Quanto sono accessibili le biblioteche esterne alla scuola, nelle grandi città #conibambini

Le biblioteche offrono un servizio educativo importante per i minori, comprese quelle a loro accessibili fuori dalla scuola. Strutture che però non sempre risultano sufficientemente diffuse, neanche nei centri urbani più abitati.

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Le biblioteche rappresentano un’opportunità educativa fondamentale per bambini e ragazzi. Un presidio culturale e sociale esterno alla scuola, che può offrire ai minori altri servizi oltre a quello del prestito libri. In primis la disponibilità di spazi adibiti allo studio, dove ragazzi e ragazze possono incontrarsi e studiare insieme. Un’occasione importante specialmente per chi magari non ha la possibilità a casa di avere un proprio spazio tranquillo dove dedicarsi a queste attività. O ancora, spesso le biblioteche organizzano laboratori per bambini, incontri, letture collettive. Tutte opportunità formative importanti nel percorso di crescita dei minori.

È possibile analizzare il servizio biblioteche solo a livello quantitativo.

Volendo analizzare la diffusione di questo servizio in Italia, risulta evidente la limitata disponibilità di informazioni. I dati a cui è possibile accedere sono relativi solo a quante sono e dove sono le biblioteche. Un limite, dal momento che informazioni sulle dimensioni delle strutture e sui servizi che offrono permetterebbero un’analisi più completa. L’unico altro dato disponibile deriva dalla classificazione delle biblioteche in base all’ente di appartenenza. Possiamo quindi sapere se una biblioteca è pubblica o privata, se è di proprietà della regione, del comune, di università o di altri enti.

Per approfondire l’offerta di questo servizio per i minori, abbiamo innanzitutto considerato la presenza di tutte queste strutture rispetto alla popolazione dai 6 anni (quando abitualmente i bambini imparano a leggere) ai 17.

2,6 le biblioteche disponibili per 1.000 minori 6-17 in Italia, nel 2019.

Un dato che cala nel momento in cui consideriamo solo le biblioteche potenzialmente accessibili ai minori, al di fuori della scuola. Si tratta di quelle classificate come pubbliche e “importanti non specializzate”, cioè strutture che non sono per specialisti e quindi al di fuori di università e enti privati. In questo caso sono infatti 1,1 le biblioteche ogni 1.000 bambini e ragazzi.

Quanto è diffuso il servizio nelle grandi città

Le città sono i territori più densamente abitati e questo vale anche per la presenza dei minori. Un elemento che lascerebbe pensare a una maggiore offerta anche dei servizi educativi dedicati a questa fascia di popolazione. Non solo le scuole ma anche opportunità formative esterne come le biblioteche e, in particolare, le biblioteche a loro accessibili, cioè quelle pubbliche e importanti non specializzate.

Ma questo servizio è davvero più presente nelle città? Nel tentativo di dare una risposta ci siamo focalizzati sui 15 comuni più popolosi d’Italia, tutti con oltre 200.000 abitanti.

16% i minori 6-17 che vivono nelle 15 grandi città, sul totale della popolazione in quella fascia d’età.

I dati sono relativi sia al numero complessivo di biblioteche sia al numero di quelle pubbliche e importanti non specializzate, cioè le biblioteche accessibili ai minori al di fuori della scuola.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Iccu/Abi e Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 30 Settembre 2019)

Con 9,58 biblioteche ogni 1.000 residenti 6-17, il comune di Trieste registra la diffusione più ampia del servizio sul territorio, considerando tutte le strutture a prescindere da come sono classificate. In questo senso all'ultimo posto troviamo la città di Verona, con sole 3,19 biblioteche ogni 1.000 bambini e ragazzi.

Restringendo l'analisi alle sole strutture accessibili ai minori, troviamo al primo posto un'altra grande città veneta. Si tratta di Padova, che risulta avere sul territorio 29 biblioteche pubbliche e importanti non specializzate per 21.008 minori (1,38 ogni 1.000 residenti 6-17). All'ultimo posto invece Bari, con solo 7 strutture accessibili ai 33.923 bambini e ragazzi in età scolastica, cioè meno di una biblioteca ogni 1.000.

Il servizio nei comuni dell'hinterland

Le grandi città sono tutte capoluogo di provincia e costituiscono un punto di riferimento per i comuni di quel territorio. Sia a livello lavorativo che a livello di servizi sanitari, di trasporto ed educativi. Svolgono un ruolo non solo attrattivo ma anche in grado di influenzare l'area circostante.

Per indagare questo aspetto, abbiamo ampliato l'analisi del servizio biblioteche alle aree urbane di Padova e di Bari. Cioè le due grandi città rispettivamente al primo e all'ultimo posto nell'offerta di strutture pubbliche e importanti non specializzate per i residenti 6-17.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Iccu/Abi e Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 30 Settembre 2019)

Nella provincia di Padova risulta evidente un'ampia diffusione del servizio nei comuni a sud del territorio, piccoli centri abitati da non più di 400 residenti 6-17.

La città di Padova ha l'offerta maggiore tra i comuni con più minori della provincia.

Per quanto riguarda il resto del territorio, oltre al capoluogo con 1,4 strutture ogni 1.000 bambini e ragazzi, gli altri comuni più abitati da bambini e ragazzi registrano dati inferiori. A partire da Albignasego, secondo a Padova per numero di residenti 6-17 (3.145) ma del tutto privo di biblioteche. Seguono Vigonza, con una sola struttura accessibile per i 2.727 minori (0,4) e Selvazzano Dentro a quota 1,1 biblioteche pubbliche e importanti non specializzate ogni 1.000 residenti in età scolastica.

Un servizio quindi complessivamente più sviluppato nei comuni con un numero inferiore di bambini e ragazzi.

3 i comuni della città metropolitana di Bari che hanno almeno una biblioteca accessibile ai minori fuori dalla scuola.

Si tratta di Binetto (3,6 strutture ogni 1.000 residenti 6-17), Sammichele di Bari (1,7) e Castellana Grotte (1). Tutti gli altri presentano dati inferiori a 1, compresi i comuni più abitati da bambini e ragazzi in età scolastica. In primis il capoluogo che, come visto in precedenza, offre 0,2 biblioteche pubbliche e importanti non specializzate ogni 1.000 minori. Ma lo stesso vale per Altamura (0,1), Bitonto (0,3) e Molfetta (0,6), tutti con oltre 6mila residenti 6-17.

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. Le fonti dei dati sono l'anagrafe delle biblioteche (Iccu-Aib) e Istat.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Iccu-Abi e Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 30 Settembre 2019)

Photo credits: Unsplash Ben Mullins - Licenza

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