Quasi 800 comuni al voto per le elezioni amministrative Bilanci dei comuni

Il voto di maggio vede protagonisti 793 amministrazioni comunali, di cui 17 capoluoghi di provincia e uno di regione. Si tratta di un appuntamento importante per la vita democratica, anche nei comuni più piccoli e periferici.

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L’appuntamento per le elezioni amministrative è un momento importante per la vita delle comunità: gli elettori sono infatti chiamati a decidere i rappresentanti che definiranno le politiche pubbliche dei territori in cui vivono.

I sindaci e le loro giunte infatti rispondono alle esigenze più dirette della popolazione come ad esempio la gestione dei rifiuti e le politiche sociali di aiuto agli anziani o ai disabili.

Il rinnovo degli organi governativi comunali è fondamentale anche per i centri meno abitati e più isolati: le amministrazioni rappresentano per quei territori un punto di riferimento istituzionale forte per le comunità. Spesso l’unico, considerate anche le distanze dagli altri organismi di potere dello stato.

Le elezioni si svolgeranno per le regioni a statuto ordinario domenica 14 e lunedì 15 maggio, con un eventuale turno di ballottaggio fissato per domenica 28 e lunedì 29. Per le regioni a statuto speciale sono invece previste delle date specifiche.

Come funziona la legge elettorale per i comuni

Il processo prevede contestualmente sia l’elezione del sindaco che quella del consiglio. La disciplina che regola le elezioni comunali è però differente a seconda del numero di abitanti del comune. Sopra i 15mila abitanti è previsto un meccanismo di ballottaggio che si attua nel momento in cui non si raggiunge la maggioranza assoluta di voti (ovvero il 50% + 1). Al secondo turno, viene eletto sindaco chi ottiene il maggior numero di voti.

Ci sono leggi elettorali differenti a seconda del numero di abitanti del comune.

Per i comuni sotto i 15mila abitanti si prevede invece si dichiara eletto il sindaco che prende il maggior numero di voti e si procede al ballottaggio solo nell’eventualità di un pareggio. Nel caso in cui si presenti soltanto un candidato, vengono eletti sia il sindaco che i candidati consiglieri. I voti pervenuti devono però corrispondere almeno al 50% dei votanti che devono rappresentare almeno il 50% degli aventi diritto al voto.

Nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome, invece, le norme che regolamentano le elezioni possono essere diverse.

Il voto di maggio interessa circa il 10% delle amministrazioni italiane. Queste elezioni coinvolgeranno territori in cui abitano all’incirca 7,2 milioni di residenti che compongono il 12% della popolazione italiana.

793 i comuni al voto per le elezioni amministrative 2023.

Non ci saranno capoluoghi di regione al voto.

Sono previste delle elezioni per un comune capoluogo di regione (Ancona) e si andrà alle urne in 17 capoluoghi di provincia: Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Udine, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Terni, Latina, Teramo, Brindisi, Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani.

Circa il 16% dei comuni che andranno al voto si trova in Sicilia. Sull’isola, infatti, si voterà in quasi la metà dei capoluoghi di provincia, per un totale di 128 comuni con le urne aperte. Seguono la Lombardia (106), la Campania (84) e il Piemonte (72). Le zone in cui ci saranno invece meno comuni sono la Basilicata (14), il Molise (14). l’Umbria (7) e i territori autonomi del Trentino-Alto Adige (3) e della Valle d’Aosta (1).

Il dato rappresenta in quanti comuni si svolgeranno le elezioni amministrative a maggio 2023 per fascia di popolazione. Per le regioni a statuto ordinario, si svolgeranno domenica 14 e lunedì 15 maggio mentre le date variano per le regioni a statuto speciale.

FONTE: elaborazione openpolis su dati ministero dell’interno
(consultati: venerdì 28 Aprile 2023)

356 delle 793 amministrazioni conta una popolazione residente inferiore ai 3mila abitanti, quasi un comune su due. Seguono quelli compresi tra i 3mila e i 10mila abitanti (259) e tra 10mila e 50mila (150). Sono invece inferiori i numeri delle amministrazioni con una popolazione compresa tra 50mila e 100mila residenti (21) e oltre i 100mila (7). Il comune più popoloso è Catania con 293.902 abitanti mentre quello meno abitato è Bergolo, nella provincia di Cuneo.

Tutti i capoluoghi chiamati alle urne hanno una popolazione superiore ai 50mila abitanti ad eccezione di Imperia (42.322) e Sondrio (21.642). Sono invece 110 le amministrazioni con più di 15mila abitanti e che quindi andranno al ballottaggio.

Il dato rappresenta in quanti comuni si svolgeranno le elezioni amministrative a maggio 2023 per tipo di area. Per le regioni a statuto ordinario, si svolgeranno domenica 14 e lunedì 15 maggio mentre le date variano per le regioni a statuto speciale. I comuni italiani vengono divisi in 6 classi, che identificano ogni entità amministrativa (da sola o insieme ai comuni confinanti) in base alla presenza di servizi essenziali o alla distanza dal primo comune in cui i servizi sono presenti.

FONTE: elaborazione openpolis su dati ministero dell’interno
(consultati: venerdì 28 Aprile 2023)

Oltre alla dimensione demografica, è interessante vedere anche se i comuni presentano già dei servizi essenziali oppure la loro distanza da tali infrastrutture.

Per “servizi essenziali” si comprendono re parametri: un’offerta scolastica secondaria superiore completa (cioè almeno un liceo, un istituto tecnico e un istituto professionale), la presenza sul territorio comunale di almeno un ospedale sede di d.e.a. di primo livello e di una stazione ferroviaria almeno di tipo “silver”, termine che nella classificazione elaborata da Reti ferroviarie italiane individua quelle stazioni anche medio-piccole, ma con sufficiente passaggi di treni e frequentazione di passeggeri.

In base a questa categorizzazione, le prime tre classi sono comuni detti polo, polo intercomunale e cintura. All’interno del proprio territorio comunale, o di quello confinante, hanno la disponibilità dei servizi essenziali citati. Le altre tre classi, invece, rappresentano tutte insieme quelle che vengono definite “aree interne”. Si tratta dei comuni intermedi (20 minuti di distanza dal polo più vicino con il mezzo più veloce), periferici (40 minuti) e ultraperiferici (75 minuti).

Le aree interne sono i comuni italiani più periferici, in termini di accesso ai servizi essenziali (salute, istruzione, mobilità). Vai a “Che cosa sono le aree interne”

I comuni polo in cui ci saranno le elezioni sono 31 ma la maggior parte degli enti si trovano nelle aree di cintura (320). Nelle zone periferiche e ultraperiferiche si trovano rispettivamente 162 e 36 amministrazioni, circa 1 comune su 4.

Il dato rappresenta la popolazione residente al 31 dicembre 2022 nei comuni in cui si svolgeranno le elezioni amministrative a maggio 2023. Per le regioni a statuto ordinario, si svolgeranno domenica 14 e lunedì 15 maggio mentre le date variano per le regioni a statuto speciale.

FONTE: elaborazione openpolis su dati ministero dell’interno
(consultati: venerdì 28 Aprile 2023)

Per poter fare delle scelte ponderate, è importante valutare le azioni delle amministrazioni uscenti sulla base di dati concreti rispetto a determinati ambiti della vita pubblica. Molte di queste azioni vengono definite nei bilanci dei comuni, i documenti contabili più importanti per questi enti locali. Questo è possibile grazie alla nostra piattaforma Openbilanci, che mette a disposizione la Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). I dati sono direttamente scaricabili e consultabili

Foto: wikimedia

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