Il 61% dei comuni delle regioni a statuto ordinario ha una spesa storica inferiore alla spesa standard, per la funzione di istruzione. Una condizione che può essere causata anche dalla mancanza di risorse sufficienti a garantire un livello di servizi educativi adeguato.
La messa in sicurezza e riqualificazione dell'edilizia scolastica è uno degli interventi indicati nel piano nazionale di ripresa e resilienza. Approfondiamo cosa prevede questo documento e la condizione attuale del patrimonio edilizio delle scuole.
In Italia sono di più le giovani donne laureate rispetto agli uomini. Ciononostante, il tasso di occupazione delle prime è inferiore a quello dei secondi, non solo tra la popolazione laureata, ma a prescindere dal titolo di studio.
Nel nostro paese le competenze finanziarie degli studenti sono più basse della media Ocse e la situazione è più critica nel mezzogiorno e negli indirizzi professionali. Una tendenza che, se non contrastata, rischia di allargare ancora di più le disuguaglianze.
Una delle sfide stabilite nel Pnrr è l'ammodernamento delle scuole. Approfondiamo alla luce di quanto previsto dal bilancio dello stato per il triennio 2021-23, anche in relazione alla condizione dell'edilizia scolastica prima dell'emergenza Covid.
Quasi 9 edifici scolastici su 10 sono raggiungibili con almeno un mezzo di trasporto diverso da quello privato, con profonde differenze tra regioni e territori. In 4 province la quota non raggiunge il 60%.
Sono quasi 300mila gli alunni con disabilità in Italia. Il 26,4% presenta un disturbo generalizzato dello sviluppo, come l'autismo. Bambini e ragazzi il cui percorso di inclusione è diventato più difficile nella fase che stiamo vivendo.
Già prima dell'emergenza Covid, i dati mostravano un aumento dell'utilizzo di internet tra i minori. Ecco perché, per essere tale, un investimento educativo sulla digitalizzazione deve comprendere anche un uso corretto e appropriato degli strumenti.