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Franco MARINI in data 02 dicembre 2010
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» Edilizia: «Il governo convochi le parti per il rilancio del settore»
Cesare DAMIANO in data 01 dicembre 2010
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» Quando Istruzione, Università ed Impresa lavorano in sinergia i risultati si vedono…
Giocondo TALAMONTI in data 01 dicembre 2010
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» Centrali a carbone? No, grazie!
Sonia ALFANO in data 30 novembre 2010
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» Adro. «Sulla rimozione a spese del comune non ne sapevo niente, comunicazioni non mi erano arrivate»
Danilo Oscar LANCINI in data 30 novembre 2010
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» Rossoni: istruzione tecnica significa lavoro
Gianni ROSSONI in data 29 novembre 2010
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» «Sostengo la mobilitazione nazionale. Dobbiamo tutelare i diritti dei lavoratori».
Andrea BARDUCCI in data 27 novembre 2010
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» «Berlusconi violento. Taccia e ascolti la piazza».
Cesare DAMIANO in data 27 novembre 2010
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» Serve lo sciopero generale
Paolo FERRERO in data 27 novembre 2010
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» «Nel Paese c'è una situazione molto tesa che non va bene»
Pier Luigi BERSANI in data 27 novembre 2010
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» «L'Italia migliore è in piazza»
Nichi VENDOLA in data 27 novembre 2010
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» «La Federazione è lo spazio politico per unire le lotte» - INTERVISTA
Paolo FERRERO in data 25 novembre 2010
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» «No al voto. Un altro esecutivo anche senza il premier» - INTERVISTA
Beppe PISANU in data 24 novembre 2010
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» «Ecco come possiamo battere Berlusconi» - INTERVISTA
Pier Luigi BERSANI in data 24 novembre 2010
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» «Momento grave ci vuole un governo aperto anche al Pdl» - INTERVISTA
Massimo D'ALEMA in data 24 novembre 2010
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» Un buon congresso
Ramon MANTOVANI in data 24 novembre 2010
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» Acqua, interrogazione all’assessore all’Ambiente alla Regione Lazio.
Angelo BONELLI in data 24 novembre 2010
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» «Non è l'Irlanda a fallire ma l'Europa di Maastricht»
Paolo FERRERO in data 24 novembre 2010
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» «Il simbolo del Pdl? Silvio non può usarlo»
Italo BOCCHINO in data 22 novembre 2010
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» «Basta potere di veto sui contratti. Il sindacato guardi alla Germania» - INTERVISTA
Pietro ICHINO in data 19 novembre 2010
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» «Una legge sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro»
Paolo NEROZZI in data 19 novembre 2010
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» Video-lettera a Vendola: «Lista unitaria a Milano e programma comune per confronto con Pd»
Paolo FERRERO in data 17 novembre 2010
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» «La Sicilia insegna: si può andare avanti anche senza il Pdl» - INTERVISTA
Raffaele LOMBARDO in data 16 novembre 2010
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» La lista di “sinistra”: con gli occhi dei deboli per un mondo migliore
Pier Luigi BERSANI in data 16 novembre 2010
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» CRISI:SACCONI SEMBRA UN SEMPLICE SPETTATORE. E’ ASSURDO
Cesare DAMIANO in data 16 novembre 2010
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» «Un segnale per il centrosinistra non si vince aprendo a Fli» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 16 novembre 2010
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» «Governo anche con la sinistra» - INTERVISTA
Italo BOCCHINO in data 15 novembre 2010
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» «Solo a Ferrara è vietato?»
Pietro ICHINO in data 15 novembre 2010
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» LAVORO: SACCONI PROSEGUE L’INDEBOLIMENTO DELLE TUTELE
Cesare DAMIANO in data 14 novembre 2010
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» «Berlusconi adesso deve andare a casa. Di case ne ha... scelga lui. Magari la più lontana»
Pier Luigi BERSANI in data 13 novembre 2010
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» Se l'Italia spegne i motori
Cesare DAMIANO in data 13 novembre 2010
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Giovanni RUSSO SPENA in data 12 novembre 2010
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» LAVORO: SACCONI VUOLE VENIR MENO IL PRINCIPIO DI SOLIDARIETA’
Cesare DAMIANO in data 11 novembre 2010
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» Energia: Pe, ok a fondo Ue da 146 mln per progetti locali
Antonio CANCIAN in data 11 novembre 2010
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Salvatore TATARELLA in data 11 novembre 2010
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» ok a nuovi fondi per energie rinnovabili. ora italia non perda altro treno ue
Francesco DE ANGELIS in data 11 novembre 2010
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» Unione europea: Approvati dal PE i nuovi fondi per le energie rinnovabili
Patrizia TOIA in data 11 novembre 2010
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» La maggioranza non c’è più
Delia MURER in data 10 novembre 2010
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» «È una situazione di grandissima incertezza politica»
Giorgio NAPOLITANO in data 10 novembre 2010
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» Lo strappo di Fini non basta, è tempo di opposizione sociale
Giuseppe GIULIETTI in data 09 novembre 2010
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» «Bravo Fini, ma non lo aspetteremo» - INTERVISTA
Rosy BINDI in data 08 novembre 2010
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» «80 lavoratori a partita Iva del consorzio Ri.Rei., da 7 mesi senza alcuna retribuzione»
Ivano PEDUZZI in data 08 novembre 2010
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» Comune di Terni - Interrogazione: rispetto della normativa riguardante gli invalidi nei posti di lavoro
Giocondo TALAMONTI in data 06 novembre 2010
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» «Bisogna rottamare un sistema di potere». Distanze da i "rottamatori" ma anche dalla manifestazione del Pd.
Nichi VENDOLA in data 06 novembre 2010
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» PRESENTAZIONE LIBRO "PERCHE' IL LAVORO NON VALE PIU'"
Cesare DAMIANO in data 06 novembre 2010
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» Qui nessuno stacca la spina» - INTERVISTA
Emma BONINO in data 05 novembre 2010
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» «I miei 5 punti per battere Berlusconi. E a Renzi dico: concentriamoci sui contenuti» [Link al video]
Nichi VENDOLA in data 05 novembre 2010
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» CASSAZIONE, PD: BENE LA SENTENZA SULLA RESPONSABILITÀ DEL CDA SULLA SICUREZZA LAVORO
Cesare DAMIANO in data 05 novembre 2010
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» Conferimento dell'incarico di consigliere delegato
Dario ROMANO in data 05 novembre 2010
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Cesare DAMIANO in data 04 novembre 2010
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Giorgio ORSONI in data 02 novembre 2010
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Nichi VENDOLA in data 01 novembre 2010
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Cesare DAMIANO in data 29 ottobre 2010
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Cesare DAMIANO in data 29 ottobre 2010
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Cesare DAMIANO in data 25 ottobre 2010
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Cesare DAMIANO in data 25 ottobre 2010
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Dichiarazione di Giovanni RUSSO SPENA
«Primo, cacciare B. Ma per andare dove?»
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(12 novembre 2010) - fonte: Liberazione - inserita il 13 novembre 2010 da 31
Fallisce, come era prevedibile, anche l'incontro tra Bossi e Fini. La crisi del quadro politico imbocca sempre più i viali dello squallore tatticista, della banalità del gioco del cerino.Il dissolvimento del blocco maggioritario governativo dilania la seconda Repubblica; e segna un contesto in cui la politica economica e sociale dell'Unione europea condanna a morte lo stesso modello sociale europeo. Causando macelleria sociale, ma anche una lunga fase recessiva, economicamente e depressiva della psicologia di massa.
Le politiche deflattive guidate dalla Germania mettono a rischio la stessa unità dei paesi europei, producendo, di fatto, un'Europa a più velocità e a cerchi concentrici; favorendo, in tal modo, secessioni e competitività sfrenata fra territori. Si configurano perfino scissioni statuali (e la scissione fra nord e sud in Italia è, di fatto, dietro l'angolo). Qui si colloca la crisi politica italiana.
Che è inoltre crisi del bipolarismo maggioritario, soprattutto nella versione bipolare-bipartitica che Berlusconi e Veltroni vollero sciaguratamente configurare.Gli esiti della crisi politica organica non sono trasparenti e determinabili. Proprio perché è una crisi che non viene innestata dalle dinamiche sociali, perché il sistema politico si è da esse separato.
Vi è una grande alienazione politica di massa. E' l'implosione di un regime, percorso dalle turbolenze della nomenclatura, che nascono dalla dislocazione, dentro la violenza della globalizzazione liberista, degli interessi padronali.
C'è il fondato rischio, per paradosso, che il movimento di classe (e le sinistre con esso) ne esca con le ossa rotte. Basta pensare al fatto che il secessionista e razzista Bossi viene elevato a mediatore con Fini e tratta sulla futura presidenza della Repubblica, sul ruolo di Tremonti e sulla futura legge elettorale in cambio del federalismo secessionista.
E' grave che emergano torbide manovre su una futura legge elettorale; una legge elettorale che, invece di prendere atto, con lineare trasparenza, del fallimento del bipolarismo maggioritario, sembra limitarsi a costruire normative cucite sugli interessi di Berlusconi, Fini, Casini o Bersani.
Invece di eliminare il premio di maggioranza, si parla di trasformarlo in un più ridotto «premio di stabilità al 40 o al 47 per cento»; con una proposta Violante che allude ad un sistema, in parte francese, con una quota proporzionale, senza abolire la soglia di sbarramento.
Ma è ammissibile discutere di legge elettorale senza un serio bilancio della crisi della formazione della rappresentanza, del pluralismo, del costituzionalismo democratico?
Il tema, per noi, è rompere la corazza maggioritaria che il sistema politico ha costruito per evitare che il conflitto sociale possa incidere, nella sua autonomia, anche sugli equilibri istituzionali.
Bersani, Fini, Casini parlano di un esecutivo «tecnico» per gestire il dopo Berlusconi. Ma questo esecutivo «tecnico» finirebbe, anche se durasse un solo anno, con l'essere il governo della Confindustria, dell'asse Marchionne-Bonanni; costruito attorno ad un presunto «patto sociale» che sarebbe ben più regressivo della stessa concertazione socialdemocratica, attaccata da destra dal padronato sotto la frusta della feroce competitività internazionale tra sistemi industriali e finanziari.
Basta pensare alla demolizione del Contratto nazionale, dello stesso Statuto dei lavoratori, al «collegato lavoro» che ha distrutto il processo del lavoro. Il «patto sociale» intende autorappresentarsi al governo.
Mi chiedo: si può pagare la cacciata di Berlusconi con un ulteriore massacro del mondo del lavoro? Ed è a questo che punta la manovra di avvicinamento al cambiamento del quadro politico di cui parla la nuova segretaria della Cgil?
Possiamo, insomma, accettare un esito che, in cambio dell'abbattimento del tiranno, affida il Paese alle politiche confindustriali, alle destre che si richiamano al nuovo patto di stabilità europeo, contro il lavoro, i beni comuni, contro ogni ipotesi di programmazione e di intervento pubblico qualificato e socializzato?
Vi è un'altra strada. Sviluppare, articolare territorialmente, organizzare quella prima espressione di blocco sociale e di movimento di massa che si è espresso nella preparazione e nella manifestazione del 16 ottobre, lì dove i nessi unitari fra movimenti, conflitti, rivolte (prima disperatamente dispersi e non comunicanti) hanno cominciato a trovare una condivisione unitaria.
Non esistono scorciatoie politiciste, che si avvitano in maniera impotente su se stesse: come stanno, infatti, insieme governo di transizione che dia anche una «scossa all'economia», come ha detto D'Alema, con il cosiddetto «nuovo Ulivo», con la più larga alleanza per la Costituzione?
Né crediamo alle virtù miracolose dei cortocircuiti plebiscitari, dove i programmi sono fievoli e generici e le aggregazioni si costruiscono intorno al carisma personale. Dare, invece, rappresentanza al 16 ottobre significa anche piena indipendenza culturale e strategica delle sinistre anticapitaliste, anche perché l'indipendenza di esse è presupposto per costruire una alleanza per la difesa della Costituzione, che è ipotesi autonoma dal governo.
Ne deriva che, se esiste un Pd liberaldemocratico, aclassista, che ha accettato le ragioni del capitale, occorre accelerare il percorso unitario per costruire il polo alternativo della sinistra anticapitalista. Senza omologazioni né annessioni, ma con una concezione forte del pluralismo. Vi sono le condizioni? Ve ne è la necessità.
Fonte: Liberazione | vai alla pagina » Segnala errori / abusi