Gli effetti del decreto sicurezza sul sistema di accoglienza

Dopo un anno dall’entrata in carica del governo Conte II, le forze di maggioranza si sono finalmente decise a rimettere mano alle regole dell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati. Nel frattempo la crisi dovuta al Covid-19 ha messo in evidenza carenze e problemi già esistenti.

|

Domani 5 Novembre 2020

Domani ha dedicato un articolo al nostro ultimo rapporto sui contratti pubblici per la gestione del sistema di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati “Centri d’Italia: il sistema a un bivio“.

Leggi l’articolo di

Dopo due anni dall’approvazione del decreto sicurezza è stato possibile verificare concretamente alcuni degli effetti prodotti sul sistema di accoglienza.

L’impostazione politica del provvedimento era chiara fin da subito e molti dei suoi effetti erano facilmente prevedibili. Ad oggi però possiamo dire che, a fronte delle enormi difficoltà incontrate nell’assegnazione dei bandi, il decreto sicurezza ha fallito anche da un punto di vista strettamente pratico.

Circa un terzo delle prefetture Italiane infatti hanno incontrato problemi ad assegnare i posti in accoglienza. Una situazione che, anche in un momento in cui il numero di sbarchi rimane contenuto, non può essere ignorata.

Anche il tema dei grandi centri, conseguenza diretta di questo approccio, oggi si rivela, fra le altre cose, un problema di salute pubblica. Le grandi strutture, infatti, non sono più solo una preoccupazione per chi le vive e per le comunità adiacenti. Diventano anche luoghi in cui le presenza di centinaia di persone aumenta il rischio di contagio da coronavirus.

PROSSIMO POST