Rassegna stampa

Nonostante i recenti progressi, la politica Italiana è lontana da una piena parità di genere. In tutti gli organi di rappresentanza la quantità di donne, e soprattutto la qualità dei loro incarichi, continua a non reggere il confronto con gli uomini.

Sono oltre il 30% le leggi approvate con la fiducia da questo governo, più di quanto non abbiano fatto i governi Renzi e Letta.

Negli anni della crisi, in particolare tra 2009 e 2012, l’Italia ha ridotto la spesa in educazione da oltre 70 miliardi a 65.

Già prima della crisi il nostro paese si trovava nella seconda metà della classifica europea sul rapporto tra spesa in istruzione e pil. Dal 2011 si colloca stabilmente negli ultimi posti.

La progettazione degli spazi urbani è una variabile essenziale per la qualità della vita dei residenti. Questo vale per gli adulti, ma a maggior ragione per i minori.

Lo strumento della fiducia nasceva per ricompattare la maggioranza in situazioni eccezionali, ma oggi è sempre più utilizzato per velocizzare il dibattito e assicurare l’approvazione di proposte molto discusse.

I dati Istat indicano come dall’inizio di questo decennio ci sia stato un calo dei bambini che leggono.

In Friuli Venezia Giulia il tasso di abbandono scolastico varia molto a seconda delle aree e colpisce in modo particolare i comuni montani.

L’esecutivo può decidere di mettere la fiducia su un disegno di legge, legando il proprio destino a quello del testo.

In termini assoluti il governo non ha posto molte questioni di fiducia, ma il quadro cambia se queste vengono messe in rapporto al totale delle leggi approvate.