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Dichiarazione di Antonello SORO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

«Di Pietro? Un partito personale che aiuta il Pdl» - INTERVISTA

  • (08 settembre 2008) - fonte: l'Unità - Federica Fantozzi - inserita il 08 settembre 2008 da 31

    Onorevole Soro: basta risse nel Pd, dite, ma il nervosismo è alle stelle. Dopo le tensioni con i sindaci, ecco Parisi contro Veltroni, e il battibecco Franceschini- D’Alema. Da dove si riparte?
    «Dall’avere sempre presente che, per un tempo non breve, l’unica alternativa a un governo di centrodestra è il Pd. Nessuno può immaginare un progetto che ne prescinda. È una considerazione scontata, ma ogni tanto viene rimossa».
    Da chi?
    «C’è un vezzo tafazzista al centro e alla periferia del partito. E il sistema di informazione esercita una forza critica sul Pd che non utilizzava quando all’opposizione c’era la CdL. C’è un monitoraggio ossessivo sugli aggettivi».
    Colpa dei giornali se i dirigenti litigano? Almeno su questo siete d’accordo con il PdL.
    «Certo, un gruppo dirigente responsabile dovrebbe mettere da parte il carosello di personalismi che ha trionfato finora, le scorie di stagioni passate, le nostalgie e frustrazioni che hanno difficoltà ad adattarsi alla novità del Pd. Abbiamo scelto una forma partito che prevede una leadership molto forte. Il ciclo politico di Veltroni è appena iniziato».
    Scalfari usa una metafora efficace: il Pd è una casa rabbuiata e tocca a Veltroni illuminarla. Come?
    «A Firenze ha dato indicazioni chiare. Il punto di difficoltà è che siamo indietro nello strutturarci sul territorio. La gente deve partecipare alla vita politica, serve una sponda forte in scuole e fabbriche. Bisogna creare un circolo virtuoso con l’opposizione parlamentare».
    L’alleanza con Di Pietro è stracciata o viva e vegeta, come sostiene il leader di IdV?
    «È semplice: con il governo Prodi e alla vigilia delle elezioni Di Pietro ha condiviso la nostra impostazione riformista. Dopo il voto ha stracciato gli impegni, a partire dal gruppo unico, e ha intrapreso un’opposizione massimalista che di solito è funzionale alla maggioranza come pretesto per rifiutare il confronto».
    Quindi addio patto?
    «Ci saranno occasioni di convergenza in Parlamento. Ma la nostra prospettiva non è né deve mai essere condizionata da Di Pietro. Abbiamo un orizzonte più ampio del suo partito personale».
    Insomma, IdV come l’Udc? Convergenze da verificare caso per caso?
    «Sì. Spero che ci saranno anche con l’Udc».
    In molti dubitano della linea dialogante con il governo. Secondo lei pagherà?
    «Questo è un tormentone. Nell’uso corretto, dialogo è sinonimo di confronto e contrario di inciucio. Sbaglia chi pensa che collaboriamo con il governo, ma se rinunciamo a qualsiasi partecipazione al processo legislativo tanto vale andare a casa».
    Sul processo civile Veltroni sembra ipotizzare un esito fruttuoso del dialogo. È così?
    «Ci sono materie, penso alle politiche economiche, in cui il dialogo è destinato a non convergere. E altre in cui sono auspicabili intese nell’interesse del Paese. L’efficienza della giustizia era nel programma di entrambi gli schieramenti».
    Più spine sul processo penale?
    «Sì, ma abbiamo il dovere di ridiscutere le nostre certezze senza ideologismi. L’autonomia dei poteri dello Stato è intoccabile, ma vanno ripensati i modi attraverso cui l’indipendenza dei giudici si esercita. A impedire le riforme in passato non è stato solo il conflitto di interessi di Berlusconi ma anche rigidità corporative dell’Anm. Non dividiamoci nel partito degli amici e nemici dei magistrati».
    Sul testamento biologico la Finocchiaro è pronta a discutere tutto perché la priorità è una legge, per Veronesi invece è meglio niente di un testo insoddisfacente come sulla fecondazione. Per lei?
    «Noi ci siamo impegnati a fare una legge, io sono per farla e credo si possa trovare un punto di equilibrio nel Pd e con il PdL. Il 25 settembre c’è una riunione del gruppo di Camera e Senato sulla bioetica. Il tema della fine vita è delicato, al di là della fede è difficile dare risposte categoriche. Se per avere una legge tutti dovranno fare qualche rinuncia, lo ritengo doveroso».

    Fonte: l'Unità - Federica Fantozzi | vai alla pagina
    Argomenti: di pietro, veltroni, processo penale, alleanze, testamento biologico, pd, partiti, opposizione, bio-etica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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