Chi sono i prefetti

Sono funzionari del ministero dell’interno al massimo livello di carriera. Hanno grandi responsabilità nella gestione dell’ordine pubblico e del buon funzionamento delle istituzioni statali e locali.

Definizione

Il prefetto rappresenta il livello di carriera più elevato a cui possono ambire i “funzionari di carriera prefettizia” del ministero dell’interno. In base al decreto legislativo 139/2000 questi sono selezionati tramite concorso pubblico ed iniziano la loro carriera con il rango di consigliere. Da sottolineare che, in base all’articolo 42 della legge 121/1981, anche i dirigenti della polizia possono diventare prefetti.

147 il numero totale di funzionari con titolo di prefetto previsti dalla legge.

L’incarico più noto (ma non l’unico) che può ricoprire un prefetto è quello di essere destinato alla gestione di uno dei 103 uffici territoriali del governo (Utg) distribuiti su tutto il territorio nazionale. L’area di competenza di queste strutture ricalca a grandi linee quella delle province con alcune differenze.

Le province sono infatti 107. Questo perché in Valle d’Aosta le funzioni prefettizie sono svolte dal presidente della regione, per la provincia del Sud Sardegna è competente la prefettura di Cagliari, mentre nelle province di Trento e Bolzano hanno sede dei commissariati del governo.

Dati

Quello di titolare di un Utg è un incarico soggetto ad una frequente turnazione. Ogni anno infatti vengono nominati circa 40-50 prefetti al vertice di un Utg. Tra quelli attualmente in carica risultano 38 donne (36,19%) e 67 uomini (63,81%). L’età media è di 61 anni e complessivamente oscilla tra i 54 e i 66 anni.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: giovedì 22 Dicembre 2022)

Analisi

Quella del prefetto è una figura che raramente trova spazio nel dibattito pubblico ma che invece ricopre una posizione centrale all’interno della pubblica amministrazione, con grandi poteri e responsabilità. Non bisogna dimenticare infatti che nelle facoltà dei prefetti ci sono, tra gli altri, anche poteri sostitutivi in caso di inerzia degli amministratori locali, oltre al fatto che ricoprono un ruolo di primo piano nei commissariamenti per mafia.

Non a caso, il percorso di carriera per arrivare al rango di prefetto è molto lungo. Dopo aver superato il concorso, seguono infatti due anni di preparazione nella scuola superiore dell’amministrazione dell’interno, terminati i quali i consiglieri ottengono l’incarico di viceprefetto aggiunto e possono iniziare a lavorare nei vari uffici che fanno capo al ministero.

Devono poi trascorrere almeno 9 anni e 6 mesi e la valutazione positiva di una apposita commissione di avanzamento prima che un viceprefetto aggiunto possa essere promosso al rango di viceprefetto.

A questo punto, il passaggio per diventare prefetto non è automatico. Questa nomina infatti è a totale discrezione del ministero e si basa sulle capacità dimostrate dai candidati nel corso della loro carriera.

Con la riforma apportata dal decreto legislativo 29/2004 al prefetto sono stati attribuiti compiti di coordinamento anche al fine di garantire l’attuazione del principio di leale collaborazione tra lo stato e le autonomie territoriali.

In un quadro istituzionale ancora in movimento fra scenari di federalismo, più o meno spinto, e nuove ipotesi di regionalismo (…), si svela insopprimibile l’esistenza di un’autorità che eserciti funzioni di regolazione giusta e saggia dei processi e delle relazioni e svolga compiti di mantenimento dell’equilibrio del sistema

Oggi il prefetto è un polo di aggregazione e centro di imputazione di responsabilità che deve facilitare il dialogo e la coesione sociale ed istituzionale tra i soggetti che operano a livello periferico.

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