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Dichiarazione di Pier Ferdinando CASINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) 


 

Al Senato l'UDC sarà determinante.

  • (10 aprile 2008) - fonte: Il Messaggero - Paola Orefice - inserita il 10 aprile 2008 da 31

    ROMA – E’ certo Pier Ferdinando Casini: «L’Udc può ambire ad essere determinante al Senato».
    E fa capire che l’Unione di centro può superare lo sbarramento in Calabria, Veneto, Campania e Puglia.
    Tuttavia premette: «Non voglio i voti dei mafiosi, dei camorristi e degli esponenti della ‘ndrangheta».
    Il Cavaliere lo considera «una spina nel fianco» e non perde occasione per attaccarlo.
    In ogni caso, riflette Casini, «se Berlusconi vince governerà e saprà di poter contare per i provvedimenti giusti sul nostro voto.
    Naturalmente però la fiducia non gliela votiamo».
    Viceversa «se ci sarà una soluzione alla Merkel come in Germania si dovrà fare da parte».
    Sempre nell’ipotesi di vittoria il Cavaliere «sarà assolutamente vincolato dall’appoggio determinante della Lega che non gli consentirà di avere rapporti civili con l’opposizione».
    Insomma, il Carroccio «avrà la golden share politica».
    Quindi sarebbe ora che Berlusconi «dica se Bossi sarà ministro o no».
    Ma c’è di più. E accusa il Pdl di essere «un prodotto pubblicitario» costruito dal Cavaliere che, grazie alla sua abilità «nelle campagne elettorali è il migliore al mondo».
    D’altra parte «si è presentato per la quinta volta alle elezioni e non potendo lanciarsi come nuovo lancia come nuovo questo partito».
    Alla dichiarazione di Berlusconi «se fosse eletto un altro capo dello Stato nella nostra parte politica» potremmo dare la presidenza di una delle Camere all’opposizione, replica Casini «siamo alle comiche finali».
    Accusa Casini Pd e Pdl di essere «non dei vasi di ferro ma dei vasi di coccio».
    E il loro tentativo di «desertificare il Centro» è fallito.
    Inoltre toglieremo voti sia a Rifondazione comunista che alla Destra.
    Fa presente il candidato premier dell’Unione di centro che il suo «programma sarà impopolare» con la richiesta delle dismissioni delle partecipazioni statali così come del Poligrafico dello Stato, della Tirrenia, del Cnel e «l’abolizione delle Province», ma «noi parliamo il linguaggio della verità».
    Tanto che «il primo giorno di apertura del Parlamento presenteremo un ddl costituzionale per l'insediamento di un'Assemblea costituente» per le riforme.
    Visto che «la gente non mangia con le riforme istituzionali».
    E sul conflitto di interessi? Casini dice «no a leggi punitive contro Berlusconi».
    Poi avverte che se la Rai non sarà privatizzata farà la fine dell’Alitalia.

    Fonte: Il Messaggero - Paola Orefice | vai alla pagina
    Argomenti: casini con berlusconi, elezioni politiche 2008, programma politico | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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