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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL) 


 

«Nessun rischio di regime»

  • (02 ottobre 2008) - fonte: Corriere della Sera.it - inserita il 02 ottobre 2008 da 31

    Il premier: «In Italia il capo del governo ha meno poteri rispetto ad altri colleghi europei»

    ROMA - Con l'aumento dei poteri del premier «non si rischia nessun regime autoritario o dittatoriale, come qualcuno paventa». Lo scandisce il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, ribadendo che attualmente in Italia il premier non ha determinati poteri, «contrariamente ad altri colleghi europei», che operano «in una vera democrazia».

    TELEVISIONE - Il premier aggiunge poi: «Non andremo più in tv a subire insulti. Abbiamo la libertà di non essere più insultati nel corso di trasmissioni condotte in maniera faziosa». In questo modo, dice Berlusconi, «la maggioranza potrà riacquistare dignità. Non dobbiamo più essere disponibili a partecipare a spettacoli in un clima di rissa».

    PARLAMENTO - Berlusconi affronta poi il problema legato alla lentezza dei lavori del Parlamento. «I parlamentari sono un popolo di persone depresse - dice - a causa di tutto il tempo sprecato in aula per approvare le leggi«. Quindi, aggiunge, «bisogna fare di tutto» per velocizzare l'azione del Parlamento, a partire dalla modifica dei regolamenti delle Camere.

    SCUOLA - Il premier parla anche della scuola: «Avremo meno insegnanti ma pagati meglio, adeguandoci in questo a ciò che accade in altri paesi dell'Europa» afferma. «Nessuno sarà cacciato» assicura però il presidente del Consiglio. «Il numero di 87mila in meno da qui a tre anni - spiega - sarà per effetto dei pensionamenti e del blocco del turn over».

    Fonte: Corriere della Sera.it | vai alla pagina
    Argomenti: parlamento, scuola, potere, Berlusconi Silvio, televisione | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 03 ottobre 2008 da 1915
    ROMA - I colleghi di Silvio Berlusconi che operano in vere democrazie, avendo alle spalle una storia di finanza occulta, a buon ragione sospettata di origine mafiosa, ed amicizie e dipendenti di fiducia mafiosi, non sarebbero mai stati eletti nemmeno come consiglieri comunali. Come togliergli definitivamente potere politico, combiando le leggi che regolano l'informazione, l'antitrust e la giustizia: questo é il vero problema del nostro paese. In ogni democrazia l'accesso all'informazione, anche quella pubblicitaria, deve essere libera. Silvio Berlusconi ha "monoduopolizzato" tutto il sistema informativo. Anche se abbiamo elezioni libere e talvolta libertà di espressione, senza libertà di informazione la democrazia non esiste. UN PARLAMENTO PIÙ VELOCE - È forse la velocità d'approvazione che misura l'efficacia ed il senso di una legge ordinaria? Allora é la dittatura il miglior sistema politico per legiferare! Che Don Silvio si svegli di mattino e ci dica subito in teleconferenza come comportarci e che fare, vivremo tutti felici. O forse sarebbe un incubo? SCUOLA - Chi non ha un sistema scolastico avanzato perde la sfida economica dei prossimi anni. Oggi, meglio fare sacrifici evitando la politica dei sovvenzionamenti ed investire nella ricerca e nella scuola. Diminuire il numero degli insegnanti è una proposta inaccettabile, giacché i soldi risparmiati servirebbero a solo a saziare l'ingordigia del Premier e della sua banda politica.

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