Le mascherine lasciate nei magazzini dopo la fine della pandemia Bandi Covid

Miliardi di prodotti per la protezione individuale giacciono nei depositi. Il governo ha provato a venderli, finora senza successo. Ne abbiamo parlato in un servizio in onda su Report, trasmissione d’inchiesta di Rai 3.

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A causa della pandemia miliardi di dispositivi di protezione individuale giacciono nei magazzini. Il governo ha provato a venderli ma finora senza successo. Il costo per il loro stoccaggio è alto.

È questa l’estrema sintesi di un servizio, durante il quale siamo intervenuti, andata in onda oggi in esclusiva Report, trasmissione d’inchiesta di Rai 3.

È quanto emerge a 15 mesi dalla fine dello stato di emergenza, attivo per oltre due anni, e con il parlamento che – nonostante le dichiarazioni della politicanon ha ancora istituito una commissione d’inchiesta sul Covid.

Infatti, ci sono 4 distinte proposte di legge in tal senso, di cui solo due hanno avviato l’iter (una della maggioranza e l’altra proposta da Azione-Italia viva) e peraltro finora si sono fermate alla camera.

2 miliardi di mascherine nei magazzini

A partire da luglio 2022, poco dopo la fine dello stato di emergenza dichiarato due anni prima a causa del Covid-19, sia il governo Draghi che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni hanno pubblicato 5 diverse manifestazioni di interesse, con lo scopo di vendere il materiale stoccato nei magazzini gestiti da Sda, la società di logistica e trasporto merci di Poste Italiane.

Parliamo di oltre 2 miliardi di mascherine, circa 135 milioni di guanti, 65 milioni di siringhe, quasi 15 milioni di tute di protezione e molto altro materiale. In tutto quasi 250mila metri cubi di prodotti, stoccati in 29 magazzini localizzati in diverse aree del paese.

Lo stoccaggio e il deposito di questa ingente mole di dispositivi di protezione costa circa 855mila euro al mese, finanziati dalla “unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia”, organo della presidenza del consiglio dei ministri.

Si tratta di parte degli importi assegnati a Sda attraverso i bandi nel periodo di emergenza. Un aspetto importante del periodo pandemico, che sulle pagine di openpolis abbiamo raccontato per tutto il periodo emergenziale, attraverso il nostro osservatorio indipendente sul Covid-19.

Le spese per l’emergenza.

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A pochi giorni dalla fine dello stato di emergenza, risultavano affidati a Sda 5 lotti per un’aggiudicazione complessiva di 380 milioni di euro, di cui la maggior parte (220 milioni) impiegati per il trasporto dei vaccini anti-Covid. Al 31 marzo scorso il governo aveva liquidato a Sda quasi 290 milioni di euro.

Sono anche importi di tale rilevanza ad aver indotto prima l’esecutivo Draghi e poi il governo Meloni a tentare di vendere il materiale, pubblicando manifestazioni di interesse prima a luglio e novembre 2022, e poi nello scorso febbraio. Tutti avvisi che hanno ottenuto esito negativo.

Così, il 2 maggio il governo sembra aver cambiato strategia: nell’ultima manifestazione, infatti, l’esecutivo emette un “avviso pubblico per la donazione di materiali per uso sanitario e DPI in favore delle PPAA, degli Enti e Organismi no-profit“.

Questa Unità […] all’esito dell’espletamento di un’indagine di mercato volta a verificare l’interesse degli operatori economici all’acquisto di mascherine chirurgiche e altri materiali di interesse sanitario, che ha avuto esito negativo, intende donare diverse tipologie di materiali per uso sanitario e DPI, stoccati presso i magazzini a gestione SDA

Le mascherine di Fca giacciono nei magazzini

Attraverso il nostro osservatorio sui bandi nella pandemia, abbiamo rilevato che nei due anni di emergenza sono stati indetti più di 18mila lotti per 24,5 miliardi di euro, di cui oltre 22 miliardi attraverso procedure semplificate.

Parliamo di bandi indetti per l’acquisto di materiali, beni e servizi necessari a fronteggiare l’emergenza.

FONTE: openpolis – osservatorio bandi Covid
(ultimo aggiornamento: mercoledì 11 Maggio 2022)

Tra gli 8,9 miliardi di euro banditi per l’acquisto di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale, c’è anche un lotto per quasi 750 milioni di euro, aggiudicato nel luglio 2020 a Fiat Chrysler Automobiles Italy (Fca). Dal punto di vista economico, si tratta del bando più rilevante del periodo pandemico, se escludiamo i lotti di vaccini acquistati tramite accordi con le istituzioni europee.

748,8 milioni € è l’importo che si è aggiudicato Fca Italy per la fornitura di mascherine.

Parte di quella fornitura è attualmente depositata nei magazzini, come ribadito nelle determine con cui il governo rende pubblica la volontà di vendere, e in subordine donare, il materiale acquistato, mai distribuito e oggi in giacenza a pagamento nei locali gestiti da Sda.

È possibile vedere il servizio andato in onda su Report qui.

Foto: regione Puglia

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