La disponibilità di verde pubblico nelle città italiane Ambiente

Ogni anno l’istituto di statistica rileva la presenza di verde nei capoluoghi del paese. A riportare la maggiore incidenza sono quelli del nord-est, che è la zona maggiormente esposta all’inquinamento.

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La disponibilità di aree verdi è un fattore fondamentale per la qualità della vita negli ambienti urbani. Non soltanto per il loro valore paesaggistico, estetico e di luogo di ritrovo e socializzazione. Le città presentano infatti alcune caratteristiche che contribuiscono ad aggravare gli effetti dei cambiamenti climatici. Per esempio il traffico veicolare e il consumo di suolo, che inaspriscono ulteriormente il processo di innalzamento delle temperature. Il verde urbano riesce a mitigare tali effetti negativi, rendendo gli ambienti urbani più vivibili.

Verde urbano: il ruolo degli alberi

Secondo la classificazione elaborata da Istat, rientrano nella categoria di verde urbano le ville e i giardini storici, i grandi parchi e il cosiddetto verde attrezzato (ovvero i giardini e le piccole aree dotate di impianti per i bambini). Ma anche le aree di arredo urbano come le aiuole, le rotonde e gli spartitraffico, i giardini scolastici, gli orti urbani e botanici, le aree sportive pubbliche all’aperto, le aree boschive, i cimiteri e il verde incolto.

Le foglie degli alberi assorbono Co2 e producono ossigeno.

Gli alberi sono particolarmente importanti per contrastare il cambiamento climatico. Tramite le foglie infatti essi riescono a trattenere il particolato e neutralizzare gli effetti delle sostanze inquinanti, oltre a generare ombra che aiuta a gestire l’innalzamento delle temperature. Il fogliame inoltre è capace di assorbire l’anidride carbonica e di produrre ossigeno, con un effetto diretto sull’inquinamento.

Analizziamo dunque quanti sono gli alberi a disposizione nei centri urbani del nostro paese stando all’ultimo aggiornamento Istat.

16,9 alberi ogni 100 abitanti in media nei comuni capoluogo di provincia e di città metropolitana nel 2021.

Questa è una media che riflette una situazione fortemente diversificata, con città più e meno coperte da aree alberate.

I dati provengono dal catasto delle alberature dei capoluoghi di provincia e di città metropolitana, realizzato da Istat. Sono aggiornati al 31 dicembre 2021 e fanno riferimento al numero di alberi in rapporto alla popolazione residente. Non sono disponibili i dati di Belluno, Rovigo, Pesaro, L’Aquila, Teramo, Campobasso, Caserta, Benevento, Trani, Vibo Valentia, Agrigento e Carbonia.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(pubblicati: mercoledì 22 Febbraio 2023)

Sono entrambe in Emilia-Romagna le due città con la maggiore disponibilità di alberi in rapporto alla popolazione residente. Si tratta di Modena (115 ogni 100 abitanti, l’unico centro urbano in cui il numero di alberi supera il numero di residenti) e Reggio Emilia (52).

In generale, la maggiore incidenza si rileva nel nord-est del paese, dove il numero di alberi sale a 28,4 ogni 100 abitanti. Segue il nord-ovest con 23,4. Distante il centro con 13 alberi ogni 100 residenti e ancora più bassi i dati del sud e delle isole, rispettivamente pari a 8,9 e 3,9. I capoluoghi del nord tuttavia si trovano in zone maggiormente industrializzate e quindi inquinate. A maggior ragione, disporre di aree verdi per queste città è importante.

L’incidenza delle aree verdi nei centri urbani

Un altro indicatore importante per valutare la disponibilità di aree verdi è la loro incidenza a livello di estensione. Istat raccoglie tale dato, sia rispetto all’estensione del terreno del capoluogo in questione che in rapporto agli abitanti.

Anche in questo caso le cifre più elevate si registrano nel nord del paese (5,3% del territorio). Incidono in misura significativamente minore al centro (2,5%) e nel mezzogiorno (1,5%). Lo stesso vale per la disponibilità per abitante, che al nord sfiora i 42 metri quadri (con un record pari a 63,2 nel nord-est). Mentre non arriva a 30 mq al centro (27,4) né nel mezzogiorno (23,8).

32,5 mq per abitante, la disponibilità media di aree verdi nei centri urbani (2021).

Analizziamo quindi i dati relativi ai capoluoghi di città metropolitana.

I dati si riferiscono alla densità di verde urbano, come incidenza sul territorio comunale e in rapporto alla popolazione (come metri quadri per abitante).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(pubblicati: mercoledì 22 Febbraio 2023)

Trieste è il capoluogo di città metropolitana con la maggiore disponibilità di verde urbano (62,4 mq per abitante), seguita da Venezia (43,6 mq) e Reggio di Calabria (37). Agli ultimi posti Messina e Bari con estensioni inferiori ai 10 mq.

Per quanto riguarda invece la copertura del territorio, il dato più elevato lo riporta Torino (15,5%), seguita, anche in questo caso, da Trieste (14,6%). A Messina la quota è inferiore all’1%.

Milano infine spicca come il comune dove la densità di verde urbano è maggiormente aumentata tra il 2011 e il 2021: + 1,8 punti percentuali (da 12% a 13,8%). Si tratta dell’unico comune capoluogo in cui l’aumento ha superato il punto percentuale.

Mentre nove centri urbani hanno perso mq per persona di verde pubblico. In particolare Bolzano (-7,9 mq per persona tra il 2011 e il 2021), Trento (-7,2) e Parma (-6,4). Si tratta comunque di 3 dei 20 comuni con l’estensione di verde maggiore.

Foto: Gianni Bellonilicenza

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