Giovani e periferie
2. La condizione dei giovani nelle periferie di Bari
- A Bari i giovani di età compresa tra i 10 e i 19 anni sono il 9,2% della popolazione.
- Le famiglie con figli che si trovano in potenziale disagio economico sono il 4,4% del totale nel Quartiere San Nicola.
- Nel comune, gli abbandoni precoci della scuola riguardano il 13,8% dei giovani tra 18 e 24 anni.
- A Bari i Neet sono il 22,1% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni.
Nel comune di Bari la quota di giovani adolescenti non è distante dal dato medio nazionale (9,6%), anche se più bassa. Gli abitanti di età compresa tra i 10 e i 19 anni rappresentano il 9,2% rispetto al totale dei residenti.
Il report completo, in formato pdf
All’interno della città, l’area sub-comunale con più adolescenti è quella che fa riferimento al Municipio 3, dove i giovani sono l’11,2% del totale. Mentre l’area con meno ragazzi e ragazze di 10-19 anni è riconducibile al Municipio 2 dove sono l’8,3%.
Nel comune di Bari abitano circa 29mila adolescenti
Percentuale di residenti tra 10 e 19 anni (2021)
FONTE: elaborazione Openpolis – Con i bambini su dati Istat censimento permanente
(ultimo aggiornamento: venerdì 31 Dicembre 2021)
Scendendo a un livello di disaggregazione ulteriore è possibile ricostruire alcuni aspetti della condizione sociale ed educativa di ragazze e ragazzi sul territorio del comune. A partire dall’analisi delle famiglie che si trovano in condizioni di potenziale disagio economico. Grazie ai dati rilasciati da Istat per la Commissione periferie, per quanto riguarda il capoluogo pugliese si riesce ad arrivare fino al livello dei quartieri.
La zona dove si registra una maggiore incidenza di famiglie con figli in potenziale difficoltà è quella di San Nicola. In quest’area la quota di nuclei con figli dove la persona di riferimento ha fino a 64 anni e non ci sono componenti occupati o pensionati raggiunge il 4,4%. Un dato significativamente più alto rispetto alla media comunale che si attesta sul 2,5%. Al contrario, nel quartiere di Picone le famiglie in questa condizione sono l’1,6%.
La condizione sociale delle famiglie è un elemento ancora determinante nelle possibilità educative a disposizione dei più giovani. Una dinamica che può incidere, tra l’altro, sul fenomeno dell’abbandono scolastico. Nel comune, gli abbandoni precoci della scuola riguardano il 13,8% dei giovani tra 18 e 24 anni. Parliamo di ragazze e ragazzi che hanno lasciato la scuola con al massimo la licenza media, prima del diploma o di una qualifica. Una situazione generalmente più frequente nelle famiglie più svantaggiate in termini educativi e sociali. A Bari, il dato infatti sale al 21,5% tra i figli delle persone senza diploma.
Anche in questo caso è il quartiere di San Nicola a riportare la quota più alta con il 26,6%, mentre Picone fa registrare il 7% di abbandoni precoci. Tra i figli delle persone senza diploma, l’abbandono scolastico precoce si conferma più frequente nella zona di San Nicola (28,5%), mentre è più limitato in San Pasquale (11,4%).
Per i giovani che hanno lasciato la scuola precocemente è più alto il rischio di ricadere nell’esclusione sociale. Ad esempio nella condizione di Neet, ovvero ragazze e ragazzi che non studiano e non lavorano. Da questo punto di vista, la quota di giovani tra 15 e 29 anni in questa situazione è pari al 22,1% nel comune. Con significative differenze interne. Anche per questo indicatore la zona più complessa risulta essere San Nicola dove la quota di Neet è pari al 32,2% dei giovani residenti. Viceversa, nei quartieri Picone e San Pasquale l’incidenza del fenomeno è pari rispettivamente al 17,1% e al 17,7%.
Nel quartiere di San Nicola il 26,6% dei giovani ha lasciato la scuola precocemente
Percentuale di residenti tra 18 e 24 anni che hanno al massimo la licenza media e non sono iscritti a percorsi di studio (2021)
FONTE: elaborazione Openpolis – Con i bambini su dati Istat per la Commissione periferie
(ultimo aggiornamento: lunedì 16 Dicembre 2024)
La scuola, e più in generale la comunità educante, possono avere un ruolo cruciale nel contrasto di questi fenomeni. Ad esempio, l’apertura anche pomeridiana degli istituti può contribuire a limitare fenomeni di disagio sociale ed educativo. In questo senso un indicatore importante da monitorare è la quota di alunni che hanno accesso al tempo pieno nelle scuole del territorio, fin dalle elementari. Nelle primarie statali, la quota di studenti in scuole con il tempo pieno è pari al 22,3% nel comune. È significativo osservare che nel quartiere di San Nicola – l’area della città evidentemente più problematica sulla base degli indicatori passati in rassegna – la totalità dei bambini e delle bambine iscritti nelle scuole della zona ha accesso al tempo pieno.
I dati sui giovani nelle periferie
100% gli alunni delle scuole primarie statali che hanno accesso al tempo pieno nel quartiere di San Nicola.
Viceversa, meno del 5% dei minori iscritti alle scuole primarie presenti nei quartieri di Madonnella, Murat e Loseto hanno accesso al rientro pomeridiano.