 0,3%.

A Cagliari è particolarmente marcato l’abbandono scolastico dei giovani con genitori senza diploma.

La condizione sociale delle famiglie è un elemento ancora determinante nelle possibilità educative a disposizione dei più giovani. Nel comune di Cagliari gli abbandoni precoci della scuola riguardano il 16,3% dei giovani tra 18 e 24 anni. Parliamo di ragazze e ragazzi che hanno lasciato la scuola con al massimo la licenza media, prima del diploma o di una qualifica. Una situazione generalmente più frequente nelle famiglie svantaggiate in termini educativi e sociali. A Cagliari, il dato infatti sale al 31,9% tra i figli delle persone senza diploma. Il divario di 15,6 punti percentuali tra gli abbandoni precoci totali e quelli dei giovani con genitori senza diploma risulta essere il più marcato tra i comuni capoluogo delle 14 città metropolitane.

Considerando il totale dei giovani che abbandonano precocemente la scuola, possiamo osservare che la percentuale più significativa si riscontra nel quartiere di San Michele con il 33,8%; mentre risulta molto più contenuta nel già citato Quartiere Europeo (2,3%). Tra i figli delle persone senza diploma, l’abbandono scolastico precoce è più frequente nel quartiere Castello (54,5%) e più limitato nella zona Is Bingias-Terramaini (7,1%).

Per i giovani che hanno lasciato la scuola precocemente è più alto il rischio di ricadere nell’esclusione sociale. Ad esempio nella condizione di Neet, ovvero ragazze e ragazzi che non studiano e non lavorano. Da questo punto di vista, la quota di giovani tra 15 e 29 anni in tale situazione è pari al 21,8% nel comune. Con forti differenze interne: l’area subcomunale dove il fenomeno incide maggiormente è quella del quartiere Cep (Centro edilizia popolare) con il 34,5%, mentre quella dove è più contenuto è La Palma (12,4%).

FONTE: elaborazione Openpolis – Con i bambini su dati Istat per la Commissione periferie
(ultimo aggiornamento: lunedì 16 Dicembre 2024)

La scuola e, più in generale, la comunità educante possono avere un ruolo cruciale nel contrasto di questi fenomeni. Ad esempio, l’apertura anche pomeridiana degli istituti può contribuire a limitare fenomeni di disagio sociale ed educativo. In questo senso un indicatore importante da monitorare è la quota di alunni che nelle scuole del territorio hanno accesso al tempo pieno, fin dalle elementari.

I dati sui giovani nelle periferie

Nelle primarie statali, la quota di studenti che frequentano istituti in cui è previsto il rientro pomeridiano è pari al 56,6% nel comune. Un’incidenza che varia tra il 100% raggiunto negli istituti di 9 diversi quartieri (Cep, San Michele, Nuovo Borgo Sant’Elia, Tuvixeddu-Tuvumannu, Mulinu Becciu, Castello, Fonsarda, La Vega, La Palma) e la totale assenza di scuole che offrono il tempo pieno in 14 diverse zone del comune.

PROSSIMA PARTE