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Dichiarazione di Valter VELTRONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Alitalia. Ho aiutato a evitare una tragedia.

  • (26 settembre 2008) - fonte: Corriere della Sera - Mario Sensini - inserita il 26 settembre 2008 da 31

    «Ho cercato 48 ore fa di creare le condizioni per una nuova proposta Cai»

    Il leader Pd: «Sacconi è livido, voleva far saltare tutto». E lui: incredulo

    ROMA — «È un fatto positivo per i lavoratori e la compagnia. È quanto mi aspettavo ed è quanto ho detto che sarebbe accaduto». È passato appena un minuto dalla notizia dell'accordo tra Cai e Cgil. E il segretario del Pd, Walter Veltroni, accusato due giorni fa da Silvio Berlusconi di ostacolare la soluzione per l'Alitalia, comincia a togliersi altro che sassolini dalle scarpe. «Ho dato una mano per evitare una tragedia, tenendo relazioni con Colaninno e i sindacati, e ho informato Gianni Letta» dirà poco dopo a Porta a porta, su RaiUno.

    Il momento chiave «è stato 48 ore fa. Allora la vicenda era drammaticamente conclusa. Ho cercato di far fare un passo avanti alla Cai, di creare le condizioni per una nuova proposta, e la disponibilità dei sindacati» racconta Veltroni, mentre dal Pd filtra la notizia di un suo incontro, martedì, con Colaninno ed Epifani. «Questo è il ruolo di una forza responsabile. Se non lo fossimo avremmo evitato di intervenire, e la tentazione era forte — sottolinea Veltroni —, viste le dichiarazioni bellicose di Berlusconi contro di noi» aggiunge il segretario del Pd. «Un attacco a freddo, per paura che il merito di una soluzione positiva fosse spostato su di noi. Io non partecipo a questo gioco infantile, prima viene l'interesse del Paese», aggiunge Veltroni. Che poi, però, attacca a testa bassa. Berlusconi che «non è qui, partito per una destinazione che non conosciamo», ma anche quello che «non risponde sul fascismo, forse per l'influenza delle camicie che mette», nere, «a metà tra i Sopranos... e il passato». Attacca il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, «che voleva far saltare la trattativa per dare un colpo a qualcuno, e ora ha lo sguardo livido», e che replica «con incredulità e sconcerto per l'ennesima personalizzazione della lotta politica». Salva solo Gianni Letta, Walter Veltroni: uno «che ha la mia stessa cultura istituzionale», che «non ha avuto piacere per la porta che Berlusconi ci ha sbattuto in faccia», ma che «è poco più di libero professionista in questo esecutivo».

    Un governo dominato dal «bullismo», «spot e fuochi d'artificio», dice Veltroni. Glissando sui rapporti interni al Pd: «Con D'Alema i rapporti sono buoni e cattivi, come in ogni partito. In genere è meglio se c'è il sole...». Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi, lo attacca: «Vuol prendersi il merito di aver tenuto insieme imprenditori e sindacati, ma fino a tre giorni fa ha fatto esattamente il contrario». Ma lo attacca pure Antonio Di Pietro. «Veltroni arriva all'ultimo minuto — dice il leader dell'IdV — e, senza aver partecipato a nessuna manifestazione con gli operai, dice che grazie a lui gli operai ce l'hanno fatta».

    Fonte: Corriere della Sera - Mario Sensini | vai alla pagina
    Argomenti: di pietro, alitalia, sindacati, veltroni | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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