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Dichiarazione di Marco CAPPATO


 

Ricordando Forza Italia '94 e PD 2008, c'è da dubitare che si spezzi l'intesa anti-radicale. Ma non ci rassegniamo

  • (20 novembre 2010) - fonte: Radicali Italiani - inserita il 20 novembre 2010 da 14533
    "E’ ora di compiere le scelte importanti fra i tanti modelli possibili di sviluppo della nostra società e del nostro Stato. Il modello anglosassone-americano, presidenzialista, federale, democratico, con grande forza del Parlamento federale e di quelli regionali, con l’elezione uninominale, maggioritaria, ad un solo turno del Parlamento, è quello che noi abbiamo ora insieme scelto e che proponiamo per subito ai democratici di ogni origine e ispirazione politica." Così recitava il Manifesto-appello di Forza Italia e del Movimento dei Club Pannella - Riformatori" solennemente sottoscritto anche da Silvio Berlusconi nel 1994. Dopo 16 anni di sostanziale continuità con l'opera antipopolare e antidemocratica di distruzione della Costituzione in atto dal Dopoguerra, Silvio Berlusconi guida lo sfascio delle istituzioni italiane, attraverso un esercizio sempre più irresponsabile ed eversivo del potere di corruzione finanziaria e televisiva, governando contro gli obiettivi proclamati nel '94. "Anche per rispondere tempestivamente e responsabilmente ai referendum elettorali, appare necessaria la scelta diretta di soli 470 deputati in collegi uninominali maggioritari a doppio turno". Così recitava il programma del Partito democratico per le elezioni politiche del 2008. Da allora, l'iniziativa politicista del Pd è stata monopolizzata dagli assetti delle futuribili alleanze, senza lasciare alcuno spazio per iniziative politiche in grado di coinvolgere l'opinione pubblica sull'urgenza di una riforma elettorale in senso maggioritario, né su altre riforme, sulle quali pure il Pd si era impegnato, come quella per l'anagrafe pubblica degli eletti a ogni livello istituzionale. C'è da dubitare che oggi Berlusconi possa fare l'opposto di ciò che ha fatto in questi 16 anni, realizzando quella "scelta importante" sottoscritta nel '94, che lo aveva forse per una brevissima fase persino entusiasmato, ma che ha poi scelto di considerare, con il movimento Radicale che la incarna, l'unica scelta "nemica" del suo tanto lungo quanto impotente regno. E c'è da dubitare che si possa spezzare -da una parte e dall'altra- l'antiradicale intesa profonda, istintiva, tra Pdl e Pd, tra destra, centro e sinistra, tra Berlusconi-Fini-Bersani-D'alema-Veltroni, uniti nel non considerare i Radicali come interlocutore politico, nel rimuovere persino i temi delle nostre proposte. E' comunque doveroso, da parte nostra, non rassegnarci al fatto che tale intesa, più solida e profonda delle risse verbali visibili in superficie, giunga a cancellare definitivamente, assieme ai Radicali, speranze ed obiettivi che rimangono popolari nel Paese.
    Fonte: Radicali Italiani | vai alla pagina
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