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La maggioranza non c’è più
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(10 novembre 2010) - fonte: www.deliamurer.it - inserita il 10 novembre 2010 da 31
Si vota tre volte e tre volte il governo a Montecitorio è battuto. Prima è stato approvato l'emendamento presentato da Matteo Mecacci, radicale del Pd, alla mozione sul trattato di Amicizia Italia-Libia. Futuro e Libertà votando con l'opposizione l'emendamento che di fatto impegna l'esecutivo a rivedere il trattato di "amicizia" con la Libia, ha mandato sotto Berlusconi.L'emendamento - a cui il governo è contrario e dove si chiede che i respingimenti vengano effettuati in base agli accordi internazionali e ai principi umanitari - è passato con 274 voti a favore e 261 voti contrari.
Dopo è toccato alla mozione Udc sui rapporti tra Italia e Libia. Anche qui governo contrario e Fli a favore. Il testo passa con 281 sì, 269 no e un astenuto. Non c'è due senza tre e passa anche la mozione presentata da Fli, a cui il governo aveva sempre dato parere contrario.
I voti impegnano il Governo italiano ad ottenere garanzie sul rispetto dei diritti previsti dalle Convenzioni Onu sui respingimenti degli immigrati clandestini dalle coste italiane in Libia e l'apertura dell'Ufficio Unchr a Tripoli.
Questo non significa ovviamente ‘un via libera all'immigrazione clandestina’, come hanno urlato demagogicamente dai banchi del Pdl e della Lega, ma piuttosto non respingere in maniera indiscriminata i perseguitati per ragioni politiche e religiose.
“Anche questo voto certifica la situazione critica in cui versa la maggioranza, una situazione che deve essere chiarita fino in fondo".
Così il leader del Pd Pier Luigi Bersani ha commentato con i giornalisti alla Camera la battuta d'arresto del governo.La scelta di Fli di votare con l'opposizione su un emendamento alla mozione di maggioranza al trattato Italia-Libia "certifica qual è la situazione", ovvero lo stato di crisi del centrodestra.
Quanto all'ipotesi di una mozione di sfiducia da parte del Pd per sollecitare Fli a rompere, Bersani ha riferito che ‘la strategia del Pd verrà discussa al Coordinamento per stabilire iniziative per rendere più trasparente e nitida la situazione. La situazione va messa in chiaro, e noi agiremo sia in Parlamento che fuori. Sullo strumento dobbiamo vedere.
Io sento l'esigenza di uscire dai tatticismi, se no il Paese non capisce nulla. Il Pd assumerà l'iniziativa politica, e le forme e il come lo decideremo alla riunione del Partito”. Bersani inoltre ha definito un "inutile traccheggiamento" l'annunciata mediazione di Bossi con Fini e le soluzioni cercate all'interno del centrodestra.
"Chi cerca delle soluzioni all'interno del perimetro del centrodestra - ha poi aggiunto il Segretario Pd - non ha capito la situazione. E' una situazione politica che il Paese ha messo alle spalle; ne va raggiunta un'altra.
Il problema è che tra l'Italia e l'ex maggioranza si è creata una frattura profonda tanto quanto la spaccatura sociale ed economica che esiste nel Pese. Chi ragiona su soluzioni di questo tipo ragiona sulle increspature. Sono cose fuori dallo stato dell'arte, e credo che se ne rendano conto''.
Fonte: www.deliamurer.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi