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Centrali a carbone? No, grazie!
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(30 novembre 2010) - fonte: www.soniaalfano.it - inserita il 30 novembre 2010 da 2313
Mercoledì scorso durante la plenaria svoltasi a Strasburgo il Parlamento Europeo ha discusso e votato una risoluzione relativa alla strategia energetica europea per il periodo 2011-2020. La relazione iniziale, preparata dalla eurodeputata del PPE Kolarska-Bobinska, presentava una struttura nel suo complesso positiva ma vari punti, alcuni dei quali sono stati purtroppo approvati, sono fortemente discutibili.Uno di questi, quello che siamo riusciti ad escludere dalla risoluzione del Parlamento Europeo per una manciata di voti, riguardava il richiamo alla possibilità di sovvenzionare con aiuti pubblici sia le miniere di carbone che la costruzione di centrali elettriche a carbone, per le quali invece l’UE ha ormai imposto delle forte restrizioni. Con i due paragrafi 32 e 52 si voleva aprire uno spazio per una possibile deroga a favore del carbone, la fonte di energia “sporca” per definizione, ormai sorpassata e che, nonostante l’innovazione – più terminologica che effettiva – del “carbone pulito”, ovunque nel mondo si procede a smantellare. Per questa ragione sono intervenuta nel dibattito e ho segnalato l’inadeguatezza di un siffatto riferimento nella risoluzione sulla politica energetica europea del prossimo decennio. A tal proposito è stata fatta richiesta di un voto separato nominale su questi due paragrafi che, come già scritto, per fortuna sono stati eliminati dalla posizione finale del Parlamento Europeo. Nel mio intervento, inoltre, ho posto l’accento su alcuni riferimenti al nucleare come una fonte energetica pulita, a basse emissioni di carbonio e poco costosa. Come ho detto in aula, chi parla in questa maniera del nucleare evidentemente non conosce nulla dell’argomento. Purtroppo nella relazione finale permangono dei paragrafi contro i quali ho votato ed in particolare il 69 nel quale si dichiara che ”la ricerca sulla fusione nucleare come futura fonte di energia debba proseguire, nell’osservanza dei principi di bilancio”. La relazione presenta altri passaggi controversi come il riferimento alle energie “non convenzionali”, la cui dubbia definizione mi ha lasciato perplessa (anche su questo ho votato contro) o quello, ben nascosto, agli inceneritori nel paragrafo 87 in cui si afferma che il Parlamento Europeo “ritiene che la riqualificazione termica degli edifici e il riciclaggio dei materiali e dell’energia derivanti dai rifiuti urbani e industriali possano produrre notevoli vantaggi per i consumatori”. Ritengo che questi riferimenti abbiano compromesso una relazione nel suo complesso buona che richiama la centralità delle energie rinnovabili e l’importanza del risparmio e dell’efficienza energetica e degli obiettivi che i singoli Stati membri devono raggiungere entro il 2020 (con un paragrafo che apre alla possibilità di abbattere le emissioni del 30% piuttosto che del 20% entro il 2020). Molto interessanti anche gli spunti relativi ad una fiscalità per i prodotti energetici che sia collegata ai danni che questi fanno sull’ambiente e quelli sulle possibilità offerte dalle ICT per l’ottimizzazione nel consumo dell’energia.
Fonte: www.soniaalfano.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi