-
» Roma. L'Ama vende i suoi crediti a banche per avere liquidità.
Alfredo FERRARI in data 20 gennaio 2009
-
» Ci salveranno gli investimenti nelle infrastrutture - INTERVISTA
Antonio TAJANI in data 20 gennaio 2009
-
» «Veltroni faccia il leader. Cinque mesi per salvare il Pd» - INTERVISTA
Francesco RUTELLI in data 19 gennaio 2009
-
» Più Europa contro la crisi
Enrico LETTA in data 17 gennaio 2009
-
» Ferrovie: "La Regione taglia fondi per i treni locali"
Giulio Claudio Rizzato in data 16 gennaio 2009
-
» Confermo: «Chi entra in Italia pagherà»
Roberto MARONI in data 14 gennaio 2009
-
» «Blindano il voto ma non il disagio di tutto il Paese» - INTERVISTA
Pier Luigi BERSANI in data 14 gennaio 2009
-
» Dimensionamento scolastico nella provincia di Terni: occorre sospendere immediatamente il provvedimento
Enrico MELASECCHE GERMINI in data 13 gennaio 2009
-
» "L'Europa indispensabile tra spinte nazionalistiche e mondo globalizzato"
Giovanni Saverio Furio PITTELLA in data 11 gennaio 2009
-
» I buoni risultati sul pacchetto clima ed energia servono per rilanciare l'Europa
Giovanni Saverio Furio PITTELLA in data 09 gennaio 2009
-
» Uno status quo dannoso per l'emancipazione economica
Emma BONINO in data 09 gennaio 2009
-
» Ok al ministero per il Commercio estero
Emma BONINO in data 08 gennaio 2009
-
» Siamo d'accordo con il prof. Pardini. Mentre il sindaco plaude Rosi, la città continua a perdere colpi. L'ospedale di Terni necessita di ben altre risorse. La sinistra trovi il coraggio per superare il provincialismo
Enrico MELASECCHE GERMINI in data 03 gennaio 2009
-
» «Niente allarmismi intervenire sulla previdenza» - INTERVISTA
Giuliano CAZZOLA in data 02 gennaio 2009
-
» «Fatale sottovalutare. Vanno detassati i redditi bassi» - INTERVISTA
Pietro ICHINO in data 02 gennaio 2009
-
» «Pronti a dire sì a leggi più veloci dell’esecutivo ma in cambio stop ai decreti» - INTERVISTA
Vannino CHITI in data 02 gennaio 2009
-
» Per non passare da una crisi all’altra serve un leone non un gattino.
Romano PRODI in data 31 dicembre 2008
-
» «Vi dico che cosa farò nel 2009» - INTERVISTA
Silvio BERLUSCONI in data 31 dicembre 2008
-
» Sì alle riforme, ma condivise
Giorgio NAPOLITANO in data 31 dicembre 2008
-
» Crisi economica : Da Berlusconi ancora annunci ma nulla di concreto.
Pier Luigi BERSANI in data 31 dicembre 2008
-
» Presidente della Repubblica On. Napolitano : Discorso straordinario e di verita'
Pier Luigi BERSANI in data 31 dicembre 2008
-
» "Salvati dall`euro ma pochi in Italia lo hanno capito" - INTERVISTA
Carlo Azeglio CIAMPI in data 30 dicembre 2008
-
» Lavoro : Istat conferma necessita' sostegno occupazione.
Cesare DAMIANO in data 30 dicembre 2008
-
» I precari pagano il prezzo della recessione, ma la soluzione non è tornare al passato.
Alessia Maria MOSCA in data 29 dicembre 2008
-
» Lavoro gratis per lo Stato: «Sì, ma solo dopo la crisi» - INTERVISTA [Link all'interno. Dichiarazione di Tomat, Confindustria]
Massimo CALEARO CIMAN in data 28 dicembre 2008
-
» Settimana corta lavorativa. «Regalare 10 giorni allo Stato provocazione "etica", serve ottimismo» - INTERVISTA
Giancarlo GALAN in data 27 dicembre 2008
-
» Appalti sporchi «Al posto di Rosa avrei lasciato» - INTERVISTA
Sergio Gaetano COFFERATI in data 24 dicembre 2008
-
» «Basta chiacchiere sulle riforme, Berlusconi pensi a famiglie e ceto medio» - INTERVISTA
Pier Ferdinando CASINI in data 24 dicembre 2008
-
» «No alle riforme di Berlusconi: velleitarie e improbabili» - INTERVISTA
Massimo D'ALEMA in data 24 dicembre 2008
-
» «La Costituzione? È giovanissima»
Giorgio NAPOLITANO in data 20 dicembre 2008
-
» Servono Urgenti misure a sostegno del settore turistico di Fiumicino
Luigi Satta in data 20 dicembre 2008
-
» A Veltroni: «La sfida del partito federale non deve rimanere uno slogan»
Paolo GIARETTA in data 19 dicembre 2008
-
» “Dirottare i costi superflui delle agenzie regionali verso i servizi alle famiglie, ai disabili e ai non autosufficienti”
Giovanni GALLO in data 19 dicembre 2008
-
» Motorola. Scajola: cercare una soluzione positiva alla chiusura della Sede di Torino
Claudio SCAJOLA in data 19 dicembre 2008
-
» Il mondo riconosce il nostro ruolo internazionale
Giorgio NAPOLITANO in data 18 dicembre 2008
-
» «Una sconfitta pesante, i nostri hanno perso fiducia» - INTERVISTA
Stefania PEZZOPANE in data 16 dicembre 2008
-
» «Le risposte della destra sono insoddisfacenti, a Roma come a Venezia»
Paolo GIARETTA in data 16 dicembre 2008
-
» Da economista vi dico che la crisi economica farà sentire i suoi terribili effetti a Pasqua. Io come presidente della regione non posso fare nulla per risolvere processi globali come le crisi finanziarie, però posso aiutare i lavoratori con gli ammortizza
Giovanni CHIODI in data 16 dicembre 2008
-
» Europa deve avere un piano ambizioso per fronteggiare la crisi; la risposta italiana può far presa anche in Europa; niente deroghe sul patto di stabilità.
Andrea RONCHI in data 15 dicembre 2008
-
» «Precari, fondi al piano Ichino e il sindacato ci sarà» - INTERVISTA
Enrico MORANDO in data 15 dicembre 2008
-
» Crisi economica : Propongo a Tremonti taglio tasse e più fondi C.I.G.
Pier Luigi BERSANI in data 15 dicembre 2008
-
» «L'Abruzzo non ha bisogno dell'elemosina di Berlusconi» - INTERVISTA
Carlo COSTANTINI in data 14 dicembre 2008
-
» «Aiuti alle auto, gli altri Paesi si stanno già muovendo»
Valter VELTRONI in data 14 dicembre 2008
-
» «L'addio alle Province è nei patti, quei soldi servono». «La Lega mi ha stufato»
Silvio BERLUSCONI in data 12 dicembre 2008
Dichiarazione di Romano PRODI
Per non passare da una crisi all’altra serve un leone non un gattino.
-
(31 dicembre 2008) - fonte: Il Messaggero - Romano Prodi - inserita il 01 gennaio 2009 da 2761
La grande crisi dei mercati
- Facendo un bilancio dell’economia mondiale del 2008, l’unica conclusione possibile è che prima finisce l’anno meglio è. Non c’è un indicatore che vada bene. Non la crescita, non il commercio internazionale, non l’occupazione.
Solo il calo dell’inflazione è un elemento positivo, ma l’inflazione cala proprio perché tutto il resto va male. Si tratta di una crisi generalizzata e imprevista. Nessuno l’aveva immaginata così profonda e diffusa.
Qualcuno aveva previsto tensioni nei mercati finanziari, altri lo scoppio della bolla immobiliare, ma nessuno pensava che l’intreccio di tutti questi fatti potesse portare ad una caduta così rapida e diffusa dell’economia mondiale.
Non potendo quindi considerare buone le previsioni fatte in passato, non mi sento di avere un maggior grado di fiducia nemmeno nei confronti di coloro che oggi ci presentano raffinati e complicati grafici rispetto al futuro. Previsioni su quando comincerà la ripresa è meglio non farne. I ragionamenti sulla politica più opportuna da adottare sono invece d’obbligo.
Per costruire questi ragionamenti partiamo naturalmente dalla constatazione (non è più una previsione) che, globalmente preso, il 2009 sarà un anno di recessione tanto per l’Europa che per gli Stati Uniti. L’Oriente (pur con una sensibile diminuzione dei precedenti tassi di crescita) conoscerà uno sviluppo positivo, ma non a sufficienza per bilanciare la crisi del resto del mondo.Se non conosciamo i tempi di uscita dalla crisi, conosciamo almeno gli errori da evitare e le decisioni da prendere perché se ne possa al più presto venir fuori più forti e soprattutto più puliti. Il primo errore è quello di sperare che una soluzione nazionale (di qualsiasi paese) posa risolvere una crisi che ha cause mondiali. Chi pensa di poterlo fare con il protezionismo, con i sussidi all’esportazione o con estemporanei aiuti alle imprese si sbaglia, perché gli altri Paesi non potranno che reagire con analoghe misure. La recessione si trasformerebbe fatalmente in grande depressione.
Diverso è il caso del salvataggio delle banche (anche se non sono certo esenti da colpe) perché la certezza che il proprio denaro sia al sicuro è condizione del funzionamento stesso di ogni economia. Se si fosse intervenuti a salvare la Lehman Brothers, avremmo certamente evitato momenti di panico in tutto il mondo.
Nell’anno che sta iniziando non vi sono solo errori da evitare, ma anche azioni da compiere. Tra queste non basta iniettare capacità di acquisto nei sistemi economici (come è stato già positivamente compiuto da moltissimi paesi negli ultimi mesi), ma soprattutto occorre stabilire nuove regole per i mercati e gli operatori finanziari.
Regole valide per tutto il mondo.
Mi limito a parlare di regole finanziarie perché stiamo riflettendo sull’economia, ma il mondo è ormai globale in tutti i sensi. Certo non si può vincere la sfida del terrorismo, dell’energia e dell’ambiente senza regole che coinvolgano tutti i grandi attori che agiscono sulla scena mondiale.
Tornando all’economia, bisogna partire dalla constatazione che l’economia globale non è la somma delle economie di tutti i paesi, ma è qualche cosa di diverso, perché le diverse nazioni, se non agiscono in armonia, si distruggono reciprocamente. Un primo passo in questa direzione è stato compiuto con la sostituzione del G8 con il G20, un’assise in cu,i accanto all’Europa, all’America e al Giappone, sono presenti i nuovi protagonisti dell’economia mondiale, a partire dalla Cina e dall’India.
Bisogna però che il G20 non sia solo una riunione di emergenza, ma il luogo in cui si propongano e si impongano le riforme dei mercati finanziari e monetari di cui il mondo ha urgente bisogno. Ci vorrà tempo, perché anche la riforma di Bretton Woods era stata preceduta da due anni di intenso lavoro tecnico e politico, ma non vi è altra strada per mettere lo sviluppo del mondo su un binario virtuoso.
Se infatti rimarranno regole nebulose e frammentate, mercati grigi in cui tutto si ricicla, istituzioni finanziarie che non rendono conto a nessuno della propria attività, non potremo che passare da una crisi a un’ altra crisi.
Non bisogna nascondere il fatto che questa riforma è un compito difficilissimo. Così difficile che, quando si è cercato di promuoverla nell’ambito dell’Unione Europea, gli interessi e i veti dei diversi Paesi hanno trasformato il progetto di un leone in un disegno di un gattino.
Se questo avviene nell’ambito europeo, figuriamoci come sarà difficile riscrivere queste regole di comportamento e di trasparenza a livello mondiale !
Concludendo con alcune telegrafiche riflessioni possiamo dire che i governi stanno generalmente agendo nella direzione giusta per uscire alla crisi, ma non sappiamo quando queste azioni daranno frutto, perché nessuno conosce ancora le dimensioni della crisi. Ma soprattutto dobbiamo riconoscere che, se non si riscrivono nuove regole comuni per il funzionamento dei mercati, la ripresa sarà soltanto la preparazione della prossima crisi.
Fonte: Il Messaggero - Romano Prodi | vai alla pagina » Segnala errori / abusi