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Nel comune di Torino la quota di giovani adolescenti è al di sotto della media nazionale (9,6%). Gli abitanti che hanno tra 10 e 19 anni sono infatti l’8,5% rispetto al totale dei residenti nel comune. Una quota analoga a quelle rilevate per Firenze e Genova; nel confronto con gli altri capoluoghi metropolitani, solo Bologna (7,9%) e Cagliari (7,6%) riportano valori più bassi.

Il report completo, in formato pdf

All’interno del territorio l’area subcomunale con più adolescenti è rappresentata dalla circoscrizione Barriera di Milano-Regio Parco-Barca-Bertolla-Falchera-Rebaudengo-Villaretto, dove sono il 9,5% del totale. Mentre quella con meno ragazzi e ragazze di 10-19 anni è San Paolo-Cenisia-Pozzo Strada-CitTurin-Borgata Lesna dove sono l’8%.

FONTE: elaborazione Openpolis – Con i bambini su dati Istat censimento permanente
(ultimo aggiornamento: venerdì 31 Dicembre 2021)

Scendendo a un livello di disaggregazione ulteriore è possibile ricostruire alcuni aspetti della condizione sociale ed educativa di ragazze e ragazzi sul territorio del comune. Grazie ai dati rilasciati da Istat per la Commissione periferie, per quanto riguarda il capoluogo piemontese si riesce ad arrivare al livello delle zone statistiche. Uno dei primi indicatori interessanti da analizzare riguarda la situazione delle famiglie che si trovano in condizioni di potenziale disagio economico.

L’area dove si registra una maggiore difficoltà potenziale per le famiglie con figli è Villaretto. In questa zona la quota di nuclei con figli dove la persona di riferimento ha fino a 64 anni e nessun componente è occupato o pensionato raggiunge il 3,9%. Una quota più alta di oltre 2 punti rispetto alla media comunale (1,7%). Al contrario nella Strada di Soperga le famiglie in questa condizione sono lo 0,4%.

La condizione sociale delle famiglie è un elemento ancora determinante nelle possibilità educative a disposizione dei più giovani. Una dinamica che può incidere, tra l’altro, sul fenomeno dell’abbandono scolastico. Nel comune di Torino gli abbandoni precoci della scuola riguardano il 12,3% dei giovani tra 18 e 24 anni. Stiamo parlando di ragazze e ragazzi che hanno lasciato la scuola con al massimo la licenza media, prima del diploma o di una qualifica. Tra i figli delle persone senza diploma la quota sale al 17,4% nel comune.

Nell’area di Villaretto si registrano alte percentuali di famiglie in potenziale disagio, abbandono scolastico e Neet.

Complessivamente, tale quota raggiunge il 26,5% nella zona di Borgata Monterosa; mentre nelle zone statistiche di Reaglie – Forni e Goffi,
Comandi Militari – Stazione Porta Susa e Strada di Pecetto-Eremo non raggiunge il 3%. Tra i figli delle persone senza diploma, l’abbandono scolastico precoce è più frequente a Villaretto (37,2%) mentre in 7 diverse zone statistiche (Pilonetto, Soperga, Mongreno, Reaglie-Forni e Goffi, Santa Margherita, Strada di Pecetto-Eremo, Tetti Gramaglia-Strada dei Ronchi) il fenomeno non risulta presente.

Per i giovani che hanno lasciato la scuola precocemente è più alto il rischio di ricadere nell’esclusione sociale. Ad esempio nella condizione di Neet, ovvero ragazze e ragazzi che non studiano e non lavorano. Da questo punto di vista, la quota di giovani tra 15 e 29 anni in questa situazione è pari al 19,9% nel comune. Con forti differenze interne: l’area subcomunale dove il fenomeno incide maggiormente è Villaretto (36,5%), mentre quelle dove è più contenuto sono le zone statistiche Stadio comunale (12,2%) e Crocetta (13,5%).

FONTE: elaborazione Openpolis – Con i bambini su dati Istat per la Commissione periferie
(ultimo aggiornamento: lunedì 16 Dicembre 2024)

Nel contrasto di questi fenomeni la scuola, e in generale la comunità educante, possono avere un ruolo cruciale. Ad esempio, l’apertura anche pomeridiana degli istituti può contribuire a limitare fenomeni di disagio sociale ed educativo. In questo senso un indicatore importante da monitorare è la quota di alunni che nelle scuole del territorio hanno accesso al tempo pieno, fin dalle elementari. Nelle primarie statali, la quota di studenti iscritti in scuole che consentono il rientro pomeridiano è pari all’87,5% nel comune. Si tratta del terzo dato più alto nel confronto tra i 14 comuni capoluogo di città metropolitana. Solo Milano (96,7%) e Firenze (90,8%) infatti riportano valori più alti.

I dati sui giovani nelle periferie

87,5% l’incidenza degli alunni iscritti alle scuole primarie con tempo pieno nel comune di Torino.

Un’incidenza che risulta polarizzata: tra le 90 zone statistiche in cui sono presenti scuole infatti in 32 casi l’incidenza degli alunni che frequentano scuole primarie con il tempo pieno è pari al 100%. In altre 19 zone la quota risulta comunque superiore all’80%. Viceversa, in 26 aree torinesi non sono presenti scuole o comunque l’incidenza di alunni e alunne che frequentano il tempo pieno è pari allo 0%.

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