Come viene percepita la corruzione in Europa Europa

Le indagini sulla percezione della corruzione sono il metodo più utilizzato per rilevare queste dinamiche così complesse e nascoste.

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La corruzione è un fenomeno molto ampio che si presenta in numerose forme ed è quindi difficile da definire in termini generali. La matrice comune è comunque rappresentata da un abuso di potere per ottenere dei vantaggi personali indebiti.

Questo reato può essere messo in atto sia nel privato che nel pubblico e pure negli ambiti politici. Si concretizza in favori che vanno da somme di denaro o regali a incarichi prestigiosi e importanti da poter ricoprire.

Per la legislazione europea, la corruzione è un crimine particolarmente grave che può andare oltre la sfera di interesse del singolo stato. Crea quindi un danno all’Unione stessa, così come affermato nell’articolo 83 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Nonostante negli ultimi anni siano stati approvati numerosi trattati internazionali, la corruzione non è materia di competenza esclusivamente europea. Per arginare questo fenomeno è quindi necessario lo sforzo congiunto di tutti gli stati membri.

Corruption is not just taxpayer money stolen. It is investors scared off, big favours bought by big money and democracy undermined by the powerful.

La corruzione può innescare dei problemi di natura sociale ed economica.

Come dichiarato dalla presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, la corruzione si spinge oltre il furto del denaro versato dai contribuenti. Ingloba anche la mancata fiducia degli investitori, grandi favori mossi da capitali ingenti e un attacco alla democrazia da parte di chi detiene il potere. Questo fenomeno infatti mina la fiducia dei cittadini e delle aziende nelle istituzioni andando così a inficiare sul raggiungimento degli obiettivi delle agende politiche e sulla crescita economica. Inoltre, rappresenta una minaccia per la sicurezza generando terreno fertile per le infiltrazioni del crimine organizzato nella società.

Per quanto i connotati possano cambiare tra gli stati membri, la corruzione affligge l’Unione europea nella sua totalità e si stima che abbia un costo tra i 179 e i 990 miliardi all’anno in termini di Pil.

La percezione della corruzione in Unione europea: le indagini di Eurobarometro

Misurare la corruzione è complesso. Sono infatti dinamiche sfuggevoli e sfaccettate in cui i protagonisti agiscono per lo più nell’ambito sommerso. Poter capire l’entità di questo fenomeno è necessario per ridurne gli effetti e promuovere la cultura della legalità e della trasparenza all’interno di uno stato. È quindi, prima di tutto, un dovere etico e civile.

Le indagini campionarie sono il metodo più diffuso per la misurazione della corruzione.

Uno dei metodi sfruttati è la rilevazione dell’opinione pubblica, effettuata in contesto europeo dall’ente Eurobarometro. Nonostante le limitazioni che questo tipo di indagine può avere, è al momento il sistema più utilizzato per misurare la corruzione. Nel dettaglio, sono due le indagini che sono state prese in considerazione: quella legata alla percezione dei cittadini e quella che riguarda le imprese.

Sono cinque gli stati dell’Unione europea in cui più del 90% dei cittadini intervistati ritiene che la corruzione sia diffusa nel proprio paese. Stiamo parlando di Grecia (98%), Cipro (94%), Croazia (94%), Ungheria (91%) e Portogallo (90%).

I dati sono stati estrapolati da due differenti rilevazioni Eurobarometro sulla corruzione, una somministrata ai cittadini e un’altra riguardante le aziende. Si considera lo stato di residenza degli abitanti e quello di registrazione dell’impresa. Per queste ultime, si considerano sei settori principali: energia, estrazione, petrolio e gas naturale, sostanze chimiche; settore sanitario e farmaceutico; ingegneria, elettronica e produzione di veicoli; costruzioni e settore edile; telecomunicazioni e tecnologia dell’informazione; servizi finanziari, bancari e di investimento. Le percentuali, sommate, potrebbero non risultare esattamente 100% dal momento che sono arrotondate alla percentuale più vicina.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurobarometro (rilevazione delle aziende e dei cittadini).
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Agosto 2022)

L'Italia si colloca appena sotto questi paesi con una percentuale dell'89%. Tutti questi valori sono ampiamente superiori alla media dell'Unione europea, pari al 68%. Gli stati in cui questo problema viene percepito come meno esteso sono i paesi nordici: Svezia (32%), Finlandia (17%) e Danimarca (16%).

Per quel che riguarda le aziende, il fenomeno viene percepito in modo più diffuso in paesi dell'area mediterranea: Croazia (93%), Cipro (92%) e Italia (91%). Anche in questo caso, la percentuale è molto più ampia della media comunitaria, pari al 63%. I paesi in cui meno imprese avvertono la corruzione come estesa sono Irlanda (28%), Finlandia (24%) e Danimarca (18%).

Questa condotta viene generalmente condannata dai cittadini dell'Unione europea, con un 63% di loro che ritiene inaccettabile la corruzione. Gli stati in cui si registrano i valori maggiori sono Irlanda (78%), Lussemburgo (76%) e Portogallo (76%).

I dati sono stati estrapolati da una rilevazione Eurobarometro sulla percezione della corruzione da parte dei cittadini comunitari. Si considera lo stato di residenza degli abitanti.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurobarometro.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Agosto 2022)

Al contrario, è considerata inammissibile da meno persone in Ungheria (39%), Repubblica Ceca (34%) e Lettonia (30%). Il tasso in Italia è pari al 67%, un valore di poco superiore alla percentuale dell'area europea.

La corruzione è un problema "molto serio" o "piuttosto serio" per il 34% delle aziende europee che fanno impresa nel proprio paese. Parimenti, il 34% considera una questione seria anche le pratiche di clientelismo e di nepotismo. Questi due aspetti in particolare possono nuocere alla libera competizione.

7 su 10 delle imprese europee pensa che il favoritismo e la corruzione ostacolino la concorrenza (Eurobarometro, 2021).

 

Non tutti gli stati riescono però a reagire con efficacia nel contrasto della corruzione, come attestato in uno studio del parlamento europeo sul tema. Una differenza che si rileva anche nell'opinione pubblica. I paesi in cui la maggior parte degli abitanti ritiene che le istituzioni stiano facendo un lavoro sufficiente ad arginare le attività legate alla corruzione sono quelli del nord Europa: Finlandia (50%), Lussemburgo (49%), Danimarca (46%) e Svezia (44%).

I dati sono stati estrapolati da una rilevazione Eurobarometro sulla percezione della corruzione da parte dei cittadini comunitari. Si considera lo stato di residenza degli abitanti.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurobarometro.
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Agosto 2022)

Si registrano invece percentuali minori in Grecia (20%), Slovenia (20%), Francia (18%) e Lettonia (17%). Il 36% degli italiani ritiene che lo stato stia facendo degli sforzi efficienti contro questo fenomeno, un dato appena superiore alla media europea (31%).

Foto: Markus Spiske - licenza

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