Il lavoro informale in Europa

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi In Italia 4 lavoratori su 100 rientrano nell’economia informale

15,9%

l’incidenza del lavoro informale nei paesi più ricchi del mondo nel 2019. Sono compresi tutti quei lavori remunerati non formalizzati che si svolgono all’interno di un contesto familiare o non strutturato. Si tratta di una dinamica che vede maggiormente coinvolte le aree più povere (89% dei lavoratori nei paesi a reddito basso e 81,6% dove è medio-basso). Vai all’articolo.

9,8%

la quota di lavoratori informali in Polonia nel 2022. È il primo paese europeo, a cui seguono il Portogallo (4,6%) e la Grecia (4,5%). L’Italia si assesta non distante al 3,8%. Incidenza minore invece in Belgio (1,3%) e Slovenia (1%).  Vai al grafico.

2

l’aumento, in punti percentuali, dei contratti di lavoro informale in Slovacchia tra 2019 e 2022. Si tratta del paese in cui si è registrato l’incremento maggiore rispetto al periodo precedente all’emergenza sanitaria, un evento che ha colpito in modo particolare questo tipo di lavoratori. La diminuzione più ampia si registra in Francia (2 punti percentuali). Vai all’articolo.

0,7

la differenza in termini di punti percentuali tra quota di occupati e quota di occupate in Italia nel lavoro informale nel 2022. Dal 2007, l’incidenza femminile è sempre stata maggiore ma ora il divario con gli uomini si sta riducendo. Nel 2020 era di 2,7 punti percentuali. Vai all’articolo.

13,7%

l’incidenza nel settore agricolo in Italia. Si tratta dell’ambito che riporta la percentuale maggiore. Quello agricolo è un settore particolare in cui non sempre vi è una formalizzazione dei contratti e spesso le imprese sono a conduzione familiare. Vai al grafico.

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