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Dichiarazione di Massimo Cacciari


 

«I tre partiti non bastano. Serve Montezemolo» - INTERVISTA

  • (15 novembre 2010) - fonte: Corriere della Sera - Trocino Alessandro - inserita il 16 novembre 2010 da 31

    Massimo Cacciari ha fretta: «Gli imprenditori come Luca Cordero di Montezemolo devono scendere in campo. Perché Fini, Casini e Rutelli non bastano. Serve un processo costituente: non per il terzo Polo, ma per il Polo».

    La società civile, dunque. Ma la politica non basta?

    «Per quanto intellettualmente onesti e capaci, Casini, Fini e Rutelli non sono sufficienti. Serve una forte partecipazione sulla base di un patto amplissimo per la creazione di un nuovo centro che faccia le riforme».

    II solito partito centrista?

    «Nient'affatto. Una forza di centro nel senso della centralità, non del moderatismo e altri ferrivecchi».

    Cosa le piace di Montezemolo?

    «Il programma. Ho letto le cose fatte da Italia Futura e le condivido al 90 per cento. Un programma anticorporativo, con una giusta analisi del fallimento del bipolarismo all'italiana, del berlusconismo e della dimostrata incapacità da parte di coalizioni come l'Ulivo a governare. E poi c'è la riforma del welfare, delle relazioni sindacali, della scuola, la sburocratizzazione reale, la chiusura di province e comuni. Lo ripeto da vent'anni: serve una fase costituente».

    Con Pdl e Pd?

    «Con pezzi di Pd e Pdl. Guardi che anche nel Pdl c'erano intenzioni seriamente riformatrici. E anche nella Lega c'è del buono: ci sono autentici federalisti come Maroni, mica solo Bossi e il "trota". Ma tutti sono stati condizionati da forze giustizialiste, estremiste e massimaliste. Spero che Pd e Pdl non crollino, sarebbe una tragedia peggiore di Tangentopoli».

    Questo nuovo Polo da che parte starà?

    «Sinistra e destra non hanno più senso. Certo, si sarà costretti a un gioco di coalizione. Purché non si faccia come Veltroni, che ha fatto la cappella micidiale di allearsi con Di Pietro smentendo se stesso».

    Si parla di un governo tecnico.

    «Non credo. Sarebbe possibile solo con un testo di riforma elettorale condiviso e numeri di ferro. Piuttosto sarebbe pericolosissimo dare a Berlusconi, anche se solo per pochi mesi, la carta da giocare del golpe».

    E le amministrative?

    «Se i tre di cui sopra dribblassero la prova, vorrebbe dire che non sono all'altezza e perderebbero l'80 per cento della credibilità. Si impegnino almeno a Milano, dove c'è una sfida di carattere europeo, visto l'Expo 2015, e a Napoli».

    II Pd non le piace proprio più?

    «È stato diretto in modo folle. Veltroni ha sbagliato tutte le mosse, Franceschini ha fatto quello che ha potuto, Bersani ha dato al partito un'immagine socialdemocratica d'antan».

    Vendola?

    «Che parliamo a fare di Vendola? I paragoni con Obama fanno ridere i polli. E esponente di una tradizione anche nobile, come Arci, Legambiente, Verdi. Ma è un'ideologia minoritaria che non sarà mai cultura di governo».

    Fonte: Corriere della Sera - Trocino Alessandro | vai alla pagina

    Argomenti: pd, milano, Vendola, Expo 2015, terzo polo, Montezemolo, governo tecnico, Italia Futura | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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