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Dichiarazione di Massimo D'ALEMA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Rincuorare la cordata.

  • (22 settembre 2008) - fonte: La Stampa - Roberto Giovannini - inserita il 22 settembre 2008 da 31

    Tra i soci c’è chi vi legge il segnale della svolta tanto attesa

    «Hai letto, hai letto D’Alema sul Sole?». È cominciata così la domenica mattina di diversi imprenditori della cordata riunita nella Compagnia Aerea Italiana. Tutti o quasi hanno interpretato l’intervista rilasciata dall’ex ministro degli Esteri Massimo D’Alema al quotidiano della Confindustria come la svolta tanto attesa.
    «Non abbiamo mai lavorato per lo sfascio», diceva D’Alema confermando la «fiducia nelle capacità di Roberto Colaninno» e l’auspicio che la cordata e i sindacati possano «recuperare i fili del confronto».
    «È il segno - rifletteva un esponente della Cai che ricordava anche le prese di posizioni di Ichino, Enrico Letta e Bersani - che Veltroni ed Epifani sono tagliati fuori, che nel Pd si rafforza il partito del dialogo anche su giustizia e riforme». Insomma, anche se ieri sono andati avanti semplici contatti telefonici, c’è la convinzione che la situazione sia matura per una Canossa della Cgil, magari con un primo segnale di disponibilità cui seguirebbe un comunicato della Cai che - si sussurra - addirittura sarebbe già pronto. Anche nel governo si giura che un «piano B» per Alitalia non esiste. C’è la cordata, e solo il progetto della cordata Colaninno, che non può essere mediato o corretto. Oppure il fallimento. Al ministero del Welfare di Maurizio Sacconi spiegano che non è nemmeno un caso se da parte dell’Esecutivo si sia smesso in queste ore di assestare bastonate a Guglielmo Epifani e alla Cgil. La Cgil deve accettare senza condizioni e aggiustamenti il piano Colanninno, perché non si può accettare che Cisl-Uil-Ugl vengano spiazzate; e i piloti, beh, con i piloti si vedrà. Magari anche loro come la Cgil dovranno tornare al tavolo per firmare con - così si è espresso un autorevole ministro - «le mutande in mano».

    Se non che, a sentire i «cattivi» piloti dell’Anpac nulla è cambiato: nella quotidiana newsletter spedita per mail agli associati, il comandante e leader Anpac Fabio Berti ribadisce che nonostante le «enormi pressioni» ricevute la linea non cambia. Stessa musica in casa Cgil: a Corso d’Italia si fa notare che l’intervista di D’Alema - semmai - è perfettamente in linea con le ultime prese di posizione di Epifani sulla necessità di cercare un compratore estero. «Se fossi nel commissario (straordinario Alitalia Fantozzi, ndr) - afferma D’Alema - telefonerei a qualcuno del ramo. Non penso che alle stesse condizioni di Cai siano pochi i possibili compratori». Fatto sta che ieri il commissario Augusto Fantozzi ha formalmente attivato la procedura per sollecitare possibili manifestazioni d’interesse.

    I collaboratori di Fantozzi puntualizzano che certo, finora né Lufthansa né British Airways o Air France-Klm hanno dichiarato di volersi muovere, ma che «il Commissario deve fare il proprio dovere, di cui risponde in prima persona di fronte alla legge». Ovvero, anche se Palazzo Chigi come noto preferisce il fallimento alla vendita «allo straniero», il messaggio di Fantozzi al premier è che lui in galera (come minacciato da un certo Di Pietro) non ci vuol finire. E se arriverà - per iscritto - un’offerta da Lufthansa (in pole position, dicono tutti i bene informati) o dai Jean-Cyril Spinetta, il commissario venderà.

    Fonte: La Stampa - Roberto Giovannini | vai alla pagina
    Argomenti: alitalia, sindacati, D'Alema, Air France-Klm, Cgil, Cisl, Uil, Ugl | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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