La disparità nei servizi tra centro e periferie Città metropolitane

In pochi chilometri quadrati, le aree metropolitane possono racchiudere molte contraddizioni. Una di queste è la differenza in servizi e trasporti tra centro e periferie.

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La presenza dei servizi sul territorio è una delle variabili chiave per il contrasto all’esclusione sociale. Questo è vero anche per l’Italia, un paese fortemente disomogeneo sia per conformazione territoriale, sia dal punto di vista sociale e culturale. Differenze geografiche, come quelle tra aree montane, rurali e urbane. Economiche, tra zone del paese che crescono e altre in difficoltà. E ancora sociali, tra aree integrate e altre dove è più forte il disagio sociale. Disparità che, quando si sovrappongono, possono avere conseguenze negative sulla qualità della vita di chi vive nelle zone più a rischio.

A fronte di questa disomogeneità, è importante che le politiche pubbliche vadano nella direzione di contrastare i fattori di esclusione sociale. Una missione che è stabilita dallo stesso articolo 3 della Costituzione:

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese

Le città metropolitane racchiudono molte di queste contraddizioni in relativamente pochi chilometri quadrati, in particolare nel rapporto tra centro e periferie. Per questo una delle prime variabili da valutare è che la presenza di servizi sia diffusa in modo equilibrato tra le diverse zone, e soprattutto che questi siano raggiungibili. In caso contrario, la stessa città finisce con l’ospitare una maggioranza di persone che hanno difficoltà nell’accedere ai servizi.

La crescita delle periferie urbane, se non regolata, porta alla creazione di quartieri estesi con pochi servizi. I dati elaborati da Istat per la commissione periferie lo evidenziano chiaramente.

FONTE: Istat, elaborazione per commissione periferie
(ultimo aggiornamento: martedì 24 Gennaio 2017)

Per quasi tutti i servizi presi in considerazione, i cittadini delle periferie indicano una maggiore difficoltà di accesso. Il 60% delle famiglie che abitano nelle periferie dichiara difficoltà nel raggiungere il pronto soccorso (contro il 47% del centro), il 19% le farmacie (12,6% nel centro), oltre il 20% mercati, supermercati e negozi di alimentari, oltre il 27% le poste. Vengono ritenuti più raggiungibili rispetto al centro gli uffici comunali, ma comunque dichiara difficoltà nell'accedervi oltre il 30% delle famiglie.

Una difficoltà di accesso ai servizi, per gli abitanti delle periferie, che si può spiegare anche con la carenza di un ulteriore servizio: il trasporto pubblico locale. Sono ancora i dati Istat a indicarlo.

FONTE: Istat, elaborazione per commissione periferie
(ultimo aggiornamento: martedì 24 Gennaio 2017)

Le famiglie che dichiarano difficoltà di collegamento con mezzi pubblici nelle periferie delle aree metropolitane sono quasi il doppio di quelli del centro (14,6% contro 7,7%). Questo gap si somma alla minore presenza di molti servizi nelle aree più lontane dal centro, generando ulteriore esclusione per gli abitanti delle periferie.

Questi dati purtroppo sono aggregati a livello nazionale, e quindi non forniscono indicazioni sulla presenza di servizi all'interno della singola città metropolitana, e delle differenze nell'accesso ai servizi tra Roma, Milano, Napoli e le altre. Indicano però un tendenza che non può essere trascurata, e che rende necessario che siano liberati ulteriori informazioni e dati sul tema, anche a livello di singolo comune.

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