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Dichiarazione di Giuseppe GIULIETTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) 


 

Dalle tute blu agli insegnanti. Vogliamo in tv tutti i soggetti sociali oscurati.

  • (02 novembre 2010) - fonte: micromega-online - inserita il 02 novembre 2010 da 31

    Giorgio Cremaschi, storico e appassionato dirigente della Fiom, ha rivolto un appello a Fabio Fazio affinché, dopo aver ospitato nella sua trasmissione l’ingegner Marchionne, voglia ora dare la parola anche ai tre operai licenziati dal canadese e reintegrati dal giudice.

    Non solo condividiamo la richiesta, ma ci permettiamo di prenderlo a pretesto per porre una questione più generale: chi garantisce la par condicio a coloro che non hanno potere, non dispongono di un presidente del Consiglio buono che telefona per loro ai direttori di Tg pubblici e privati, che non hanno neanche uno straccio di commissario della autorità di garanzia al quale dare ordini? Le stessi rilevazioni statistiche ci fanno conoscere i dati delle presenze politiche in tv, ma nulla ci dicono sulla presenza dei diversi soggetti sociali, sui temi trattati o rimossi, sulle zone della società condannate all’oscurità o alla semiclandestinità.

    I dati empirici rilevati dall’osservatorio curato da articolo 21 ci dicono che tra Marchionne e i suoi operai esiste non solo la conclamata divaricazione salariale, ma anche una mostruosa sproporzione mediatica. Conosciamo tutto sulle ragioni di Marchionne, sappiamo poco o nulla delle ragioni delle vite, delle motivazioni che ispirano non solo e non tanto i tre operai licenziati, quanto le centinaia di tute blu che ancora esistono in Italia. La rimozione mediatica della loro vita contribuisce in modo non marginale alla rimozione della questione sociale dalla coscienza nazionale e dalla stessa agenda istituzionale e politica, per altro già ben disposta a cancellare il tema della democrazia economica e della uguaglianza dei diritti.

    Naturalmente non mancano le eccezioni né in politica, né nei media, ma qui stiamo parlando dello spirito prevalente, del senso comune che si è determinato e che bisogna incrinare, se davvero si vuole favorire non solo il superamento di Berlusconi, ma anche del berlusconismo, che è fenomeno assai più complesso e contagiose.

    Per queste ragioni e senza volontà alcuna di interferire sulle autonomie professionali di chicchessia, ci permettiamo di estendere l’appello di Cremaschi a tutte le trasmissioni, a tutti i giornalisti, a tutte le emittenti, pubbliche o private che siano, a chiunque disponga di uno spazio di scrittura o di rappresentazione, affinché diano voce e volto ai tre operai della Fiat, ma anche affinché tornino in primo piano e magari in prima serata temi e soggetti sociali considerati residuali, marginali, non graditi perché scabrosi, perché non funzionali alla industria della paura, alle fabbriche di Avetrana, di Erba, di Garlasco.

    Già che ci siamo apriamo una battaglia culturale, redazione per redazione, programma per programma, alla Rai e non solo, affinchè gli studi (quelli che già non lo fanno e sono la stragrande maggioranza) si aprano anche agli studenti e agli insegnanti che lottano per salvare la scuola pubblica, a chi contrasta mafie e illegalità diffuse, ai lavoratori e alle lavoratrici dello spettacolo e del cinema che non vogliono che un immenso bavaglio riduca al silenzio anche cinematografiche. Ci sono tagli che diventano bavagli e quelli di questi giorni sono bavagli che tendono a colpire qualsiasi forma di autonoma espressione dei segni, dei punti di vista, delle opinioni, qualunque esse siano.

    Negli ultimi mesi ci siamo spesso ritrovati insieme per dar vita a grandi manifestazioni per la Costituzione, per la legalità, per il lavoro e la democrazia, dentro e fuori le fabbriche, sino alla straordinaria giornata di lotta indetta da tutto il cinema italiano e che ha registrato una partecipazione, un impegno, una solidarietà che ha stupito tutti noi che eravamo nella piazza davanti all’Auditorium.
    I tagliati e gli imbavagliati, i candidati a diventarlo non sono più una minoranza, ma ormai rappresentano la maggioranza della popolazione, chi saprà coniugare la questione sociale e la tutela dei diritti, probabilmente, riuscirà a vincere la partita, a staccare la spina al governo dei privilegi, dei conflitti di interesse, delle telefonate in questura, delle liste di proscrizione.

    Per questo l’appello lanciato da Cremaschi può e deve diventare un vero e proprio appello a ridare volto e voce ai tagliati, agli imbavagliati, agli oscurati. Coraggio, c’è solo l’imbarazzo della scelta!

    Giuseppe Giulietti

    P.S. Lucia Annunziata nella puntata di domenica della sua trasmissione su Rai 3 ha dato spazio agli operai della Fiat, ci sembra giusto segnalarlo e ringraziarla.

    Fonte: micromega-online | vai alla pagina

    Argomenti: censura, lavoro, privilegi, televisione - class action, televisioni, Rai, licenziamenti, giornalisti, articolo 21, Fiat, conflitti d’interesse., operai, Fiom, Marchionne, Rai Tre | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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