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Nel comune di Napoli la quota di giovani adolescenti supera la media nazionale (9,6%). Gli abitanti che hanno tra 10 e 19 anni sul totale dei residenti nel comune sono infatti il 10,9%. Si tratta della quota più alta fra i 14 comuni capoluogo di città metropolitana.

Il report completo, in formato pdf

10,9% la quota di residenti di età compresa tra i 10 e i 19 anni nel comune di Napoli.

All’interno del territorio l’area subcomunale con più adolescenti è la municipalità 6, comprendente quartieri come Ponticelli, Barra e S. Giovanni a Teduccio, dove sono il 12,1% del totale. Mentre quella con meno ragazzi e ragazze di 10-19 anni è la municipalità 10 dove sono il 9,8%.

FONTE: elaborazione Openpolis – Con i bambini su dati Istat censimento permanente
(ultimo aggiornamento: giovedì 16 Dicembre 2021)

Scendendo a un livello di disaggregazione ulteriore è possibile ricostruire alcuni aspetti della condizione sociale ed educativa di ragazze e ragazzi sul territorio del comune. A partire dall’analisi della famiglie che si trovano in condizioni di potenziale disagio economico. Grazie ai dati rilasciati da Istat per la Commissione periferie, per quanto riguarda il capoluogo partenopeo si riesce ad arrivare fino al livello dei quartieri.

La zona dove si registra una maggiore difficoltà potenziale per le famiglie con figli è il quartiere di San Pietro a Patierno. In quest’area la quota di nuclei con figli dove la persona di riferimento ha fino a 64 anni e non ci sono componenti occupati o pensionati raggiunge il 9,2%. Molto più della media comunale del 6% che è la seconda più alta tra i comuni presi in esame, superata solo dal dato di Catania (6,2%). Al contrario, nel quartiere di Arenella le famiglie in questa condizione sono il 2,7%.

La condizione sociale delle famiglie è un elemento ancora determinante nelle possibilità educative a disposizione dei più giovani. Una dinamica che può incidere in particolare sul fenomeno dell’abbandono scolastico. Nel comune di Napoli gli abbandoni precoci della scuola riguardano il 17,6% dei giovani tra 18 e 24 anni. Parliamo di ragazze e ragazzi che hanno lasciato gli studi con al massimo la licenza media, prima del diploma o di una qualifica. Una situazione generalmente più frequente nelle famiglie svantaggiate in termini educativi e sociali. A Napoli, il dato infatti sale al 25,2% tra i figli delle persone senza diploma.

A livello complessivo, tale quota raggiunge il 30,2% nel quartiere di Pendino; mentre risulta molto più contenuta nella zona di Arenella (5%). Tra i figli delle persone senza diploma, le due aree subcomunali già menzionate si confermano agli estremi opposti. Nello specifico nel quartiere di Pendino la quota è pari al 35,8%, mentre Arenella si attesta sul 13,6%.

Per i giovani che hanno lasciato la scuola precocemente è più alto il rischio di ricadere nell’esclusione sociale. Ad esempio nella condizione di Neet, ovvero ragazze e ragazzi che non studiano e non lavorano. Da questo punto di vista, la quota di giovani tra 15 e 29 anni in questa situazione è pari al 29,7% nel comune. Si tratta del terzo valore più alto tra i 14 capoluoghi metropolitani, superato solo da Catania (35,4%) e Palermo (32,4%). Anche in questo caso sono Pendino e Arenella i due quartieri agli estremi opposti della distribuzione. La quota di Neet in queste zone infatti è pari rispettivamente al 38% e al 18,5%.

FONTE: elaborazione Openpolis – Con i bambini su dati Istat per la Commissione periferie
(ultimo aggiornamento: lunedì 16 Dicembre 2024)

Nel contrasto di questi fenomeni la scuola, e in generale la comunità educante, possono avere un ruolo cruciale. Ad esempio, l’apertura anche pomeridiana degli istituti può contribuire a limitare fenomeni di disagio sociale ed educativo. In questo senso un indicatore importante da monitorare è la quota di alunni che nelle scuole del territorio hanno accesso al tempo pieno, fin dalle elementari.

I dati sui giovani nelle periferie

Nelle primarie statali, la quota di studenti iscritti in scuole che consentono il rientro pomeridiano è pari al 33,2% nel comune. Un’incidenza che varia tra l’area subcomunale di Bagnoli, dove la quota raggiunge il 76,8% e quelle di San Giuseppe, Scampia, Vicaria e Porto. In queste ultime, meno del 10% degli alunni delle primarie frequenta scuole con tempo pieno.

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