Le componenti dell’aiuto pubblico allo sviluppo italiano tra 2010 e 2021

Le tre componenti principali dell'aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) dell'Italia, tra il 2010 e il 2021

Nel 2010 la voce “rifugiati nel paese donatore” rappresentava appena lo 0,12% dell’intero aiuto pubblico allo sviluppo italiano. Negli anni ha acquisito una progressiva importanza, passando dal 9% del 2012 al 32,7% del 2016. Successivamente la quota relativa ai rifugiati nel paese donatore è tornata a scendere, passando dal 30,8% del 2017 al 5,4% del 2020. Si tratta di numeri influenzati dall’evidente riduzione degli sbarchi di richiedenti asilo e migranti sulle coste italiane. Nel 2021 si può osservare un nuovo aumento, che ha portato il peso di questa voce di spesa fino al 9,1%.

La voce “Aiuto pubblico bilaterale” mostra il flusso diretto di risorse che va da fonti istituzionali del paese donatore direttamente al paese ricevente, escluse le somme riferite alla voce “rifugiati nel paese donatore“. Quest’ultima rappresenta uno specifico capitolo di spesa all’interno della rendicontazione ufficiale sull’uso dei fondi di Aps. Si tratta della componente principale di quello che è noto come aiuto gonfiato. La voce “Aiuto multilaterale” è invece il flusso di risorse che il paese donatore destina ad organizzazioni internazionali specializzate in cooperazione per svolgere attività volte a promuovere lo sviluppo.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Ocse
(consultati: martedì 7 Marzo 2023)

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