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Dichiarazione di Maurizio SACCONI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI)  -  Ministro  Lavoro Salute e Politiche sociali (Partito: PdL) 


 

ALITALIA, LA CAI SI RITIRA: SITUAZIONE CRITICA. (Ansa, ore 13:00)

  • (12 settembre 2008) - fonte: ANSA.it - inserita il 12 settembre 2008 da 31

    "Al momento la mobilità per i lavoratori di Alitalia non è stata formalmente avviata, ma ci é stata annunciata per oggi". Lo ha detto il segretario generale dell'Ugl Renata Polverini arrivando al ministero del Lavoro.

    Si fa sempre più sottile il filo dei negoziati tra sindacati e Cai per il futuro di Alitalia. Dopo sette giorni di negoziato, la società della cordata di imprenditori italiani creata per rilevare la compagnia aerea fa sapere che, a suo giudizio, "non ci sono le condizioni per proseguire le trattative". Uno stop pesante, ma non la rottura formale, come ha rilevato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che parla di "situazione critica, non definitiva".
    Anche se avvisa che "la macchina del commissario di Alitalia è inesorabilmente in moto", vale a dire che Augusto Fantozzi potrebbe oggi stesso avviare le procedure per la mobilità dei dipendenti.

    "Voglio sperare che non diano forfait. Noi ce l'abbiamo messa tutta, ce la stiamo mettendo tutta. Ci vuole senso di responsabilità anche da parte loro, oltre che da parte nostra, e anche da parte del governo", dice il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.

    Un appello che segue di qualche ora le affermazioni del consigliere delegato di Intesa SanPaolo, Corrado Passera, secondo il quale i lavoratori, "in particolare i piloti, non si rendono conto della situazione in cui si trova Alitalia". "Le condizioni oggettive fanno temere il peggio", aveva detto poco prima il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e nella notte la rottura con i sindacati "non c'é stata solo perché alla fine è emersa un po' di buona volonta". In attesa che il confronto riparta, gira anche la voce di una contro offerta "a cui - secondo i sindacati - prenderebbero parte i dipendenti stessi con le loro liquidazioni, affiancati da banche di prim'ordine, più soci internazionali interessati".

    Per le banche si fa il nome di Unicredit, ma l'istituto di Alessandro Profumo prontamente smentisce: "Non ci sono contatti né incontri, né alcun coinvolgimento per un' offerta alternativa a Cai per Alitalia". Indiscrezioni danno poi alcuni dettagli del piano di esuberi: 870 piloti, più 130 delle attività cargo da esternalizzare; 1.600 assistenti di volo. Tra ammortizzatori e esternalizzazioni i lavoratori coinvolti sarebbero oltre cinquemila.

    Per tutta la notte si è lavorato ad una difficile opera di tessitura diplomatica, ma questa mattina Cgil, Cisl, Uil e Ugl, annunciando "insormontabili difficoltà", si sono detti disponibili a "fermare gli orologi e aggiornare la ripresa della trattativa", a patto che tutti gli attori si fermino, anche il commissario straordinario di Alitalia, Fantozzi.

    UP: PILOTI NON CAPRICCIOSI, NEGOZIATO APPESO A FILO

    I piloti "non sono così capricciosi o poco coscienti, l'offerta di Cai è prendere o lasciare e quanto e mille persone in esubero è un dramma non gestibile". Così Roberto Spinazzola, segretario generale dell'UP, interpellato dall'ANSA dopo che il consigliere delegato di Intesa San Paolo, Corrado Passera, ha detto che i piloti non capiscono la gravità della situazione. "Da parte loro non c'é apertura, non ci son margini - ha spiegato Spinazzola - ci devono dare modo di parlare. Ci hanno consegnato linee generali di piano e un contratto per cui siamo nella direzione del fallimento della trattativa e non perché siamo incoscienti o non comprendiamo la situazione. Ciò che c'é stato presentato non è quello che aveva detto Berlusconi o il governo: Berlusconi aveva detto che gli esuberi sarebbero stati inferiori a quelli di Air France, ma ricordo che con quel piano i nostri esuberi erano 506. La politica, come tutti gli attori, ha le sue responsabilità. Abbiamo ragionato a lungo - ha detto ancora Spinazzola - e fatto delle proposte tutto il possibile che oggettivamente si poteva fare, ma la risposta è stata sempre quella: questo è il piano e questo è il contratto, quindi un mori continuo su cui rimbalza qualsiasi cosa". Spinazzola ha aggiunto che l'avvio di procedure di mobilità da parte dell'amministratore straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi sono "velate minacce. Anzi, neanche velate a cui siamo molto attenti e vedremo se serviranno delle azioni di contenimento. Con i nostri legali - ha spiegato - stiamo cercando di capire se Fantozzi è obbligato a fare queste scelte da oggi o se ci sono altre strade da percorrere prima di dare il via a questa fase di mobilità per il personale".
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    Fonte: ANSA.it | vai alla pagina
    Argomenti: lavoro, alitalia, sindacati, disoccupazione, licenziamenti, ministro del Lavoro, Governo Berlusconi IV | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (2)

  • Inserito il 12 settembre 2008 da 31
    Incredibile ma vero!! Adesso sono "i piloti che non si rendono conto della situazione in cui si trova Alitalia". Dichiarazione di Passera, Intesa San Paolo. Ma i piloti, che io sappia, dovevano pilotare, non amministrare Alitalia. Per questo erano incaricate altre persone. I vari manager che negli anni si sono succeduti, amministrando poco e male, ma a caro prezzo, la Compagnia aerea nazionale. Dove sono finite queste menti eccelse pagate fior di quattrini? Se andiamo a cercarle, non saranno in mobilità o in disoccupazione. Avranno altre comode poltroncine strapagate, o in pensione a decine di migliaia di euro al mese. A Passera, nessuno l'ha ancora detto? Chi sta per perdere il posto di lavoro, sa bene in che condizione si trova!
  • Inserito il 12 settembre 2008 da 861
    Linguisti e compilatori di dizionari prendano nota. Il risultato è lo stesso, ma non si usa più il verbo licenziare, sostituito da esternalizzare.

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