La costa pescarese e l’area del Fucino sono i territori abruzzesi a maggior rischio alluvioni

Percentuale della popolazione che vive in aree a pericolosità idraulica media (2020)

Considerando le aree con pericolosità idraulica almeno media, il 10% della superficie nazionale è classificabile a rischio alluvioni. Vi abitano 6,8 milioni di persone, ovvero oltre l’11,5% dei residenti nel nostro paese. In Abruzzo questo rischio incide meno della media italiana: il 7,23% degli abruzzesi vive in un’area a media pericolosità idraulica. Per avere un termine di paragone, in Emilia Romagna – la regione italiana più soggetta – oltre il 60% degli abitanti vive in aree di media pericolosità idraulica.

Ciò non significa che tale rischio risulti assente su tutto il territorio regionale. Vi sono aree a maggiore pericolosità, concentrate soprattutto sulla costa e anche in alcuni centri dell’Abruzzo interno. A partire dal comune di Gioia dei Marsi, situato nella conca appenninica del Fucino che fino agli anni ’70 dell’800 ospitava l’omonimo lago. Qui il 63,15% della popolazione vive in zone con pericolosità idraulica media.

Seguono una serie di comuni costieri, collocati tra le province di Teramo e Pescara, come Pineto (55,57%), Montesilvano (46,96%), lo stesso capoluogo Pescara (36,48%). Vicino alla quota del 30% anche  Castel di Sangro (29,96%). Sopra la soglia del 15% di residenti in aree nello scenario di media pericolosità troviamo anche Luco dei Marsi (18,49%), Colonnella (17,6%) e Silvi (15,51%).

Tuttavia i comuni abruzzesi dove più abitanti vivono ad elevato rischio frane sono tutti di “cintura”, ovvero gli agglomerati urbani che circondano le città maggiori. Sono classificati così gli unici 3 comuni della regione dove oltre la metà della popolazione è soggetta a questo rischio: Collelongo (97,41%), Gioia dei Marsi (73,95%) e Balsorano (53,46%).

Un’area a pericolosità idraulica può essere inondata secondo uno o più dei tre differenti scenari di probabilità:

  • scenario pericolosità elevata: tempo di ritorno fra 20 e 50 anni (alluvioni frequenti);
  • scenario pericolosità media: tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (alluvioni poco frequenti);
  • scenario pericolosità bassa: scarsa probabilità di alluvioni o scenari di eventi estremi.

FONTE: elaborazione Abruzzo Openpolis su dati Ispra
(ultimo aggiornamento: martedì 8 Marzo 2022)

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