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(15 novembre 2010) - fonte: La Stampa - Guido Ruotolo - inserita il 16 novembre 2010 da 31
«Serve una nuova stagione di responsabilità, che Berlusconi non può guidare»Votare solo per la Camera? E’ una previsione che non ha alcun senso. Berlusconi lo propone solo per tranquillizzare i senatori». Il dado è ormai tratto. Tra poche ore la delegazione al governo di Futuro e libertà si dimetterà, aprendo anche formalmente la crisi. E se Silvio Berlusconi si dice convinto di ottenere la maggioranza al Senato e alla Camera, e male che vada potrebbe andare sotto solo alla Camera per cui si dovrebbe votare solo per eleggere i deputati a Montecitorio, Italo Bocchino, capogruppo di Fli, rilancia. «Diamo vita a una nuova stagione di riforme condivise: Costituzione, fisco, legge elettorale. Berlusconi, per il bene del Paese, invece di una prova di forza muscolare favorisca una nuova stagione di responsabilità. Salga al Quirinale e si dimetta».
Onorevole Bocchino, sta proponendo un governo di responsabilità nazionale?
«C’è bisogno innanzitutto di un cambio di passo rispetto alla stagnazione attuale. Il programma di governo deve rispondere alle esigenze degli italiani».
I titoli del programma dei cento giorni del governo a cui pensa?
«Al primo punto un provvedimento economico e sociale che contenga tagli alla spesa pubblica improduttiva e che destini risorse adeguate al mondo del lavoro, delle imprese, alle famiglie, per garantire una tenuta sociale e la ripresa produttiva. C’è poi bisogno di una radicale riforma del fisco. Dobbiamo recuperare almeno cinquanta miliardi di euro all’anno di evasione fiscale».
Quali dovrebbero essere le forze di governo che dovrebbero realizzare questo programma?
«Una nuova maggioranza. Penso non solo a Fini e all’Udc, che culturalmente e politicamente è una costola del centrodestra italiano. Ma dobbiamo guardare senza pregiudizi e con una mentalità aperta all’opposizione, che va coinvolta sì in un governo di responsabilità nazionale».
Con responsabilità dirette di governo?
«Non è decisivo, in questa fase, definire i ruoli. Interessa, ora, ragionare sul programma, sulle prospettive. L’opposizione deve avere un ruolo propositivo e di coprotagonista nella definizione dei programmi di riforme. Fisco, Costituzione, legge elettorale. Sono questi il banco di prova che il governo di responsabilità nazionale dovrà affrontare».
E che ruolo dovrebbe avere Silvio Berlusconi?
«Di diritto dovrebbe essere il presidente del Consiglio, ma per storia personale è il meno adatto a ricoprire il ruolo di presidente del governo di responsabilità nazionale. Lui ha sempre avuto bisogno dell’avversario per compattare i suoi».
Nei palazzi romani non si fa mistero che il problema che se risolto alleggerirebbe il clima, è il salvacondotto per il presidente del Consiglio...
«E’ un problema facilmente superabile. Se lui si assume la responsabilità di fare uscire il Paese da questo clima di scontro, il Paese vorrà essergli riconoscente».
Ma intanto Berlusconi non sembra orientato a rasserenare il clima, a trovare la quadra con voi...
«Abbiamo di fronte solo due possibilità. La prima è che il presidente Berlusconi si dimette, oppure che viene sfiduciato dal Parlamento. In ogni caso dobbiamo andare all’apertura formale di una crisi che c’è già. Noi non vogliamo le dimissioni di Berlusconi contro Berlusconi, ma le sue dimissioni per un governo che governi. Lo dico davvero convinto: per noi chi fa il presidente del Consiglio è l’ultima delle questioni».
Se dovesse scommettere, su che punterebbe? Elezioni subito o governo di responsabilità nazionale?
«Purtroppo temo che passi una terza ipotesi: quella della rissa istituzionale. Che sarebbe la peggiore per il Paese».
Bersani non esclude di andare alle elezioni con voi. Cosa rispondete?
«Intanto affrontiamo la crisi, se poi si va al voto le condizioni determineranno gli eventi».
Fonte: La Stampa - Guido Ruotolo | vai alla pagina » Segnala errori / abusi