La rilevanza delle tasse e delle imposte nei bilanci delle amministrazioni Bilanci dei comuni

I proventi dalle imposte hanno una certa incidenza a livello comunale. Non tutte le amministrazioni riscuotono gli stessi importi. Un’analisi sulle entrate da tasse degli enti locali italiani.

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Le tasse e le imposte rappresentano un’importante componente per il finanziamento di servizi utili per la comunità. I comuni le incassano seguendo le indicazioni legislative dello stato centrale e le registrano tra le entrate nei bilanci.

Il sistema della fiscalità comunale è definito dalla legge 49/2009 che prevede un progressivo spostamento di funzioni e titolarità di servizi pubblici dallo stato agli enti territoriali (il cosiddetto federalismo fiscale). L’implementazione di questa autonomia finanziaria è in corso di attuazione.

[…] viene attribuita a questi enti maggiore autonomia finanziaria, in particolare nella possibilità di stabilire entrate e spese proprie. L’obiettivo di questo modello è avvicinare al cittadino la sede politica in cui vengono prese le decisioni. Vai a "Cos’è e a che punto è la riforma del federalismo fiscale"

Tasse e imposte hanno una certa incidenza sulle entrate, a qualsiasi livello governativo. Ad esempio, per quel che riguarda lo stato, si misura attraverso un indicatore chiamato pressione fiscale. Questa percentuale rappresenta la frazione di imposte dirette, indirette e in conto capitale e dei contributi sociali effettivi presenti nel Pil. Nel 2020 si attestava al 42,8%, un dato in leggera crescita rispetto al 2019 (+42,3%).

Anche per gli enti locali, tuttavia, le riscossioni tributarie rappresentano una cospicua fonte di entrata.

30,3% l’incidenza media delle tasse e delle imposte sulle entrate dei comuni italiani al 2020.

Poco meno di un terzo delle entrate con cui le amministrazioni comunali riescono a erogare servizi alla collettività proviene da tasse e imposte, considerando i valori di cassa, ossia le entrate effettive riscosse nell’anno considerato. È importante sottolineare che nella nostra elaborazione vengono considerati solo i comuni di cui sono disponibili i bilanci consuntivi del 2020.

È interessante considerare la percentuale delle entrate fiscali sul totale nei capoluoghi italiani.

Il dato rappresenta la percentuale delle tasse e delle imposte sul totale delle entrate. Non risultano accessibili alla data di pubblicazione i bilanci consuntivi 2020 per i comuni che non compaiono sulla mappa. Si considerano i valori di cassa, ovvero a completa riscossione delle entrate nell’anno considerato.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: giovedì 14 Aprile 2022)

I capoluoghi che registrano una maggiore incidenza delle tasse e delle imposte sul totale delle entrate sono Crotone (53,31%), Savona (49,13%) e Viterbo (45,91%). Al contrario, quelli che riportano un valore più basso sono Catanzaro (13,60%), L'Aquila (9,55%) e Oristano (9,22%).

Nei bilanci comunali gli incassi per tasse e imposte si suddividono in diverse tipologie.

Le entrate per tasse, imposte e proventi assimilati

Nei documenti contabili degli enti locali c'è una missione legata ad entrate di natura tributaria, contributiva e perequativa. Al suo interno, troviamo la voce "imposte, tasse e proventi assimilati" che rappresenta la somma di tutte le imposte e le tasse riscosse durante l'anno.

Attualmente, le entrate fiscali delle amministrazioni si reggono su tre principali imposte: l'imposta unica comunale (Iuc, in cui sono comprese Imu e Tasi), la tassa sui rifiuti (Tari) e l'addizionale comunale all'Irpef. A queste si aggiungono i trasferimenti non fiscalizzati e le entrate a titolo di fondo di solidarietà comunale che ha lo scopo di ridurre le disparità territoriali. Sono inoltre incluse tutte le tradizionali fonti di entrata locali, come ad esempio l'imposta di soggiorno e i diritti sulle affissioni pubblicitarie.

I dati mostrano le entrate di cassa per imposte, tasse e proventi assimilati. Introiti maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Napoli, Palermo, Catania e Messina perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2020.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: giovedì 14 Aprile 2022)

Tra i comuni con più di 200mila abitanti, quello che incassa di più da tasse e imposte è Venezia con 1.081,94 euro pro capite, circa 276 milioni in termini assoluti. A seguire Milano (914,62), Roma (863,63) e Bologna (783,40). Le tre grandi città che riportano entrate minori sono invece Verona (638,53 euro pro capite), Trieste (550,46) e Bari (504,43).

I dati mostrano le entrate di cassa per imposte, tasse e proventi assimilati. Introiti maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2020.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2016-2020
(ultimo aggiornamento: giovedì 14 Aprile 2022)

Tra i comuni considerati, Venezia è quello che ha riportato le maggiori entrate dal 2016 al 2020. Il massimo è stato raggiunto nel 2019 con 1.405,97 euro pro capite. Il capoluogo veneto è però l’amministrazione che ha registrato la diminuzione più considerevole degli incassi tra 2016 e 2020 (-12,33%) e tra 2019 e 2020 (-23,05%). L’altro comune che ha riportato una riduzione delle entrate è Milano (-3,27%). Al contrario, Bologna, Genova e Roma segnano un aumento, rispettivamente di 0,48%, 6,94% e 24,53%.

Se si considerano tutte le amministrazioni italiane, le entrate medie ammontano a 466,59 euro pro capite. Le regioni in cui i comuni registrano i valori medi più alti sono Valle d'Aosta (1.063,73 euro pro capite), Liguria (817,02) e Toscana (609,21), al contrario le amministrazioni che incassano di meno sono quelle lucane (291,81), calabresi (290,95) e sarde (257,22). Tendenzialmente, si incassano più tasse e imposte pro capite nel nord rispetto al sud.

Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

I dati mostrano le entrate di cassa per imposte, tasse e proventi assimilati. Introiti maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: giovedì 14 Aprile 2022)

Tra le quasi ottomila amministrazioni italiane, quella che registra le entrate più cospicue per questa voce è Portofino, in provincia di Genova, con 6.552,21 euro pro capite. Seguono Moggio (Aosta, 4.602), Courmayeur (Aosta, 4.589,73), e Usseglio (Torino, 4.519,78). Sono in tutto 303 i comuni in cui le entrate superano i mille euro pro capite.

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un'attività di monitoraggio civico dei dati, con l'obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto credit: Jensens

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